“Nel 1966 Papa Paolo VI in visita a Fumone parlò di Celestino come un Papa Santo che ci ricorda come anche nei momenti più difficili Dio non si dimentica della sua Chiesa”. Mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo de L’Aquila, riprende queste parole di Papa Paolo VI per aprire il simposio organizzato a L’Aquila per l’apertura dell’anno celestiniano, un giubileo voluto dalla conferenza episcopale abruzzese molisana in occasione degli ottocento anni dalla nascita di Celestino V. “Gli anni in cui Celestino venne eletto Papa nel conclave di Perugia sono anni difficili per la Chiesa, di conflitti e fratture”, continua l’arcivescovo che paragona la situazione alla difficoltà che oggi vive la città de L’Aquila, colpita dal terremoto. “In questo momento – spiega l’arcivescovo – a noi aquilani la figura di Celestino offre una parola di fede ancora più grande e di speranza”, invitandoci ad “essere più uniti di prima in un momento in cui la città compatta deve muoversi verso la sua rinascita”. Parlando della figura di Celestino, mons. Molianri, ha anche sottolineato gli errori che spesso vengono fatti parlando del Santo. “Molti libri – conclude l’arcivescovo – continuano ad associare, sulla scia di certi programmi televisivi, la figura di Celestino a quella dei templari. Sono pagine che ci portano lontano dalla vera figura di un uomo che ci chiama alla santità e alla conversione”.[Continua sul sito dell’Agenzia SIR]
Ascolta l’Inno composto da Mons. Frisina in occasione del Giubileo