Il dubbio è il campo-da-gioco di Satana l’Imbecille
Sei giorni dopo. Per chi ha mira basta un colpo solo: «Li portò sopra un molte alto, in un luogo appartato, loro soli» (Mc 9,2). Tre, non tutti: «Cefa anzitutto; e poi Giovanni, perché egli l’ama, e da lui non può tollerare il menomo dubbio, la menoma tiepidezza. E Giacomo, perché è il fratello di Giovanni e lo segue dappertutto» (F. Mauriac). Pietro, Giacomo e Giovanni, coi loro soprannomi cuciti addosso – la Pietra e i figli del Tuono – che è un tutto dire. E’ lui a prenderli. Fosse per loro, chissà: ancora giù a far quadrare i conti, a studiare la circonvallazione migliore per evitare il Calvario, a mettere da parte un gruzzolo per comprare lance e frecce da sguainare per far insanguinare i romani.
All’altalenare di loro, lui scelse la pazienza del cielo: “Andiamo un po’ in su per vedere meglio cosa succede”. Più su: chi più in alto sale più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna. Lo sa bene lui che, discendente dei pastori, s’invaghì di una ciurma di pescatori. Ciò che non perse, però, fu la memoria delle altezze che tenne sempre come scenario d’amori e di profezie: le tentazioni e le beatitudini, la trasfigurazione e la crocifissione. Sempre in su: la montagna non ne guadagna, è chi la scala che non torna mai come prima. In ogni cima è nascosta un’annunciazione: per amore s’è persa, aspetta qualcuno che la vada cercando.
Lui davanti, loro dietro: in fila indiana. Il farabutto alle loro calcagna: “Guardalo: secondo te sarebbe affidabile uno così? Mica sarai imbelle da credergli”. Sempre lì: tonico, pimpante, in agguato. Mica rozzo. Farti sentire grosso è il suo sogno, tu basti a te stesso: “Metti in ordine il mondo da solo: che ti serve Dio?” Lucifero, il gradasso: balla, danza, si contorce a più non posso. Sono i giorni della confusione: «Lungi da me, Satana!» Del dubbio, dei chiaroscuri che annaspano sforzandosi di mutarsi in colori. Di Cristo che sembra stravaccato e dormiente nella barca: “Hai ragione. Com’ero scemo a credere a quelle cose da bambino”. Alle calcagna: “Bravo, dammi retta”. Il dubbio è il campo da gioco di Satana.
L’altro non rallenta il passo. L’avverte quell’avversario che gli è avverso: “Tu quaggiù li confondi? Bene: io li porto in alto e farò venire loro la pelle d’oca da quanto bello sono (Parola di Dio). Mostrerò loro chi tu sei: il principe dei farabutti. L’oscenità e l’inganno”. Pietro brontola, gli altri sbadigliano: perché andare lontano a cercare la gallina quando hai un uovo lì per terra? Tutta questa foga a salire, il pescatore non la sopporta. Poco importa, l’imparerà a strappi: agli appuntamenti con Cristo si va sempre veloci. Poi ci si riposerà.
Eccola la cima: poco sotto di quasi tre volte i mille metri. Tira un venticello freschissimo: mettici quel filo di stanchezza in chi non è avvezzo alle altezze, aggiungi il silenzio delle grandi occasioni e moltiplica il tutto per la calma del luogo. Il risultato è secco: i tre calano le serrande sugli occhi. Una specie di sonnolenza estiva più che sonno profondo: l’ebetudine stanca dei giorni d’estate, delle ore di meriggio.
In alto, in parte, da soli. Loro dormono: «Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! E’ il mio diletto che bussa: “Aprimi, sorella mia”» (Ct, 5,2). Un rumore: materia per orecchie.
Sveglieranno gli occhi. Occhi e orecchie.
Commento tratto da M. Pozza, L’agguato di Dio, San Paolo 2016.
don Marco Pozza (Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)
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Trasfigurazione del Signore – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Dn 7,9-10.13-14; Sal. 96; 2Pt 1,16-19; Mt 17, 1-9
Il suo volto brillò come il sole.
Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 – 12 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XVIII, Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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