“Un Papa che non muore”

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Dopo la morte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005, la memoria del Papa che maggiormente ha segnato il XX secolo è stata tenuta viva dalla fede di quanti, ogni giorno, fanno riferimento alla sua testimonianza e al suo insegnamento. Una vera e propria “eredità” di cui solo ora si cominciano a cogliere compiutamente i tratti.
CopertinaIn un testo ricco di fatti inediti e privati della vita del papa, eppure capace di sondare in profondità le intuizioni e le scelte profetiche del grande Pastore della Chiesa, Gian Franco Svidercoschi presenta un’analisi lucida e appassionante dell’eredità lasciata da Giovanni Paolo II. Il testo è racchiuso tra due istantanee della morte di Karol Wojtyla e ricostruisce le origini polacche del pontefice, la sua storia personale, i cambiamenti mondiali ai quali ha partecipato e dei quali è stato spesso ispiratore, le sfide del dialogo interreligioso, della pace, della santità. 
Gian Franco Svidercoschi, italiano di origini polacche, inizia la carriera giornalistica giovanissimo nel 1959. Fu inviato dell’Ansa al Concilio Vaticano II e successivamente ricoprì l’incarico di vicedirettore de L’Osservatore Romano. Degna di nota la collaborazione con Papa Giovanni Paolo II alla stesura di Dono e Mistero nel 1996 e la pubblicazione con Stanislao Dziwisz di Una vita con Karol nel 2007. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Ho conosciuto nazismo e comunismo. Karol Wojtyla, un papa tra due totalitarismi (1998); Un Concilio che continua. Cronaca, bilancio, prospettive del Vaticano II (2002); L’esercito del papa (2003).

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Ascolta l’intervista all’autore fatta da Radio Vaticana