Seminario internazionale sulla situazione giovanile

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Con grande gioia e sincera soddisfazione desidero ringraziare tutti i partecipanti per l’intensa esperienza di queste Giornate di studio organizzate dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. La profondità delle relazioni programmate, la ricchezza degli interventi in aula, la competenza dei professori e l’entusiasmo dei giovani hanno reso questo Seminario internazionale e multidisciplinare quasi un preludio dell’Assemblea del Sinodo, che celebreremo fra poco più di un anno con la presidenza del Santo Padre Francesco e la presenza di numerosi Vescovi provenienti da tutti i continenti.

Complessivamente sono stati 82 i partecipanti: 21 giovani, 15 esperti provenienti da università laiche, 17 esperti provenienti da università ecclesiastiche, 20 formatori e operatori della pastorale giovanile, 9 rappresentanti di organismi della Santa Sede. Dal punto di vista geografico, 52 partecipanti erano europei, 18 americani, 7 asiatici, 4 africani, una australiana. Come si vede, abbiamo tentato per quanto possibile di dare voce a mondi diversi, fra loro complementari. A costoro si sono aggiunti circa 50 ospiti, impegnati a vario titolo nella pastorale dei giovani, senza dimenticare un nutrito gruppo di giornalisti, segno del vivo interesse degli organi di stampa.

Il Seminario non ha certamente avuto la pretesa di esplorare in modo esauriente la complessa situazione dei giovani di oggi, anche a motivo dell’incredibile pluralità dei contesti geografici e culturali, che ci chiede di evitare il più possibile un approccio astratto e semplificante. Esso ha, tuttavia, inteso suggerire un metodo: il metodo dell’ascolto reciproco, perché non può esservi cammino sinodale che non parta dall’ascolto. Del resto la parola “Sinodo” – come ricorda spesso anche il Papa – significa “cammino comune”, “strada condivisa”: quanti camminano insieme sono chiamati alla conoscenza reciproca, al dialogo franco, al vicendevole aiuto.

Identità, progettualità, alterità, tecnologia, trascendenza: sono queste le parole chiave attorno a cui abbiamo organizzato la riflessione. Si tratta, per così dire, di concetti-ombrello, sotto cui si raccolgono numerose altre questioni e innumerevoli sfide. Non sorprende per questo che le comunicazioni programmate, il dibattito in aula e i lavori dei gruppi abbiano spesso e volentieri lasciare emergere altri temi non meno importanti o quantomeno esplorato aspetti differenti dello stesso problema.

Questo Seminario si è sforzato di conservare uno sguardo realistico sulla situazione giovanile: non abbiamo sottaciuto il disorientamento che oggi connota le nuove generazioni e che è spesso il risultato della crisi della famiglia e della stessa società civile, le quali appaiono latitanti nei riguardi dei loro membri più giovani. Ma il realismo non è mai sfociato nel pessimismo: i giovani di oggi, malgrado le molte contraddizioni del tempo in cui vivono, sono – forse ancor più delle generazioni che li hanno preceduti – assetati di verità, libertà, amore, cioè “cercatori di senso”.

Il Seminario, benché pensato soprattutto per specialisti e finalizzato a elaborare un contributo scientifico in vista del prossimo Sinodo, si è arricchito della presenza di numerosi giovani provenienti da tutti i continenti. Una presenza per nulla marginale, come dimostra il fatto che i giovani sono stati i primi e gli ultimi a parlare, aprendo i lavori con le significative testimonianze di lunedì pomeriggio e siglandoli stamattina con la formulazione di alcuni “desiderata” indirizzati ai Padri sinodali.

Probabilmente – e senza con ciò voler sminuire il generoso apporto dei tanti studiosi intervenuti – la presenza dei giovani è stata quella più preziosa e qualificante. Carissimi giovani, vi abbiamo chiesto di dirci ciò che pensate e ciò che vivete; voi ci avete fatto il dono della vostra testimonianza e della vostra creatività; usciamo ora da queste Giornate di studio avvertendo il bisogno di dovervi ascoltare ancora.

Tra i molti suggerimenti che ci avete offerto, cari giovani, desidero raccoglierne in particolare due, su cui ci riserviamo di riflettere nei mesi a venire. Il primo è la costituzione di un’équipe di giovani che supporti il lavoro della Segreteria Generale del Sinodo e dei suoi Consultori nel lavoro preparatorio dell’Assemblea sinodale, soprattutto in ordine all’elaborazione dell’Instrumentum laboris. Il secondo suggerimento è la calendarizzazione di alcuni momenti nel contesto dei lavori del Sinodo, nei quali i Padri sinodali possano confrontarsi con i giovani, chiedere a loro, scambiare con loro opinioni e idee.

Tra le altre richieste che avete formulato, cari giovani, ce n’è poi una più ambiziosa, che esula dalle nostre competenze ma che possiamo affidare comunque alla riflessione dei Padri sinodali: coinvolgere stabilmente alcuni giovani negli organismi della Santa Sede, con la consapevolezza che, se sul serio vogliamo promuovere la riforma della Chiesa nella linea indicata da Papa Francesco, possiamo e dobbiamo partire dalla freschezza delle nuove generazioni.

Del resto, l’esperienza di questi giorni ha rafforzato in noi una convinzione fondamentale. Anche il Sinodo dei giovani può rappresentare un tassello di quel rinnovamento missionario della Chiesa, che – per l’esortazione apostolica Evangelii gaudium – costituisce la sfida improrogabile del nostro tempo. Ai giovani dobbiamo rivolgerci non solo perché ci aiutino a capire “come” annunciare il messaggio cristiano oggi, ma anche per comprendere meglio “cosa” il Signore Gesù chiede oggi alla sua Chiesa, “cosa” si aspetta da essa in questo momento storico, “cosa” tagliare e “cosa” invece ritrovare all’interno della sua missione.

Il materiale raccolto – come anticipato – sarà prossimamente pubblicato come contributo preliminare alla prossima Assemblea sinodale. Troveranno spazio, nella raccolta degli Atti del Seminario, le comunicazioni tenute in questi giorni (che contiamo di avere in forma definitiva entro il 31 ottobre prossimo), le relazioni conclusive dei gruppi di studio e tutti gli interventi che gli altri partecipanti vorranno liberamente inviare. Ci auguriamo in particolare che i Padri sinodali, che saranno eletti nei prossimi mesi dalle Conferenze Episcopali, possano trovarvi materiale utile a documentarsi in vista del lavoro assembleare.

Qui il comunicato della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi