Una fede vera contro le false paure
Ancora una volta la propaganda dellโIsis ha voluto colpire lโopinione pubblica mondiale con un atto di propaganda distruttiva, demolendo con lโesplosivo un altro sito archeologico conosciuto da tutti: Palmira.
Non รจ la prima volta che viene fatto questo dai terroristi del cosiddetto Califfato, che piรน volte, oltre a seminare morte e terrore tra le popolazioni di Iraq, Siria, Libia e Tunisia, hanno deciso di distruggere i segni della storia cosรฌ come faticosamente sono giunti a noi.
Bisogna riconoscere che questa tecnica di distruzione della memoria non รจ una novitร nella storia, e lโEuropa solo 70 anni fa รจ uscita da una guerra che non ha solamente fatto milioni di morti, ma ha distrutto per sempre molti monumenti artistici e simboli del passato.
[ads2]Ma quello che fa paura ora, in questa continua e crescente emergenza di migrazione dei popoli, รจ vedere in pericolo il nostro sistema di vita, le nostre tradizioni e i simboli della nostra storia.
Abbiamo davvero paura che tutto quello che siamo e abbiamo, sia messo in discussione dal flusso di migranti che si riversano sulle nostre coste e lungo le nostre frontiere europee. Piรน volte come Chiesa abbiamo denunciato una risposta debole e scoordinata da parte delle istituzioni nazionali e europee, anche perchรฉ quel che sta succedendo non รจ piรน una emergenza momentanea, ma si sta rivelando un nuovo capitolo storico. E non รจ certo la prima volta che in Europa succede questo, e se guardiamo nei secoli passati, quello che noi siamo adesso รจ frutto anche di grandi migrazioni e mescolamenti di popoli, in periodi di stravolgimenti e cambiamenti, dovuti a guerre anche interno allโEuropa stessa.
Ma siamo sicuri che tutto questo migrare di popoli e la conseguenza coabitazione di tradizioni religiose diverse anche qui, sia davvero un segno della fine della nostra civiltร cristiana?
Il pericolo siamo sicuri che venga dal di fuori? Eโ solo difendendo i monumenti e i luoghi di culto cristiani che difendiamo la tradizione cristiana?
Gesรน รจ davvero molto duro con i capi religiosi venuti addirittura da Gerusalemme (il centro della fede del mondo ebraico di allora). Questi scribi e farisei sono venuti a controllarlo e a contrastare la libertร religiosa di questo Maestro della Galilea che sta sempre piรน contagiando il popolo. Gesรน viene accusato di introdurre pratiche che non rispettano le tradizioni degli antichi e di sovvertire la religione. Gesรน messo difronte a queste accuse non si difende ma attacca, mettendo a sua volta sotto accusa i capi religiosi definendoli ipocriti (letteralmente โcommediantiโ), cioรจ falsi nella loro difesa della religione. Gesรน con notevole coraggio (che sappiamo bene gli costerร la vita) mostra che la vera volontร di Dio non sta nellโadempimento di tradizioni materiali, come le regole di puritร prima di prendere il cibo, ma in qualcosa di piรน grande e vero: lโamore per il prossimo.
Quello che rende impuri (cioรจ lontani) davanti a Dio sta nella nostra cattiveria verso il prossimo. Possiamo rispettare tutte le regole religiose e tradizioni, possiamo avere grandi templi e luoghi di culto e possiamo fare anche lunghe preghiere e riti, ma se non amiamo il prossimo, tutto questo non serve a nulla.
Lโelenco che Gesรน faโ (impuritร , furti, omicidi, adultรจri, aviditร , malvagitร , inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza) non ha niente a che fare con le tradizioni religiose ma รจ tutto rivolto al rapporto con il prossimo. Anche noi oggi possiamo dire che la nostra civiltร cristiana non sarร in pericolo non tanto se resisteranno i monumenti dellโarte cristiana, ma se sapremo vivere tra di noi senza falsitร , senza cercare il nostro interesse, se sapremo essere generosi, veri e impegnati verso lโaltro, se combatteremo la invidie e la ricerca del potere a discapito del prossimoโฆ Solo cosรฌ la nostra civiltร cristiana sarร salva e continuerร a vivere nella nostra vecchia e impaurita Europa.
Fonte: Giovanni don
XXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Dt 4, 1-2. 6-8; Sal.14; Gc 1, 17-18. 21-27; Mc 7,1-8.14-15.21-23
Mc 7,1-8.14-15.21-23
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesรน i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioรจ non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti โ, quei farisei e scribi lo interrogarono: ยซPerchรฉ i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?ยป.
Ed egli rispose loro: ยซBene ha profetato Isaรฌa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore รจ lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uominiยป.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: ยซAscoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’รจ nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuroยป. E diceva [ai suoi discepoli]: ยซDal di dentro infatti, cioรจ dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impuritร , furti, omicidi, adultรจri, aviditร , malvagitร , inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net