Commento al Vangelo di domenica 18 settembre 2016 – Azione Cattolica

Il Vangelo di questa domenica non intende consegnarci immediatamente un insegnamento morale, nel senso di una norma di comportamento, di un criterio di azione. Il paradossale elogio dell’amministratore disonesto non è un invito ad agire scaltramente. È invece una lezione circa l’orientamento fondamentale della nostra vita di credenti: a chi consegniamo il nostro cuore ed il senso della nostra esistenza? Siamo a servizio di tutti, giacché in ogni sorella e in ogni fratello, e in particolare negli ultimi e nei più bisognosi, riconosciamo presente Cristo stesso.

Ma siamo servi di un solo padrone: non abbiamo altro dio all’infuori del Padre, non affidiamo la nostra vita a nessun’altra potenza di questo mondo, non confidiamo in nient’altro e in nessun altro. Non nelle nostre ricchezze, non nelle nostre forze. E neppure nelle nostre prestazioni morali. Niente ci salva, all’infuori dell’amore di Dio. L’esperienza della sua misericordia e del suo perdono è determinante.

Attraverso l’elogio dell’amministratore disonesto, Gesù dà un salutare choc al nostro perbenismo, per il quale essere cristiani significa comportarsi bene, secondo le leggi del diritto e della morale. È la tentazione di chi è convinto di doversi salvare da se stesso, con le proprie forze: di chi non crede all’amore di Dio.

Che non sia la ricchezza che salva, siamo disposti ad ammetterlo: abbiamo tutti esperienza del  fatto che spesso le ricchezze rendono infelici, perché ci mettono gli uni contro gli altri e ci asserviscono. Questo non fa problema. Ma che non sia la nostra morale – i nostri sforzi per essere buoni – a salvarci, ma soltanto l’amore tenero e gratuito di Dio, questo è esperienza che chiede un lungo cammino. Eppure questa è l’unica ricchezza che salva: la “vera ricchezza” di cui parla Gesù.

O Padre, tu che ci hai donato la vera vita,
non a prezzo di cose effimere, come argento e oro,
ma con il sangue del tuo Figlio,
fa’ che il nostro cuore sappia trovare il vero tesoro,
e presso di Lui possa restare.
E il tuo Santo Spirito non ci abbandoni nel cammino verso di te,
e ci dia la forza di rimanere con te, fedeli sempre,
sia in cose di poco conto, come in cose importanti.
Amen.

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XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

[ads2]Lc 16, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.

L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.

Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 – 24 Settembre 2016
  • Tempo Ordinario XXV, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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