Nella trasfigurazione Gesù, nella sua umanità, mostra la sua divinità.
In greco per indicare un processo di cambiamento c’è la “metamorfosi” che indica proprio il cambiar forma, trasformarsi, e nelle metamorfosi pagane la divinità assume sembianze umane. Mentre qui è l’umanità stessa che si trasforma in splendore divino facendoci arrivare il messaggio che questa è il destino di ogni uomo.
Noi pure, nella nostra vita, siamo chiamati a vedere il Signore faccia a faccia, a riflettere la sua gloria fino ad essere trasformati in lui.
E a partire da ciò che accade sul Tabor, siamo invitati ad assumere uno sguardo contemplativo sulla vita, ovvero la capacità di vedere la bellezza nascosta in ciascuno e di leggere l’agire provvidente di Dio negli eventi che ci trovano coinvolti.
Pietro stesso, che dice «è bello essere qui», rappresenta in pieno il pellegrino in cerca del Volto; solo davanti a Lui egli trova casa.
Dio parla per la seconda volta: la prima fu dopo il battesimo e la seconda qui. La trasfigurazione è la conferma della via intrapresa con il battesimo, anticipo della gloria della Pasqua.
Nel brano ascoltiamo solo la voce di Dio perché l’unica sua immagine possibile è la Parola: chi l’ascolta diventa suo figlio con il suo medesimo volto.
Dio dice: «Ascoltate lui» perché è Lui la Parola stessa fatta carne, è la Parola definitiva di Dio, e la trasformazione in noi inizia quando la smettiamo di pensare e ascoltare noi stessi e ascoltiamo e seguiamo Lui.
L’invito all’ascolto ha una duplice valenza. Anzitutto c’è un riferimento eminentemente religioso. A partire dal libro del Deuteronomio, l’ascolto è l’atteggiamento che viene riservato a Dio. Gesù stesso ricorderà questo impegno quando spiegherà il comandamento più grande: «Ascolta, Israele». Indirizzare sulla persona e sulla parola di Gesù questo comando, significa affermare – di fatto – la sua divinità.
Ma c’è pure un riferimento semplicemente umano: ascoltare è il primo atto per entrare in relazione. Ascoltare è dire con la propria vita che l’altro esiste per me, che gli faccio spazio nel mio tempo, nel mio cuore, nella mia attenzione. Ascoltare è aprirsi alla presenza di chi mi sta di fronte, tanto nel rapporto con Dio quanto in quello con gli altri.
Infine, i discepoli si risvegliano ma non si tratta di un destarsi dal sonno, piuttosto è il risveglio da una vita morta. È come una promessa di risurrezione che si capirà in seguito.
I discepoli non potranno parlare con nessuno di questo momento la Gloria deve restare segreta prima della Croce anche perché prima della risurrezione sarebbe incomprensibile. Ogni significato è svelato a suo tempo.
Signore Gesù,
donaci la tua luce.
La luce che ci consente di vedere
la bellezza di ciascuno, perché amato da te.
Apri i nostri orecchi e il nostro cuore:
per ascoltare la tua voce,
per contemplare la tua presenza
e il tuo agire in favore degli uomini.
Amen.
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II Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: Viola
- Gn 12, 1-4; Sal. 32; 2 Tm 1, 8-10; Mt 17, 1-9
Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 – 18 Marzo 2017
- Tempo di Quaresima II, Colore viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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