CEI Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Ebrei 5,8-9 Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Giovanni 12,31-32 Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.
Anselmo d’Aosta: Tu, o Dio, sei la vita della mia anima: finché abiti in me, vivo la vita della tua grazia, e sento il dolce e l’amaro; diversamente, divento morto, incapace di sentire gioia e dolore, muoio del niente che io stesso ho ‘creato’. Se non ho la carità, sono niente. Da questo niente ricreami in te, o Dio, vero cuore della mia anima.
Tommaso d’Aquino: Il salmista chiede che sia eliminato l’effetto del peccato, che è duplice: l’inquinamento del cuore e il disordine dell’intenzione. Attaccandosi alle creature e distogliendosi dal suo vero fine, Dio, l’uomo diviene impuro e disordinato. La giustificazione (purificazione e rettificazione) del peccatore è una vera creazione.
L’eucaristia ci attira verso Cristo (e il Padre), attirandoci al cuore. Memoriale della pasqua in cui Cristo è innalzato nella storia come polo di attrazione del genere umano, in un movimento unico, siamo ad un tempo attratti al nostro cuore e al cuore di Cristo. Attirandomi al suo, Cristo mi attira al mio cuore, perché al cuore del mio cuore c’è il suo. Così il Figlio obbediente innalzato mi ricrea, purificando il cuore dal male e orientandolo stabilmente al bene.
don Marco Pratesi
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