Commento al Vangelo dell’ 15 novembre 2015 – mons. Angelo Sceppacerca

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Il commento di mons. Angelo Sceppacerca al Vangello di domenica 15 novembre 2015.

Le immagini sono dell’Antico Testamento, ma il significato riguarda le cose nuovissime, l’escaton, il finale e l’eterno. In mezzo – e questo ci esamina e ci torchia – ci sono le parole e le parabole che spingono alla sorveglianza. Questo raccontano la storia del fico e i pensieri sulla fragilitร  del mondo (seguiranno le parole sull’ultima ora, la parabola dei servi e del padrone partito per un viaggio e, infine, l’esortazione alla vigilanza).

Piรน che le catastrofi spaventa il giudizio di Dio nei confronti di quanti ne sono colpiti. Domina la visione del Figlio che “viene sulle nubi” e che invia gli angeli suoi messaggeri a radunare da ogni angolo del mondo.

Quando sarร ? Prima devono spuntare le foglie tenere del fico, poi accadranno queste cose, poi… l’unica cosa certa รจ che Lui รจ vicino, ma l’ora nessuno la conosce, per questo dobbiamo vigilare, star svegli, come sentinelle. Non lo sappiamo, perchรฉ, come piccoli figli, tutto riceviamo dal Padre e siamo nelle sue mani.

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Le grandi sofferenze – il sole e luna che si oscurano, i corpi celesti che precipitano – sono i segnali esterni che accompagnano la morte di Gesรน sulla croce. Poi viene la resurrezione nella quale trovano senso tutti i patimenti degli uomini.

Eccetto il Padre. Per scamparla bisogna fuggire e proteggersi in Lui. Tutta la vita รจ un rifugiarsi in Dio per trovare forza e conforto. Ci si decide e lo si fa in fretta, senza voltarsi indietro, senza portarsi appresso quello che non รจ essenziale. Il nostro tesoro, infatti, รจ giร  di lร  dove si radunerร  l’intera umanitร  – noi, i nostri padri, i nostri figli – salvata dal sangue di Cristo e offerta all’unica paternitร  di Dio.

Tutto passa; solo le parole di Gesรน non passano mai, perchรฉ nessun’altra parola potrร  mai superarla in novitร  perchรฉ Lui รจ venuto a dirci che “tutto รจ grazia”, tutto รจ Dono.

Mons. Angelo Sceppacerca

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

[ads2] Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซIn quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerร ,
la luna non darร  piรน la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremitร  della terra fino all’estremitร  del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porte.
In veritร  io vi dico: non passerร  questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto perรฒ a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padreยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net