Martedรฌ della seconda settimana di Quaresima: Il piรน grande tra voi sarร vostro servo.
Quali sono per noi gli insegnamenti di Gesรน in questo secondo martedรฌ di Quaresima. Analizziamo insieme il Vangelo di oggi.
Sulla cattedra di Mosรจ si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perchรฉ dicono e non fanno.
Scribi e farisei sono succeduti a Mosรจ. Sono coloro che hanno continuato il suo insegnamento e sono divenute guide del popolo. Quanto detto per i โsuccessori dellโinsegnamento di Mosรจโ, vale anche per i continuatori dellโinsegnamento di Cristo Gesรน. Saranno gli Apostoli e i discepoli a prendere il suo posto. Lo stesso pericolo di scribi e farisei puรฒ essere lo stesso pericolo degli Apostoli, dei discepoli e di ognuno di noi cristiano.
Queste parole di Gesรน oggi, allora sono di una grandissima importanza. Lupi rapaci travestiti di agnelli ne possono sorgere dappertutto.
Non ci puรฒ essere vera sequela, dove non puรฒ esistere imitazione. Gesรน invece cosa dice a proposito degli scribi e dei farisei? Sono persone che non si possono imitare. Sono maestri di cui non si puรฒ seguire lโesempio. Essi dicono, ma non fanno.
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Se non dobbiamo seguire il loro esempio perchรฉ dicono e non fanno, perchรฉ allora dobbiamo ascoltare quanto essi insegnano?
Per due motivi: Perchรฉ nellโobbedienza a quanti sono educatori nella fede siamo liberi da ogni responsabilitร dinanzi a Dio. Abbiamo fatto quanto ci รจ stato insegnato di fare. Perchรฉ non avendo molte volte noi lโautoritร di smentire le loro false dottrine, potremmo essere travolti dalla loro falsa autoritร e potestร . Nellโumiltร dellโascolto e nellโobbedienza ai loro insegnamenti, รจ sempre il Signore che ci libera dal male e ci guida verso il compimento della sua volontร .
Cosa fanno questi scribi e farisei di ogni tempo.
Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
Il vero maestro porta prima lui il peso della legge e dellโobbedienza a Dio, sa che bisogna rendere sempre amabile la volontร di Dio e la dona con grande affabilitร , dolcezza, mitezza del cuore, umiltร della mente. Il vero maestro non scoraggia i suoi discepoli.
Il vero maestro cammina sempre dinanzi al gregge mostrando con lโesempio come si puรฒ obbedire a Dio in ogni cosa.
La caritร รจ la prima virtรน di un vero maestro. Un maestro senza caritร non รจ degno di questo nome. Veritร e caritร sono una cosa sola. Nรฉ veritร senza caritร , ma neanche caritร senza veritร . Un uomo รจ vero se รจ sempre caritatevole. Un uomo รจ caritatevole se รจ sempre vero.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattรจri e allungano le frange;
Vanagloria e superbia sono il loro secondo grande peccato. Loro vivono per essere ammirati dagli uomini. ร questo il fondamento della loro falsitร . Gli Ebrei nel deserto con Aronne avevano sostituito la gloria di Dio con lโimmagine di un toro che mangiava fieno.
Amano posti dโonore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare โrabbรฌโ dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare โrabbรฌโ, perchรฉ uno solo รจ il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
Se Scribi e farisei erano Dio e le cose di Dio a loro esclusivo servizio, figuriamo degli uomini e delle loro cose. Ogni primo posto spettava loro. Spettava loro nei conviti, ma anche nelle sinagoghe. Davanti a Dio e davanti agli uomini il primo posto era riservato a loro. Era un loro diritto. Era un diritto divenuto ormai costume, usanza, legge di civiltร . Loro non andavano sulle piazze ad incontrare la gente, a portare conforto alle loro tristezze e sofferenze. Della gente a loro non interessava niente di niente.Dalla gente amavano solo sentirsi salutare e chiamare โrabbรฌโ, cioรจ maestri.
Gesรน vuole che ogni cosa ritorni al suo giusto posto. Deve ritornare al suo giusto posto sia Dio che gli uomini. Il giusto posto รจ uno solo: quello di vedere in ogni altro uomo un fratello da amare, da servire, da accudire. Un fratello da servire come Cristo ha servito noi.
E non chiamate nessuno โpadreโ sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare โmaestriโ, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro, il Cristo. Il piรน grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerร sarร abbassato e chi si abbasserร sarร innalzato.
Il titolo di โpadreโ e di โmaestroโ era riservato solo ai dottori della legge. Nella Nuova Alleanza il titolo di โPadreโ e di โMaestroโ รจ riservato solo a Dio e a Cristo Gesรน. Per essenza, per natura Dio รจ il solo Padre. Ogni titolo tra i discepoli di Gesรน รจ solo di servizio. ร un titolo ministeriale. Il discepolo di Gesรน invece vive per servire il mondo.
Chi si innalza da sรฉ attesta di essere persona superba. Tutti i superbi saranno rovesciati dai loro troni. Chi si abbassa invece, chi diviene servo degli altri, sarร invece innalzato.
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Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
ยซSulla cattedra di Mosรจ si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; si compiacciono dei posti dโonore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati โrabbรฌโ dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare โrabbรฌโ, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate โpadreโ nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare โguideโ, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi รจ piรน grande, sarร vostro servo; chi invece si esalterร , sarร umiliato e chi si umilierร sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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