Nella 24.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù chiede ai discepoli: «Voi, chi dite che io sia?». Pietro gli risponde: «Tu sei il Cristo». E il Signore spiega che dovrà soffrire molto, essere ucciso e poi risorgere. Pietro lo rimprovera per queste parole, ma Gesù gli dice:
«Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
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[ads2] La professione di fede di Pietro: “Tu sei il Cristo”, in risposta alla domanda di Gesù, e la rivelazione che Gesù fa agli apostoli della sua missione: “Cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire… poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare”, vengono oggi a destabilizzare la nostra vita di battezzati-pagani, di cristiani che spesso pensano e vivono come il mondo. Gesù pone ai suoi discepoli – e a noi oggi –, una domanda molto personale: “Che dice la gente di me?”, “E voi che dite? Chi sono io, secondo voi?”. Gesù incomincia a sollevare il velo sulla sua identità, sulla sua missione, strappando i discepoli dall’idea – comune al suo tempo –di un Messia politico, vittorioso! Davanti all’annuncio di una vittoria pasquale che passa attraverso la sofferenza e la morte, Pietro – come molti di noi – non ci sta: ne è scandalizzato! E da Gesù riceve una risposta tagliente, dura: “Satana”, che non pensa secondo Dio, ma secondo gli uomini! Il Gesù della croce è uno scandalo. Preferiamo un altro “dio”, più a buon mercato, più adattabile alle nostre esigenze, ai nostri problemi. Il Gesù della croce rivela il “Dio totalmente altro”, “non perché non sia uno di noi, in tutto simile a noi eccetto che nel peccato (cf. Ebr. 4, 15), ma perché, come Messia umile e crocifisso, ha capovolto tutti i progetti umani di salvezza e con le beatitudini ha rivelato una nuova scala di valori, tutta diversa da quella del mondo che continua a rendere infelice la nostra esistenza” (R. Cantalamessa). Resta la domanda: Chi è veramente Gesù per te, oggi?
Fonte: RADIO VATICANA
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