Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
20 Giugno 2017 – Mt 5, 43-48
XI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Martedì
- Il Santo di oggi: S. Gobano; S. Giovanni da Matera; B. Margherita Ebner
- Loda il Signore, anima mia.
- Letture del giorno: 2 Cor 8, 1-9; Sal.145; Mt 5, 43-48
- Calendario Liturgico di Giugno
Mt 5, 43-48
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mt 5, 43-48
A cura dei Monaci Benedettini
L’amore ai nemici e ai persecutori.
[ads2]Non basta porgere l’altra guancia del vangelo di ieri, vestire l’ignudo con il proprio mantello, essere costretti a percorrere la stessa strada del nemico; il Signore ci chiede ancora molto di più. Non basta neanche l’adempimento del comandamento dell’amore che ci suggerisce di amarci gli uni gli altri. Gesù vuole, come egli stesso ha fatto dall’alto della croce, nel momento del suo supremo martirio, che diventiamo capaci di amore anche verso i nemici, e anche di pregare per i nostri persecutori.
Viene così sconvolta ogni logica umana, viene capovolto anche il comune senso di giustizia, che tanto fàscino esercita sull’uomo, fermo nella sua mìope razionalità. La lezione della croce viene portata alle sue estreme conseguenze e non solo perché da quella croce è stato gridato il perdono ai crocifissori e Gesù ha fatto udire la sua preghiera per loro, ma ancor più perché tutto il sacrificio di Cristo era indirizzato ai nemici, ai peccatori, ai carnefici di ogni epoca. Per questo Gesù, insegnandoci a pregare ci fa dire più e più volte: “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.