Il testo ed il commento al Vangelo del 21 Settembre 2017 su Mt 9, 9-13
XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Rosso
- Periodo: Giovedì
- Il Santo di oggi: S. Matteo ap. ev. (f); S. Giona pr.; S. Maura
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
- Letture del giorno: Ef 4,1-7.11-13; Sal 18; Mt 9, 9-13
- Calendario Liturgico di Settembre
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mt 9, 9-13
A cura dei Monaci Benedettini
Gesù gli disse: Seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì.
Un attimo… è bastato un attimo perché Matteo, seduto al banco delle imposte seguisse Gesù Cristo. Cosa aveva nel cuore questo esattore delle tasse tanto disprezzato dagli altri? Aveva nell’animo di cambiare realmente quella vita che, sì, gli garantiva un certo tenore economico, ma, forse, che era poi in realtà vissuta nella sofferenza e nell’inquietudine?
Non ci è dato di leggere nel cuore di San Matteo, come lo ha fatto Gesù; sappiamo – e certo non è poco – che quell’istante e quell’incontro hanno determinato una scelta repentina. In quel “seguimi” non vi è un comando imperioso di un dittatore alle proprie truppe ma un’esortazione che richiede una risposta d’amore pronta e sicura. Possiamo pensare che sia proprio questo quello che ci ha voluto lasciare lo stesso evangelista Matteo, che descrive la sua vocazione in modo quasi impersonale.
Nella rapidità della scena emerge qualcosa di importante. Da un lato la stessa figura di Cristo che sprigiona amore e rispetto in ogni sua parola e atteggiamento. Uno sguardo di Gesù vale più di mille parole. Gesù esprime la vera autorità e dimostra un amore profondo; è quell’amore di chi sa leggere i cuori e vuole donare loro la possibilità della salvezza. Uno sguardo penetrante e pieno d’amore è quello che Gesù pone sempre su chi incontra. Quando si incontra Gesù, non è mai per caso ma da questo incontro scaturisce una vera scintilla d’amore, capace di accendere tutta la vita, come peraltro ha dimostrato San Matteo con la sua risposta.
Possiamo notare anche la generosità pronta di Matteo che non perde tempo per rispondere con i fatti al “sèguimi” di Gesù. Per Matteo Gesù diventa sùbito esperienza di vita, concreta, e la risposta ai suoi dubbi e segno di cambiamento di vita. San Matteo si alza come segno di cambiamento e conversione. Lascia subito il tavolo perché ha trovato chi può riempire veramente la sua vita.
Preghiamo perché il nostro incontro con Gesù sia sempre segno di conversione per la nostra vita.