CEI Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
TILC Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;
il mio destino è nelle tue mani.
Ebrei 10,12-14 Cristo, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Marco 13,28-29 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
Baldovino di Ford: Giacobbe chiede al figlio Giuseppe di non essere sepolto in Egitto ma nella terra dei padri (cf. Gn 47,29-30). In tal modo mostra che l’eredità non dev’essere cercata in Egitto, cioè nel mondo, ma nella terra promessa, cioè in Dio. Se Esaù rappresenta gli amanti del mondo, che perdono l’eredità per un breve godimento, Giacobbe rappresenta chi ama Dio ed entra nel suo riposo.
Guerrico d’Igny: I poveri in ispirito possiedono già da subito, pur in vasi di terra, il pegno dell’eredità futura in quel Regno, il cui Re già portano nel cuore. Altri litighino per le eredità, il Signore è mia parte: meravigliosa eredità dei poveri!
La fiduciosa beatitudine dei poveri è anticipazione e segno della venuta vittoriosa di Cristo e del suo Regno.
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don Marco Pratesi
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