Commento al Vangelo del 16 dicembre 2016 – don Antonello Iapicca

LA TESTIMONIANZA DELL’AMORE DI DIO GIUNGE IN NOI PER MEZZO DELLO SPIRITO E DEL SANGUE DEL FIGLIO FATTO PANE

La salvezza è una testimonianza che si radica nella nostra stessa vita. Non è testimonianza umana, non si inchina ai criteri e ai parametri della carne. E’ la testimonianza resa al Messia dalle opere da Lui compiute nella nostra vita.

Opere che nessun uomo potrebbe compiere. Miracoli che certificano l’origine celeste della testimonianza: per salvarci, per vivere in pienezza, per essere strappati alle idolatrie e alla schiavitù del peccato, abbiamo bisogno di uno “più forte”, di un inviato dal Cielo, capace di superare le barriere della carne.

Psicologia, terapie di gruppo, ideali e ideologie, buoni sentimenti e sante intenzioni, nulla di tutto questo è capace di salvarci. Lo stesso Giovanni Battista non era il Salvatore: i missionari, i presbiteri e i catechisti, i genitori e gli educatori, sono lampade che ardono e risplendono per illuminare la Verità e Colui che, solo, può compierla. Se la loro testimonianza finisce in loro stessi senza rimandare a Cristo, è vana.

Come spesso accade a tutti noi, che ci rallegriamo delle parole annunciate, della consolazione e della pace che ci recano, ma non penetrano nel profondo sino a convertirci nel cuore. Cerchiamo affetto, ganci cui aggrappare la nostra carne, e sperimentiamo, immancabilmente, la brevità dell’istante nel quale possiamo rallegrarci. Niente che colmi davvero il nostro cuore.

Preghiamo, ascoltiamo la Parola, i consigli, la predicazione, ma restiamo tristi, schiavi, inappagati.

La testimonianza del Signore è un’altra cosa: è inscritta nelle sue opere, non si tratta di illusioni. Le opere di vita eterna che Lui compie nella nostra vita. Il matrimonio, i figli, il lavoro, la precarietà, la Croce! Sì, è proprio la Croce l’opera che il Padre compie in noi attraverso il Figlio.

La Croce che spezza le catene del peccato, che ci insegna e conduce ad amare oltre la carne, che ci schiude le porte del Cielo. La testimonianza di Giovanni, della Chiesa, indica in Gesù l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, il Servo crocifisso che ci attira, oggi, nella salvezza, nel Regno dei Cieli, attraverso gli eventi e le persone concrete.

Non vi è spazio per i compromessi, per le illusioni: è la storia che testimonia la salvezza, esattamente dove la nostra carne reclama la giustizia umana il Signore depone la Giustizia della Croce. Essa è l’unica lampada che arde e risplende senza consumarsi, l’unica pienezza di amore capace di infondere una gioia che non sia di un momento.

Don Antonello Iapicca
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JAPAN
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Dal Vangelo secondo Giovanni 5,33-36.

Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.

Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

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