Commento al Vangelo del giorno – 24 settembre 2017 – don Mauro Leonardi

Gesù porta sempre scandalo e il suo regno è all’insegna della dissonanza rispetto alle attese del buon senso: il padrone di casa non resta nella propria dimora per governarla e proteggerla, ma esce all’alba per cercare gente che lavori alla sua vigna.

E non cerca solo “personale con esperienza” come sarebbe da attendersi da qualsiasi manager, ma cerca anche disoccupati e forse, a mano a mano che passano le ore, anche perditempo. Inoltre, alla fine della giornata di lavoro, non paga ad ore, ma secondo quanto promesso a ciascuno. Non gli interessa il tempo, ma la persona: non la quantità di lavoro, ma la qualità del “sì” che ha fatto alzare ciascuna persona per andare a lavorare per Lui e con Lui.

Poesia

Se sapessero la fatica di non fare niente.
Se sapessero il dolore di essere soli.
Se sapessero quant’è lungo un giorno senza essere chiamati.
Se sapessero lo scoraggiamento del rimanere lì mentre gli altri vanno.
Se sapessero il desiderio di una voce che dice il tuo nome.
Se sapessero quanto pesa l’attesa.
Se sapessero la gioia di aver potuto fare qualcosa di utile, insieme a tutti, come tutti, anche se per poco tempo.
Non mormorerebbero.
Non contesterebbero.
Non mi invidierebbero.
Ma sarebbero felici per me. Con me.

Non invidiarmi.
Non ti ho rubato nulla.
Lasciami questa ultima ora per essere utile, per essere come te, con lui, nella vigna.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».  Mt 20, 1-16
don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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