“Non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada”: a prima vista questo invito a non fermarsi a salutare alcuno per strada, può sembrare stridente, forse anche scortese visto che in realtà Gesù ci invita ad immergerci nella quotidianità e nella vita di chi incontriamo per essere testimoni della gioia ricevuta nell’incontro con Lui. E invece, ancora una volta, scopriamo la profondità e l’impegno dell’amore che Gesù ci propone di vivere: nell’incontrare il prossimo non dobbiamo essere comete che si accontentano di un saluto lungo un cammino. L’amore cristiano non è un amore che passa. È un amore fedele. È un amore che conosce il tempo per sanare e ferite. È condivisione. È unità nella fedeltà. È un impegno grande. Non è solo un saluto di cortesia dopo il quale possiamo scordarci anche il volto di chi ci è appena passato accanto.
Poesia
Sempre in due.
Per essere me stessa, ho bisogno di te.
Per vivere la mia vita, ho bisogno della tua.
Per raggiungere la mia meta, ho bisogno di te come compagno di viaggio.
Prima io.
Ad andare.
Ad abitare.
A mangiare.
A lavorare.
A guarire.
A prendere.
A dare.
A vivere.
Ad amare.
Prima io.
E poi tu.
Perché i miei passi sono i tuoi passi.
Perché la mia vita è la tua vita.
Come agnello.
Povera.
Piccola.
Inerme.
In mezzo ai lupi.
L’unica mia arma è la pace.
L’unica mia forza è il mio lavoro.
L’unica mia parola, la tua.
Sei vicino.
Sei un regno.
Sei qui, dietro a me.
Dove passo io, arrivi tu.
Che mistero.
Che gioia.
Sono piccola come un agnello.
Ma dietro a me c’è Dio.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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