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Il testo ed il commento al Vangelo del 14 agosto 2016 – Lc 12, 49-57
XX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Quarta settimana del Salterio
- Domenica– 20.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: S. Massimiliano M. Kolbe (m)
- Signore, vieni presto in mio aiuto
- Liturgia: Ger 38,4-6.8-10; Sal.39; Eb 12, 1-4; Lc 12, 49-57
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Mt 19, 13-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Lc 12, 49-57
Commento a cura dei Monaci Benedettini
[ads2]Il fuoco di Dio è il suo amore.
Un amore che arde e brucia senza mai consumarsi, come nel roveto di Mosè sul monte. Gesù, il Verbo incarnato, con la sua venuta ha portato quel fuoco inestinguibile sulla terra quando l’umanità intera stava affogando in un mortale languore.
Il male morde, ferisce, talvolta uccide, ma molto più spesso degenera in passiva rassegnazione, colpevole mediocrità, umiliante apatia. Gli orizzonti si accorciano sempre più. Si spegne la speranza. Da questi terribili mali è venuto a liberarci il Signore Gesù. All’abisso del peccato ha fatto riscontro l’immensità dell’amore, quello che conduce alla morte perché è dono totale di vita.
E l’amore quando è portato allo stremo ha una forza dirompente, brucia, scuote anche i più atàvici e crea anche inevitabili divisioni e persecuzioni. Si contrappongono la violenza cieca di chi rifiuta quell’amore e la violenza dell’amore che perdona e diventa testimonianza di fedeltà. Lo stesso Gesù ne farà la triste esperienza: egli viene a rivelare, testimoniare e predicare l’amore, enuncia il comandamento nuovo, passa per le strade del nostro mondo beneficando tutti, ma poi rimane vittima dell’odio.
I suoi seguaci vivranno la stessa storia: testimoni di amore, annunciatori di vita e di risurrezione, spesso diventano vittime delle più assurde condanne. È nata così la schiera dei martiri nella santa Chiesa di Dio. Possiamo ben dire che sin dalla sua nascita si tinge di sangue e lo sparge come seme fecondo. È l’effetto di quel fuoco che, se accolto, produce la santità, se rifiutato spinge all’odio, al male, alla violenza.
Così comprendiamo le parole di Gesù: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione”.