Messaggio nel contesto
โMa voi chi dite che io sia?โ Io-Sono chiede con umiltร ai discepoli: โChi sono io?โ, per introdurli nel suo mistero. Non รจ una crisi di identitร sua: รจ in gioco lโidentitร loro. Gesรน rivolge loro la domanda con trepida attesa: essere riconosciuto รจ il desiderio fondamentale dellโamore che si rivela. La risposta personale a questa sua domanda costituisce il discepolo. Il cristianesimo non รจ unโideologia, una dottrina o una morale, ma il mio rapporto con Gesรน, il โmioโ Signore che amo come lui mi ama (cf. Gal 2,20).
Ai discepoli si chiede prima cosa dicono gli uomini e poi cosa dicono loro, per suggerire che la loro risposta non deve essere come quella degli altri. Nรฉ la carne nรฉ il sangue, ma solo il Padre puรฒ rivelare chi รจ il Figlio.
Siamo alla svolta decisiva del vangelo: finalmente Pietro e quelli con lui lo riconoscono come il Messia e il Figlio di Dio. Avvinti a lui, dโora in poi potranno ricevere il dono di quella conoscenza di lui che puรฒ essere fatta solo a chi lo ama.
Il brano รจ un dialogo tra Gesรน e i discepoli: i vv. 13-16 contengono le due domande sulla identitร sua e le due risposte dei discepoli, la seconda delle quali รจ riservata a Pietro. Nei vv. 17-19 Gesรน proclama beato Pietro perchรฉ ha accolto la rivelazione (v.17), e per questo gli dร la funzione di โpietraโ per la Chiesa (v.18), insieme al suo stesso potere di legare e sciogliere (v.19). Il v. 20 conclude con lโordine di tacere.
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Il brano presenta il riconoscimento di Gesรน e il conferimento del primato a Pietro. Riconoscere Gesรน come il Cristo e il Figlio di Dio รจ il centro della fede. Il ruolo di Pietro รจ quello della โpietraโ su cui si edifica la comunitร che professa tale fede.
Il primato di Pietro fu occasione di tante separazioni, antiche e recenti, prima in Oriente e poi in Occidente. Il servizio dellโunitร nella fede e nella caritร รจ stato spesso โscandaloโ, motivo di divisioni e odi. Non รจ sempre facile vedere in quale misura ciรฒ sia dovuto al cattivo modo di servire, e in quale, invece, allโinevitabilitร dello scandalo stesso della veritร , che รจ sempre segno di contraddizione (cf. Lc 2,34). Anche lโidentitร di Gesรน, vero uomo e vero Dio, รจ stata ed รจ occasione di tutte le eresie!
Questo brano รจ un contrappunto al precedente: al dialogo di incomprensione, succede il riconoscimento. Chi รจ libero dal lievito dei farisei e dei sadducei, vede nel pane il Cristo, il Figlio di Dio dono del Figlio dellโuomo a ogni uomo.
Gesรน รจ il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Questa รจ la fede cristiana che i discepoli hanno maturato e ci hanno trasmesso.
La Chiesa ha la beatitudine di vivere questa fede, direttamente rivelata dal Padre. Pietro ha la funzione di โpietraโ, di fondamento su cui il Signore edifica la sua Chiesa; a lui inoltre รจ confidato il servizio delle chiavi del regno, la funzione di interpretare autenticamente ciรฒ che รจ conforme a tale fede e ciรฒ che รจ difforme da essa.
Lettura del testo
13: nelle parti di Cesarea di Filippo. Siamo allโestremo nord, ai piedi dellโHermon, nel punto piรน lontano da Gerusalemme, in zona pagana. Qui Gesรน รจ riconosciuto dai suoi.
interrogava i suoi discepoli. Fin qui erano gli altri ad interrogarsi su di lui. Ora รจ lui che interroga. La fede inizia dove noi smettiamo di mettere in questione il Signore, e accettiamo di essere messi in questione da lui. Lโinterrogato si fa interrogante e viceversa.
Il problema non รจ interrogarci su Dio o interrogarlo, ma lasciarci interrogare da lui. Ogni domanda contiene la sua risposta. Ad ogni nostra domanda su di lui corrisponde una nostra risposta su di lui, che lo riduce appunto a misura delle nostre domande. La sua domanda a noi invece ci apre al suo mistero.
La fede รจ responsabilitร , abilitร -a-rispondere al Signore che interpella. Lui รจ e resta sempre per noi un mistero, su cui non abbiamo nรฉ risposte nรฉ immagini: lโunica risposta siamo noi stessi che diventiamo a sua immagine.
Lasciarsi interrogare da lui e rispondergli secondo lo Spirito รจ lโarte e lโavventura di essere uomo. Dio รจ lโeterna domanda; lโuomo ne รจ la risposta, nella misura in cui ne ascolta la Parola e la incarna nella propria vita.
chi dicono gli uomini che sia il Figlio dellโuomo? Cโรจ un โsi diceโ, un parlare generico e irresponsabile che non corrisponde mai a veritร . In esso ciรฒ che รจ giร noto, o si presume tale, diventa misura di tutto. Lโignoto รจ ridotto allโovvio, che รจ come il letto di Procuste, che adatta tutto alle proprie dimensioni. Le nostre convinzioni ci velano la realtร del Figlio dellโuomo e dellโuomo stesso, che รจ sempre piรน grande di quanto possiamo giร sapere.
Gesรน con questa domanda fa uscire allo scoperto le risposte scontate che spontaneamente diamo.
14: alcuni Giovanni Battista, altri Elia, ecc. Sono le figure religiose piรน eminenti del passato, con una storia di azione e di passione per la Parola. Hanno in comune il non essere state capite in vita e lโessere giร morte.
Scambiare il Vivente per un morto รจ il modo piรน elegante per ucciderlo. Lo si riduce a un monumento funebre che non scomoda piรน che tanto; richiede solo un poโ di venerazione.
15: ma voi chi dite che io sia? La risposta dei discepoli รจ un โmaโ rispetto a quella della gente, come il pensiero di Dio รจ un โmaโ rispetto a quello dellโuomo: โI miei pensieri non sono i vostri pensieri; le vostre vie non sono le mie vieโ (Is 55,8). La risposta del discepolo alla domanda di Gesรน รจ diversa, altra e santa: รจ suggerita dal Padre che il Figlio rivela. Il โvoiโ รจ la comunitร di chi ascolta la domanda del Figlio, Parola del Padre.
16: tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Pietro per primo risponde personalmente alla domanda. Lo riconosce come il Cristo e il Figlio del Dio vivente: รจ il salvatore atteso che compie ogni promessa del cielo e desiderio della terra, รจ lโinatteso Figlio di Dio, che in ogni promessa si compromette, dono oltre ogni desiderio.
Il mistero del Figlio dellโuomo รจ quello di essere il Figlio di Dio che si comunica ad ogni uomo. Gesรน รจ venuto a portarci il dono del Padre, il Padre come dono, in modo che tutti siamo figli e fratelli.
Quella di Pietro รจ la professione di fede cristiana: Gesรน รจ il Cristo, lโunico Cristo, รจ il Figlio, il Figlio unigenito del Padre della vita (cf. 14,33; 26.63; 27,40.43. 54; cf. 28,18s). Vedere nella carne di Gesรน il Cristo il Figlio di Dio รจ il centro della rivelazione: รจ entrare nella conoscenza del mistero del rapporto Padre/Figlio, rivelato ai piccoli (cf. 11,25-27).
Da questa risposta Pietro รจ generato uomo nuovo, partecipe del segreto di Dio. Con ulteriore sorpresa dovrร capire in seguito che โilโ Cristo non รจ quello che lui pensa, ma un Cristo che lui non si aspetta; scoprirร anche che โilโ Figlio di Dio รจ un Figlio che lui neanche sospetta, e che il Dio vivente รจ altro da quello che lui immagina.
Spontaneamente riduciamo a โcarne e sangueโ anche la rivelazione di Dio (cf. vv. 21-23).
17: beato te Simone, figlio di Giona. Quella di Pietro รจ la beatitudine suprema: accogliendo il Figlio, entra nel regno del Padre. Lui รจ il primo che riceve la rivelazione di ciรฒ che รจ nascosto ai sapienti e agli intelligenti. A chi gli dice: โTu seiโ, lui risponde: โBeato teโ, e comincia il dialogo tra i due.
nรฉ carne nรฉ sangue ti rivelarono, ma il Padre mio, ecc. Pietro vede quanto occhio umano mai non vide: ciรฒ che Dio ha preparato per coloro che lo amano nella carne del Figlio (cf. 1Cor 2,9). Il figlio di Giona legge nel Figlio dellโuomo il segno di Giona โ la rivelazione di Dio. Il cristianesimo รจ conoscere e amare la persona di Gesรน. Credere al suo messaggio non รจ apprezzare o adottare la sua dottrina: รจ conoscere e amare lui come il Figlio di Dio, che si รจ fatto mio fratello per darmi il suo stesso rapporto col Padre. Se lui non fosse Dio, sarebbe il piรน grande mistificatore della storia. Chi lo conosce, sa che non รจ cosรฌ: รจ il Signore, che mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 2,20).
18: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherรฒ la mia chiesa. Pietro diventa โpietraโ, attributo di Dio (Dt 32,4; Is 17,10), come lo fu anche di Abramo, padre dei credenti (cf. Is 51,1s). La fede nel Figlio gli dona la prerogativa di Dio stesso. La chiesa si costruisce su questa pietra come la casa di coloro che sono ormai familiari di Dio (Ef 2,19-22).
le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Ogni potere di morte si infrangerร contro il Dio vivente e quelli di casa sua. La sua fedeltร ha lโultima parola su ogni nostra infedeltร , al di lร di ogni nostra fragilitร e peccato, che pure Pietro sperimenterร (14,29-31; 26,32-35.69-75; 28,7.10). Ciรฒ che vale per Pietro, vale per tutta la Chiesa.
19: darรฒ a te le chiavi del regno dei cieli. La fede di Pietro รจ la chiave che apre il regno. โDarรฒโ รจ al futuro: la promessa vale per il tempo che segue. La fedeltร di Dio garantisce la fede di Pietro, nella quale poi egli confermerร i fratelli (Lc 22,32).
ciรฒ che legherai sulla terra. Legare e sciogliere significa proibire e permettere, interpretando autenticamente la Parola. Inoltre significa ammettere ed escludere dalla comunitร . In base al dono della fede, a Pietro รจ dato il pegno/impegno di dire ciรฒ che รจ conforme o meno ad essa e, di conseguenza, dichiarare chi appartiene o meno al regno.
In questo testo si fonda il โprimato di Pietroโ. Nel corso dei secoli รจ stato variamente esercitato e inteso, frainteso e malinteso, con o senza colpa. Lโautoritร nella chiesa non รจ certo come quella dei capi delle nazioni, ma la stessa del Signore, che รจ venuto per servire e dare la vita (Mt 20,24-28). Si tratta di un servizio nella fede e nellโamore, principio di unione e di vita.
Bisogna non dimenticare che ogni autoritร puรฒ degenerare da servizio che fa crescere a potere che distrugge la veritร e la libertร , lโamore e la comunione (cf. 20,24-28).
La fatica che tutti hanno nellโaccettare lโautoritร รจ la stessa che tutti hanno nellโaccettare la diversitร , da quella di Dio a quella dei genitori e di ogni altro, riflesso dellโAltro. La diversitร puรฒ essere vissuta con amore; allora รจ principio di unione e di vita. Ma puรฒ anche essere vissuta con conflitto; allora รจ principio di divisione e di morte.
Il servizio di Pietro, come ogni altro, deve cambiare secondo le diverse situazioni storiche. Fa parte della legge dellโincarnazione assumere responsabilmente i condizionamenti della propria epoca. Occorre sempre chiedersi quale sia il modo piรน adatto di esercitare โoggiโ tale servizio. Non bisogna dare nulla per scontato, ma tutto esaminare, e ritenere ciรฒ che รจ buono (1Ts 5,21).
Si discute tra gli esperti il senso originale del testo, cosa intendesse Matteo e cosa intendesse Gesรน. Certamente รจ importante saperlo, perchรฉ ciรฒ che รจ stato โalloraโ รจ qualcosa di unico che vale sempre, anche โoraโ: รจ normativo per la comunitร che cerca di camminare ora, come lui ha camminato allora.
Non basta perรฒ riprodurre โil senso originale del testoโ. Occorre anche vedere la โproduzione di sensoโ che il testo ha originato nella vita dei discepoli, ai quali il Signore ha promesso di essere sempre vicino, sino alla fine del mondo (28,20). In situazioni nuove e inedite, lo stesso testo produce sensi nuovi e inediti. La parola di Dio non รจ un feticcio morto, ma vive e opera nella storia per la potenza dello Spirito.
La โdomandaโ che si pone a un testo รจ determinante per la risposta che se ne ottiene. Oggi, la nostra epoca, che รจ contrassegnata dal compimento della libertร , che domande pone allโesercizio del servizio di Pietro? La risposta che si dร รจ dโimportanza decisiva non solo per lโecumenismo, ma anche per il mondo intero, davanti al quale siamo posti come segno di unitร , senza che ciรฒ sia mai a discapito della veritร e della libertร .
20: non dire a nessuno che lui รจ il Cristo. Infatti il Figlio dellโuomo non รจ il Cristo che pensa Pietro, ma quello che si rivelerร subito dopo, e che Pietro non vorrร accettare (vv.21-23).
Pregare il testo
- entro in preghiera come al solito.
- mi raccolgo immaginando Gesรน con i suoi discepoli a Cesarea di Filippo.
- chiedo ciรฒ che voglio: chi รจ Gesรน per me? ร veramente il Cristo, il Figlio del Dio vivente?
- traendone frutto, contemplo la scena.
Da notare:
- Gesรน interroga
- chi dicono gli uomini che io sia?
- ma voi chi dite che io sia?
- tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente
- beato te, Simone
- tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia chiesa
- le porte degli inferi non prevarranno contro di essa
- a te darรฒ le chiavi del regno
- ciรฒ che legherai sulla terra, sarร legato in cielo
- ciรฒ che scioglierai sulla terra, sarร sciolto in cielo.
Testi utili
Vedere il cammino di Pietro in Matteo: Mt 4,18-22; 8,23-27; 10,1-4; 14,22-33; 16,21-23; 17,1-8; 20,24-28; 26,30-35. 69-75.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 27 agosto 2017 anche qui.
XXI Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 22, 19-23; Sal.137; Rm 11, 33-36; Mt 16, 13-20
Mt 16, 13-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน, giunto nella regione di Cesarรจa di Filippo, domandรฒ ai suoi discepoli: ยซLa gente, chi dice che sia il Figlio dellโuomo?ยป. Risposero: ยซAlcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elรฌa, altri Geremรฌa o qualcuno dei profetiยป.
Disse loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Rispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.
E Gesรน gli disse: ยซBeato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli: tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร sciolto nei cieliยป.
Allora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 27 Agosto โ 02 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXI, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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