Commento al Vangelo del giorno – 28 settembre 2017 – don Mauro Leonardi

Quando la fede diventa solo un esercizio d’erudizione, chiuso in elucubrazioni logiche o filosofiche, si finisce per non sapere che pensare: infatti l’incontro con Gesù deve essere sempre un incontro personale, di vita: un evento che coinvolge corpo, anima, mente e cuore. Tanto decisivo e tanto intimamente tuo che non puoi che ricordare il dove e l’ora.

Poesia

Erode vuole vederti, non ha capito niente.
Ma ha capito la cosa più importante.
Guardarti, stare con te è l’unico modo per sapere chi sei.
Per quante cose belle si sentono su di te.
Per quanti nomi ti si possono dare.
Per conoscere te.
Ci vuole uno sguardo.
Personale.
Il mio sguardo su di te, intrecciato al tuo.
E’ l’unica risposta.
Chi sei tu per me?
È l’unica domanda.
E incontrarti è l’unica risposta.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.   Lc 9,7-9

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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