IL SANGUE DI CRISTO PURIFICA IN NOI L’IMMAGINE DEL PADRE PERCHE’ RISPLENDA NELL’AMORE
Proprio perché è “veritiero, non si cura di nessuno” e “non guarda in faccia” alla nostra ipocrisia, Gesù ci “insegna la via di Dio secondo verità”. E la prima verità è che il “tentatore”, il demonio ha usurpato il posto di nostro Padre. Per questo Gesù, “conoscendo la nostra ipocrisia”, ci chiede oggi di “mostrargli” la “moneta” che prendiamo a pretesto per “tentarlo” e “coglierlo in fallo”; ci dice cioè di “fargli vedere” la nostra vita di oggi e ci chiede: “di chi è l’immagine che vi è impressa, e l’iscrizione?”, che è come dire: “a chi appartieni, a chi obbedisci, quali criteri stai servendo?”.
Fratelli, accettiamolo, seguiamo Cesare perché ci siamo “consegnati” al mondo, alla carne e al demonio. Esattamente come è avvenuto durante il processo a Gesù, quando è stato “consegnato” a Pilato che, nel nome di Cesare, ha approvato la condanna a morte decisa dal Sinedrio. Pensate a che contraddizione e schizofrenia ci ha spinto il demonio: ci siamo alleati con il mondo e il suo Cesare che ci tengono schiavi pur di condannare il “Giusto” che ci annunciava l’unica e autentica libertà; abbiamo scelto che ci fosse graziato il Barabba giustiziere e assassino che è in noi per giustiziare in Gesù l’unica forma “lecita” di usare del denaro, per rifiutare cioè la sola via per realizzare nella verità dell’amore la nostra vita.
E Gesù, la moneta autentica che recava l’immagine perfetta del Padre, ha lasciato che l’infamia delle nostre accuse false contro Dio lo “consegnasse” a Cesare e alla Croce; ha lasciato cioè che, nel suo corpo, l’immagine di Dio scritta in ogni uomo perdesse ogni sembianza d’uomo e figlio di Dio, sino a diventare come uno davanti al quale ci si copre la faccia. Ma proprio lì, nel momento in cui sperimentava l’abbandono del Padre, la cui immagine era completamente scomparsa, il suo sangue stava lavando definitivamente l’immagine falsa del mondo e di satana che in ciascuno di noi si era sovrapposta a quella originaria.
[ads2]Il suo sangue ha lavato il fango e il peccato e ha ridato lucentezza a quello che in noi sembrava perduto, ricreandoci come figli somiglianti all’immagine del Padre. Coraggio fratelli, lasciamo che anche oggi il sangue di Cristo giunga a noi attraverso la Chiesa e lavi l’ipocrisia e ci faccia vivere come figli di Dio. Perdonati e risuscitati con Lui possiamo oggi dare a Dio quello che gli appartiene, ovvero tutta la nostra vita. Ogni istante, ogni pensiero, parola, gesto. I beni che ci affida per amare, i doni e i carismi con cui compiere la missione unica alla quale il Padre ci chiama.
Anche le sofferenze, i fallimenti, le umiliazioni, le ingiustizie, le malattie, tutto quello che abbiamo ritenuto “illecito” e preso a pretesto per ribellarci contro Dio. Tutto purificato perché ogni istante della nostra esistenza divenga, nell’amore, un segno della bellezza nella quale ogni uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, “la bellezza che salverà il mondo”. Altro che denaro, tasse, altro che chiacchiere e talk-shows inconcludenti, la vera e unica notizia è che non siamo più orfani ma figli di un Dio che ci dà la vita in abbondanza nella quale possiamo donarci a Lui e ai fratelli.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 12, 13-17
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.