Commento alle letture del 15 novembre 2015 – CPM-ITALIA

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Il commento di CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie – famiglie) alle letture di domenica 15 novembre 2015.

cpm

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Domenica scorsa la liturgia ci ha presentato la differenza fra il comportamento di due vedove che possedevano solo un pugno di farina ed un goccio d’olio e due monetine e gli scribi che avevano anche il superfluo.
Questi ultimi ostentavano tutto ciรฒ che possedevano ed erano appagati dalle cose umane, mentre le vedove con la loro fede nella provvidenza hanno donato tutto quello che possedevano per vivere e per questa loro generositร  di cuore sono state ricompensate dal Signore.
Gesรน, infatti, ci dice di non fermarci all’esterioritร  delle cose ma di guardare la generositร  del cuore.

La liturgia di questa domenica, che รจ la penultima dell’anno liturgico, ci presenta la conclusione trionfale di tutte le tappe della nostra salvezza che abbiamo celebrato durante l’anno.
Gesรน invita l’uomo a riflettere su come vivere il “tempo”, non tanto per conoscere le cose del futuro, ma piuttosto il tempo in relazione alla sua vita di oggi. La chiesa oggi sa che il Cristo รจ in mezzo a lei e quando tutto sembra perduto, quando gli avvenimenti sembrano distruggere tutto, il cristiano sa che il Cristo รจ vicino con la sua opera salvifica.

Nella prima lettura tratta dal libro del profeta Daniele troviamo la certezza della risurrezione. Dice infatti che sorgerร  il gran principe Michele che vigila sui figli del popolo di Dio, saranno salvati tutti quelli che sono scritti nel grande libro e quelli che dormono nella polvere si risveglieranno, gli uni alla vita eterna ed altri alla dannazione eterna. I giusti splenderanno come le stelle del cielo!

Il salmo responsoriale, tratto dal salmo 15/16, ci annuncia la profezia della risurrezione del Signore e come Cristo รจ risorto cosรฌ sarร  anche per noi. Fra i versetti proclamiamo “Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio”, e in essi ci viene ricordato che il Signore รจ sempre con noi, egli ci sostiene, non potremo vacillare se lui รจ con noi; per questo il nostro cuore gioisce. Possiamo coricarci tranquilli perchรฉ egli non ci abbandonerร  ma ci indicherร  il sentiero della vita.

L’apostolo Paolo nella seconda lettura scrivendo agli ebrei ci ricorda come il sacrificio di Cristo sia servito una sola volta per la redenzione dei peccati dell’umanitร , al contrario dei sacerdoti che celebrano il culto ogni giorno e non tolgono i peccati. Egli รจ ora assiso in cielo alla destra del Padre e si offre sull’altare per la salvezza dei fratelli.

L’evangelista Marco nel brano di vangelo ci ricorda il modo in cui Gesรน racconta ai discepoli come avverrร  la fine: in quei giorni dopo le molte tribolazioni, il sole si oscurerร , la luna non darร  piรน la sua luce, le stelle cadranno e tutto sarร  sconvolto, allora vedrete il Figlio dell’uomo che verrร  sulle nuvole con grande potenza e gloria, Egli manderร  gli angeli in tutte le direzioni sino ai confini della terra. E voi come sapete che l’estate รจ vicina quando vedete sui rami diventati teneri i germogli, cosรฌ quando vedrete queste cose saprete che il Signore รจ alle porte.
Tutto passerร , il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno, ma quanto a sapere quando sarร  quel giorno nessuno lo sa tranne il Padre.
In questo brano, a pochi giorni dalla sua morte, Gesรน parla della sua venuta definitiva e gloriosa alla fine del mondo; attraverso il Cristo tutta la storia sarร  portata a compimento, porterร  tutti nei cieli nuovi e nella terra nuova.
Quel Gesรน che ascende al cielo รจ lo stesso che ne รจ sceso per salvare l’umanitร  e riportarla al Padre e siede per sempre alla sua destra. Perรฒ Egli รจ anche sempre vicino all’uomo sia come Dio che come Uomo risorto, per aiutarlo a conoscere la via della santitร  attraverso la quale poter giungere a vivere eternamente nella moltitudine immensa di coloro che splenderanno per sempre con la loro luce.
Nelle letture di questa domenica possiamo trovare sia segni di sventura che segni di speranza. La prima lettura ed il vangelo ci presentano le negativitร  che esistono nel mondo attuale. Quando ascoltiamo le notizie del telegiornale molto spesso abbiamo la tentazione di schiacciare il pulsante per non sentire la gravitร  dei fatti che ogni giorno avvengono nel nostro mondo, ma, come cristiani, abbiamo il dovere di sapere e di comportarci nella nostra vita in modo da poter dare una vera testimonianza di come dovrebbe essere la convivenza pacifica e costruttiva degli uomini oggi.
Nelle letture leggiamo lo sconvolgimento che avviene nell’universo e dei peccati che, nonostante il culto dei sacerdoti celebrato ogni giorno, non vengono cancellati, ma anche immagini gloriose come la luce dei giusti e la fogliolina del ramo del fico che germoglia e ci fa comprendere come da un albero quasi secco possa nascere la vita.
Quante parole sono state pronunciate, sia di disastri che di speranza di buona novella: dobbiamo scegliere cosa ascoltare e seguire, ricordandoci della frase di Gesรน “tutto passerร  ma le mie parole non passeranno”: solo la Parola di Dio infatti sarร  definitiva e vedremo il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con la potenza del perdono e dell’amore infinito e perfetto. Ma dice il Signore che per quanto riguarda il giorno e l’ora della fine nessuno ne รจ a conoscenza tranne il Padre, ma come ha invitato i discepoli a vivere nella speranza e nella pazienza, egualmente invita tutti noi a vivere come i discepoli, senza avere bramosia di saper quello che avverrร , ma vivere cioรจ nel nostro tempo dal principio alla fine comportandoci da “giusti” in ogni nostra azione, per essere fratelli di tutti e giungere, quando sarร  il nostro momento, alla vita meravigliosa che ci attende e che lui ci ha preannunciato.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:
– Ci professiamo cristiani, praticanti e alcune volte nella nostra vita siamo anche dei testimoni credibili, ma nella nostra mente abbiamo la certezza che come รจ risorto il Cristo risorgeremo anche noi? Abbiamo ancora dei dubbi al riguardo?
– Le letture di questa liturgia ci presentano il discorso escatologico della fine, per noi รจ importante sapere quello che avverrร  o consideriamo ciรฒ che avverrร  come qualcosa al di fuori della nostra vita di oggi? Viviamo alla giornata o ci sentiamo giร  in cammino verso la patria futura?
– Il tempo che ci รจ dato, dall’inizio alla fine della nostra vita, ci sembra troppo poco o come dice Gesรน parlando ai discepoli lo viviamo con pazienza e gioia in attesa della sua venuta?

Gianna e Aldo – CPM Genova

via Qumran

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

[ads2] Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซIn quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerร ,
la luna non darร  piรน la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremitร  della terra fino all’estremitร  del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porte.
In veritร  io vi dico: non passerร  questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto perรฒ a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padreยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net