In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E’ simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell’orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E’ simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata». Luca 13,18-21.
Commento al Vangelo
Per fare il Regno di Dio c’è bisogno di un piccolissimo seme. Un amore, anche minimo. Una promessa. C’è bisogno, però anche di un uomo che lo prenda e lo metta nella terra e sappia attendere. È necessario poi che cresca e non sia un albero nudo, ma divenga casa per gli uccelli che si fanno il nido tra i suoi rami. Per fare il regno di Dio ci vogliono briciole, granelli piccoli come quelli della farina. E speranza che sia lievito e attesa per la quale la pasta poi fermenti e si faccia nutrimento.
Poesia
Sei un Dio piccolo come un seme.
Sei un Dio nella mano di un uomo.
Sei un Dio seppellito in un giardino.
Sei un Dio che rinasce e diventa così grande da essere casa per il cielo e per la terra.
Sei un Dio che è come polvere nelle mani di una donna.
Sei un Dio che scompare per dare la vita e sfamarla.
Sei un Dio che si spiega con le parole della mia vita quotidiana.
Sei un Dio che assomiglia alla mia vita, alla mia realtà.
[ads2]Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]
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