Il commento al Vangelo di domenica 13 novembre 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
TEMPIO VIVO
Oggi in Piemonte si celebra la festa della dedicazione della chiesa locale. Anche noi celebriamo le nostre parrocchie, non tanto come strutture, ma come la storia di tante anime che attraverso di esse hanno camminato nella fede edificandole spiritualmente. Il vangelo che leggiamo oggi parla invece della distruzione del tempio, ma ci offre uno spunto molto interessante per riflettere sul nostro essere chiesa.
[ads2]I romani, nel 70 d.C., ad opera di Tito, stanchi dei continui fermenti dei giudei, decisero di colpirli al cuore, pensando di distruggere la loro identità nazionale. Il cuore era senza dubbio il tempio di Gerusalemme, ricco e magnifico, che si ergeva sulla cima del monte Moria, dove Abramo stava per sacrificare Isacco. I soldati dell’impero fecero un lavoro molto accurato demolendo il tempio fino alle fondamenta.
Ancora oggi si possono vedere, all’estremità di quello che divenne il muro del pianto, i grandi blocchi di pietra che gettarono giù dalla spianata. Come sappiamo i romani non distrussero affatto l’ebraismo, che anzi sopravvisse per più di 1800 anni senza una terra. La patria e il tempio degli ebrei fu in quei 18 secoli, come lo è ancora oggi, la Torà, la legge.
Anche i cristiani, che alle origini erano tutti ebrei, furono perseguitati e per questo iniziarono a predicare il vangelo nel mondo conquistando in pochi anni l’intero Mediterraneo. Essere cristiani in quei primi secoli era molto pericoloso, non pochi furono uccisi, imprigionati o esiliati, eppure non ebbero paura di testimoniare la loro fede. Infatti martire vuol dire testimone. Allora non c’erano templi fatti di pietra, al massimo ci si riuniva in case private, la vera chiesa era un edificio spirituale fatto di pietre vive, cioè di fedeli.
Oggi noi abbiamo le nostre chiese, ma le pietre vive ci sono ancora? Abbiamo il coraggio di testimoniare la nostra fede fuori, tra le persone che incontriamo ogni giorno? Mentre celebriamo con gratitudine la dedicazione del nostro tempio, il Signore ci invita a non farci impaurire dalle molte voci che si levano contro la Chiesa, ma a essere perseveranti, perché è l’anima immortale, più che il corpo che muore, che dobbiamo salvare.
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XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Ml 3, 19-20; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19
Lc 21, 5-19
Dal Vangelo secondo Luca
5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!
9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». 10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.
13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
- 13 – 19 Novembre 2016
- Tempo Ordinario XXXII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net