PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 1 Marzo 2017
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La Speranza cristiana – 13. La Quaresima cammino di speranza
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questo giorno, Mercoledì delle Ceneri, entriamo nel Tempo liturgico della Quaresima. E poiché stiamo svolgendo il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana, oggi vorrei presentarvi la Quaresima come cammino di speranza.
In effetti, questa prospettiva è subito evidente se pensiamo che la Quaresima è stata istituita nella Chiesa come tempo di preparazione alla Pasqua, e dunque tutto il senso di questo periodo di quaranta giorni prende luce dal mistero pasquale verso il quale è orientato. Possiamo immaginare il Signore Risorto che ci chiama ad uscire dalle nostre tenebre, e noi ci mettiamo in cammino verso di Lui, che è la Luce. E la Quaresima è un cammino verso Gesù Risorto, è un periodo di penitenza, anche di mortificazione, ma non fine a sé stesso, bensì finalizzato a farci risorgere con Cristo, a rinnovare la nostra identità battesimale, cioè a rinascere nuovamente “dall’alto”, dall’amore di Dio (cfr Gv 3,3). Ecco perché la Quaresima è, per sua natura, tempo di speranza.
Per comprendere meglio che cosa questo significhi, dobbiamo riferirci all’esperienza fondamentale dell’esodo degli Israeliti dall’Egitto, raccontata dalla Bibbia nel libro che porta questo nome: Esodo. Il punto di partenza è la condizione di schiavitù in Egitto, l’oppressione, i lavori forzati. Ma il Signore non ha dimenticato il suo popolo e la sua promessa: chiama Mosè e, con braccio potente, fa uscire gli israeliti dall’Egitto e li guida attraverso il deserto verso la Terra della libertà. Durante questo cammino dalla schiavitù alla libertà, il Signore dà agli Israeliti la legge, per educarli ad amare Lui, unico Signore, e ad amarsi tra loro come fratelli. La Scrittura mostra che l’esodo è lungo e travagliato: simbolicamente dura 40 anni, cioè il tempo di vita di una generazione. Una generazione che, di fronte alle prove del cammino, è sempre tentata di rimpiangere l’Egitto e di tornare indietro. Anche tutti noi conosciamo la tentazione di tornare indietro, tutti. Ma il Signore rimane fedele e quella povera gente, guidata da Mosè, arriva alla Terra promessa. Tutto questo cammino è compiuto nella speranza: la speranza di raggiungere la Terra, e proprio in questo senso è un “esodo”, un’uscita dalla schiavitù alla libertà. E questi 40 giorni sono anche per tutti noi un’uscita dalla schiavitù, dal peccato, alla libertà, all’incontro con il Cristo Risorto. Ogni passo, ogni fatica, ogni prova, ogni caduta e ogni ripresa, tutto ha senso solo all’interno del disegno di salvezza di Dio, che vuole per il suo popolo la vita e non la morte, la gioia e non il dolore.
La Pasqua di Gesù è il suo esodo, con il quale Egli ci ha aperto la via per giungere alla vita piena, eterna e beata. Per aprire questa via, questo passaggio, Gesù ha dovuto spogliarsi della sua gloria, umiliarsi, farsi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Aprirci la strada alla vita eterna gli è costato tutto il suo sangue, e grazie a Lui noi siamo salvati dalla schiavitù del peccato. Ma questo non vuol dire che Lui ha fatto tutto e noi non dobbiamo fare nulla, che Lui è passato attraverso la croce e noi “andiamo in paradiso in carrozza”. Non è così. La nostra salvezza è certamente dono suo, ma, poiché è una storia d’amore, richiede il nostro “sì” e la nostra partecipazione al suo amore, come ci dimostra la nostra Madre Maria e dopo di lei tutti i santi.
La Quaresima vive di questa dinamica: Cristo ci precede con il suo esodo, e noi attraversiamo il deserto grazie a Lui e dietro di Lui. Lui è tentato per noi, e ha vinto il Tentatore per noi, ma anche noi dobbiamo con Lui affrontare le tentazioni e superarle. Lui ci dona l’acqua viva del suo Spirito, e a noi spetta attingere alla sua fonte e bere, nei Sacramenti, nella preghiera, nell’adorazione; Lui è la luce che vince le tenebre, e a noi è chiesto di alimentare la piccola fiamma che ci è stata affidata nel giorno del nostro Battesimo.
In questo senso la Quaresima è «segno sacramentale della nostra conversione» (Messale Romano, Oraz. colletta I Dom. di Quar.); chi fa la strada della Quaresima è sempre sulla strada della conversione. La Quaresima è segno sacramentale del nostro cammino dalla schiavitù alla libertà, sempre da rinnovare. Un cammino certo impegnativo, come è giusto che sia, perché l’amore è impegnativo, ma un cammino pieno di speranza. Anzi, direi di più: l’esodo quaresimale è il cammino in cui la speranza stessa si forma. La fatica di attraversare il deserto – tutte le prove, le tentazioni, le illusioni, i miraggi… –, tutto questo vale a forgiare una speranza forte, salda, sul modello di quella della Vergine Maria, che in mezzo alle tenebre della passione e della morte del suo Figlio continuò a credere e a sperare nella sua risurrezione, nella vittoria dell’amore di Dio.
Col cuore aperto a questo orizzonte, entriamo oggi nella Quaresima. Sentendoci parte del popolo santo di Dio, iniziamo con gioia questo cammino di speranza.
Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini di lingua francese, in particolare i giovani di Parigi, Pignan, Saint Cloud e della Svizzera, come pure i fedeli venuti dal Belgio. La Quaresima sia per noi un cammino di gioia e di speranza, grazie alla forza dell’amore misericordioso del Signore e l’aiuto della Vergine Maria, affinché noi possiamo risorgere con Cristo. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Corea e Stati Uniti d’America. A tutti auguro che il cammino quaresimale che oggi iniziamo ci porti alla gioia della Pasqua con cuori purificati e rinnovati dalla grazia dello Spirito Santo. Su voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace in Cristo nostro Redentore. Dio vi benedica!]
[Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua tedesca. In questa Quaresima cerchiamo di seguire le orme di Cristo concretamente dedicandoci ai fratelli e sorelle bisognosi. Così ci sentiamo veramente parte del popolo di Dio, con la gioia e la speranza di figli. Lo Spirito Santo vi accompagni in questo cammino quaresimale!]
[Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i diversi gruppi venuti dal Portogallo. Nell’iniziare la Quaresima, auguro che il vostro pellegrinaggio a Roma fortifichi in tutti la speranza e rafforzi, nell’amore divino, i vincoli di ciascuno con la propria famiglia, con la comunità ecclesiale e con la società. La Madonna vi accompagni e vi protegga.]
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq, dalla Giordania e dal Medio Oriente. La Quaresima è un cammino di speranza: la speranza di raggiungere la Pasqua attraverso il deserto del digiuno e della mortificazione; un cammino di fede, ove si sperimenta la fedeltà dell’amore di Dio che non ci abbandona mai; un cammino di penitenza ove la salvezza si realizza e si compie attraverso la risposta libera dell’uomo; un cammino di liberazione dagli idoli del mondo per giungere alla libertà dei figli di Dio; un cammino di vittoria sulle tentazioni con l’aiuto della preghiera e dei Sacramenti. Vi auguro Buona Quaresima. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!]
[Cari pellegrini polacchi, saluto cordialmente voi tutti qui presenti e i vostri cari. Il Mercoledì delle Ceneri ci ricorda la fragilità della vita dell’uomo e del mondo: ”Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”. Questo giorno ci esorta a guardare la vita alla luce dell’insegnamento di Gesù: “Convertiti e credi al Vangelo” e chiama tutti alla conversione. Lo fa con le parole dell’apostolo Paolo: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor 5, 21). Il segno delle ceneri e le parole ascoltate nella liturgia odierna stimolino la nostra riflessione quaresimale. Sia lodato Gesù Cristo.]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. Sono lieto di accogliere i gruppi parrocchiali e le associazioni, in particolare gli Amici del cuore di Altamura, ringraziandoli per il dono del defibrillatore. Saluto gli studenti di Civitavecchia, Legnano, Cislago, Thiene e Cefalù, come pure l’Istituto Tecnico per il Turismo Livia Bottardi di Roma e la scuola cristiana olandese di Meppel. Auguro a ciascuno che questo incontro all’inizio della Quaresima susciti un rinnovamento spirituale con la partecipazione alle celebrazioni quaresimali e alle campagne di solidarietà che molti organismi ecclesiali, in diverse parti del mondo, promuovono per testimoniare la vicinanza ai fratelli bisognosi.
Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari fratelli, oggi, Mercoledì delle ceneri, il Signore vi indica il cammino di speranza da seguire. Lo Spirito Santo vi guidi a compiere un vero cammino di conversione, per riscoprire il dono della Parola di Dio, essere purificati dal peccato e servire Cristo presente nei fratelli.
- Fonte © Copyright 2017 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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