Commento al Vangelo del 11 giugno 2017 – p. Silvano Fausti

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Messaggio nel contesto

Il cap. 3 di Giovanni, composito e con sviluppi a sorpresa, รจ un progressivo venire alla luce, un uscire dalla notte al giorno, dalla legge al vangelo, dalla condizione servile alla libertร  di figli. Sono numerose le allusioni battesimali (credere, essere generati dallโ€™alto, dallโ€™acqua e dallo spirito, dalla morte di Cristo, diventare figli, avere vita eterna, ecc.).

Il capitolo si articola in due parti principali (2,23-3,21 e 3,22-36), tra loro simmetriche, ciascuna con un racconto (2,23-3,2a e 3,22-26a), un dialogo (3,2b-12 e 3,26b-30) e infine un monologo (3,13-21 e 3,31-36). La prima parte รจ un confronto con Nicodemo, dove si dibatte il problema principale della salvezza: essa non viene dalla legge, ma รจ dono del Messia crocifisso. La seconda parte contiene, sulla bocca del Battista, la professione di fede, che nella prima parte era rimasta in sospeso.

Il tema centrale del brano รจ lโ€™origine della vita. Non รจ la legge, ma lโ€™adesione al Figlio, che ci fa vivere da figli e compiere ogni legge. Le parole di Gesรน a Nicodemo hanno lโ€™intento di operare in noi quel passaggio al cuore nuovo, richiesto dalla legge e promesso dai profeti, che vediamo cosรฌ ben descritto in Filippesi 3, dove Paolo racconta la sua esperienza di uomo della legge che incontra il Signore. Nei vv.12-21, escono i temi fondamentali del vangelo: il Figlio dellโ€™uomo innalzato, credere/non credere, vita eterna, lโ€™amore di Dio, il dono del Figlio unigenito, salvezza/perdizione, non-giudizio/giudizio, luce/tenebre, amore/odio, fare la veritร /fare il male.

Al centro del brano sta la persona di Gesรน, che Nicodemo, fariseo ben disposto, riconosce come Messia. Ma chi รจ il Messia che viene a rinnovare lโ€™alleanza e il tempio? Qual รจ il โ€œflagelloโ€ con il quale trionfa sul male?ย  Gesรน รจ sรฌ il Messia, ma non corrisponde allโ€™attesa di chi sogna un messia potente che stermina i malvagi e premia i buoni (e chi si salverebbe?). รจ invece lโ€™agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (1,29), il Figlio dellโ€™uomo innalzato, il Figlio di Dio crocifisso, che ci dona lโ€™amore del Padre e ci rende figli, capaci di amare come siamo amati.

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Gli attori del cap. 3 sono Gesรน da una parte e Nicodemo con il Battista dallโ€™altra: รจ il dialogo della Parola con la legge e i profeti, che fa comprendere il mistero del Figlio dellโ€™uomo.

Gesรน รจ il Messia che, in quanto crocifisso, ci dร  la vita, quella vita che la legge dice ma non dร  e che i profeti solo promettono. La legge infatti prescrive ciรฒ che bisogna fare; la profezia a sua volta denuncia ciรฒ che non facciamo e annuncia ciรฒ che Dio farร  per noi. Legge e profezia sono, rispettivamente, richiesta implicita e promessa esplicita dello Spirito del Figlio.

Gesรน non รจ venuto per abolire la legge e i profeti, ma per portarli a compimento (cf. Mt 5,17). Il comando che ci darร , sarร  insieme nuovo e antico (1Gv 2,7-11). La novitร  sta nel fatto che, ciรฒ che รจ antico come il desiderio dell’uomo, finalmente si realizza. Per questo ci lascerร  il comando dellโ€™amore reciproco (13,1ss), pieno compimento della legge (Rm 13,10).

Lo stile del brano, con un metodo caratteristico di Giovanni, รจ una progressione a salti, dove le incomprensioni e i fraintendimenti, vie interrotte e senza sbocco, servono alla Parola per condurre lโ€™interlocutore a un livello superiore. Le note di questo dialogo, che si svolge nellโ€™oscuritร  della notte, sono molteplici e sfumate, quasi incantate, come in un notturno. Sembrano eterogenee, con continui cambi di registro: sono i vari gradini che, uno sopra lโ€™altro, portano a un orizzonte sempre piรน ampio, sino ad aprire, nel Figlio dellโ€™uomo innalzato, la finestra sul mistero insondabile di Dio e dellโ€™uomo, suo figlio nel Figlio. Come al solito i discorsi di Giovanni rivelano ciรฒ che avviene nel cuore di chi legge: il lettore si accorge di essere letto da ciรฒ che legge, perchรฉ la Parola, nel manifestarsi, con la sua luce risveglia la veritร  che giร  รจ in lui, come in tutti gli uomini.

Gesรน, il Figlio dellโ€™uomo innalzato, รจ la luce che ci fa venire alla luce, il Figlio che ama i fratelli come รจ amato dal Padre. Egli รจ il compimento della legge, amore pienamente realizzato di Dio per lโ€™uomo e dellโ€™uomo per Dio.

La Chiesa, guardando il Figlio dellโ€™uomo innalzato, nella contemplazione della passione del suo Signore per lei, nasce come sua sposa. Eva fu tratta dal fianco di Adamo addormentato: la Chiesa รจ generata dalla ferita dโ€™amore del suo Signore.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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Santissima Trinitร 

Gv 3, 16-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesรน a Nicodรจmo:
ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario X, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Lettura del testo

[ads2]v. 16: Dio infatti tanto amรฒ il mondo. Dio da sempre ama il mondo, anche se il mondo lo rifiuta. Lโ€™amore del Padre รจ gratuito e senza riserve. Il Figlio, che lo conosce e ne vive, ce lo testimonia dalla croce. Questo versetto ci presenta il centro del vangelo di Giovanni, che vuol portarci a confessare con meraviglia: โ€œNoi abbiamo riconosciuto e creduto allโ€™amore che Dio ha per noiโ€. Infatti โ€œDio รจ amoreโ€ (1Gv 4,16). Solo a questa luce possiamo comprendere correttamente tutta la rivelazione e correggere ogni sua interpretazione.

da dare il Figlioย  unigenito. Perchรฉ il Padre manda il Figlio? Non poteva venire e farsi carne lui stesso? Ci ha dato il Figlio perchรฉ solo in lui, che ama come รจ amato, vediamo la nostra identitร  di figli del Padre.

Gesรน, essendo figlio, ha vissuto ciรฒ che anche noi siamo chiamati a vivere: la โ€œfilialitร โ€ e la conseguente fraternitร . Egli ci ama dello stesso amore che il Padre ha per lui (15,9) e ci assicuraย  che il Padre ci ama come lui (17,23), con un amore che รจ prima della fondazione del mondo (17,24).

chiunque crede in lui, ecc. La salvezza รจ credere in Gesรน crocifisso, il Figlio dellโ€™uomo innalzato: lui รจ la Parola, luce e vita di ogni uomo, diventata carne per narrarci lโ€™amore assoluto del Padre. In lui ci รจ data la nostra identitร  di figli e noi siamo ciรฒ che siamo. Al di fuori di lui, siamo ciรฒ che non siamo, il nulla di noi stessi. Per questo accogliere lui, il Figlio, รจ trovare se stessi; rifiutare lui รจ perdere se stessi.

v. 17: non per giudicare il mondo. Il Figlio ha lo stesso giudizio del Padre. Egli viene con il flagello nel tempio non per giudicare o condannare il mondo peccatore. รˆ venuto a salvarlo proprio โ€œpurificandoโ€ il tempio, sdemonizzando con la sua croce lโ€™immagine diabolica che lโ€™uomo ha di Dio e di sรฉ. In lui โ€œinnalzatoโ€ abbiamo la conoscenza vera di lui e di noi stessi, che la bocca del serpente ci aveva sottratta. Il โ€œflagelloโ€ che purifica il tempio รจ la sua croce.

La salvezza o la perdizione non รจ predestinazione divina. Dio ha creato tutto per la vita e non cโ€™รจ veleno di morte nelle sue creature, se non quello che ci siamo procurati noi, credendo alle nostre paure invece che a lui (cf. Sap 1,12s; 2,24). Ma se abbiamo abbandonato lui, sorgente di acqua viva (Ger 2,13), egli non ci ha abbandonato; ci ha anzi manifestato nel modo piรน grande e indubitabile il suo amore, perdendo se stesso per noi. Nellโ€™abbandono del Figlio sulla croce (cf. Mc 15,34p), nessun abbandono รจ piรน abbandonato: in ogni perduto il Padre vede suo Figlio, che di ogni perdizione ha fatto dimora della Gloria.

v. 18: chi crede in lui non รจ giudicato. Aderire a lui รจ la โ€œsantitร  e giustiziaโ€ vera: รจ vivere del Figlio e da figli, partecipare alla gloria comune del Padre e del Figlio.

chi invece non crede รจ giร  stato giudicato, ecc. Chi non crede allโ€™amore assoluto offerto dal Figlio dellโ€™uomo innalzato si esclude dallโ€™amore e dalla vita. Chi non aderisce al Figlio, nega la propria realtร  di figlio.

La decisione di fede nei confronti della โ€œcarneโ€ di Gesรน ci fa nascere dallโ€™alto: รจ la vita eterna. Il prologo non dice che chi lo rifiuta nella testimonianza dei sapienti e dei profeti รจ giudicato. Anzi, la Parola si รจ fatta carne per salvare questo mondo che non ha accolto la luceย  e si รจ condannato alle tenebre. Per questo ogni uomo, come Nicodemo, pur tra incertezze e difficoltร , va condotto a nascere dallโ€™alto attraverso la conoscenza del Figlio. Il senso della storia umana รจ la rivelazione del Figlio, il suo crescere fino alla sua statura piena (Ef 4,13), perchรฉ Dio sia tutto in tutti (1Cor 15,28). Infatti, se รจ vero che la rivelazione รจ storia e carne, รจ altrettanto vero che la storia e la carne stessa sono rivelazione sempre piรน grande di Dio.

Pregare il testo

  • Entro in preghiera come al solito.
  • Mi raccolgo immaginando la notte in cui Nicodemo viene da Gesรน.
  • Chiedo ciรฒ che voglio: comprendere e accogliere il mistero del Figlio dellโ€™uomo innalzato come segno indubitabile dellโ€™amore di Dio per me.
  • Traendone frutto, ascolto ogni parola di Gesรน a Nicodemo.

Da notare:

  • molti credettero nel suo nome; Gesรน perรฒ non si fidava di loro
  • Nicodemo, fariseo e capo dei giudei, viene a Gesรน di notte
  • lo riconosce come maestro, venuto da Dio: รจ il Messia, Dio รจ con lui
  • se uno non รจ generato dallโ€™alto, non puรฒ vedere il regno di Dio
  • la differenza tra nascere di nuovo ed essere generati dallโ€™alto
  • essere generati dallo Spirito รจ la promessa dei profeti
  • nessuno รจ salito al cielo se non colui che รจ disceso dal cielo
  • il serpente di bronzo innalzato e il Figlio dellโ€™uomo innalzato
  • chi crede in lui ha la vita eterna
  • Dio tanto amรฒ il mondo da dare il Figlio unigenito
  • il Figlio non รจ venuto per condannare il mondo
  • chi crede nel Figlio innalzato non รจ giudicato
  • il giudizio รจ non accogliere lโ€™amore che si conosce
  • le difficoltร  per giungere alla libertร  di credere
  • lโ€™odio e lโ€™amore della luce.

Testi utili

Sal 27; 131; Sap 9; Mc 10,17-31; 10,13-16; Gal 5,1ss; Fil 3.