La Solita Commedia – Inferno [FILM]

964

Oggi, anno 2015, l’Inferno è nel caos. Minosse non riesce ad individuare l’opportuno reparto al quale indirizzare i colpevoli di nuovi peccati difficili da catalogare: hacker, stalker, tecno-incontinenti e altri. Tramite l’intervento di Lucifero, viene ricevuto direttamente da Dio che decide di convocare subito un incontro tra santi e apostoli nel Paradiso. Così viene fuori l’idea giusta. Bisogna catalogare i nuovi peccati sulla Terra e per questo compito la persona ideale è individuata in Dante Alighieri, sommo poeta già cimentatosi in passato con successo in questa direzione. Catapultato in una grande città del Nord Italia, Dante ha ventiquattro ore di tempo per capire la situazione e trovare la soluzione. Ad accompagnarlo alla ricerca dei “nuovi peccati” trova Demetrio Virgilio, trentenne che ogni mattina affronta l’inferno per recarsi al lavoro al supermercato.

[ads2] Valutazione Pastorale

Qualche richiamo era probabilmente inevitabile. Per non far svanire il ricordo de “I soliti idioti” (2011), e de “I due soliti idioti” (2012), Biggio e Mandelli (qui con l’aiuto di Martino Ferro) ripartono da un titolo similare “La solita commedia”, e vi aggiungono, per distinguerlo, “Inferno”. “Volevamo -dicono- un film composto da sketch, per darci la possibilità di interpretate una moltitudine di personaggi all’interno di una cornice forte(…)”. La struttura in effetti è quella dei piccoli episodi a incastro. Il punto di partenza avrebbe anche agganci di una certa concretezza (si parte dalla constatazione che le storture di oggi derivano da scenari fino a qualche tempo fa non così ‘malati’: i guasti provocati dalle nuove tecnologie, dalla corsa al consumismo, da uno sfrenato individualismo). E si ipotizza di inviare sulla Terra Dante Alighieri perché osservi bene la situazione e indichi peccati e colpe da assegnare in linea con l’attualità. Purtroppo la cornice del tutto è affidata ad un Padre dedito ad alcool e pasticche, ad un Figlio con lineamenti femminili, ad uno Spirito Santo visto come colomba in gabbia. Ne esce un approccio alle figure trinitarie del tutto sguaiato e inutilmente superficiale, poco rispettoso. Si sa che la comicità del duo Mandelli/Biggio è fatta di eccessi, esagerazioni, cinismo in una sorta di iperreralismo volto a mettere a nudo conformismi e ipocrisie della vita quotidiana. E in qualche sequenza la regia coglie nel segno. Resta quella cornice, che non è solo irriverente quanto spia di un approccio all’argomento di taglio banale, estraneo, quasi neutro. Come se neppure il regno dei cieli e il paradiso meritassero uno sguardo meno sguaiato e approssimativo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e segnato da molta grossolanità.

Tematiche

Gesù; Il comico; Lavoro;

  • la solita commediaGenere:Commedia
  • Regia: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli e Martino Ferro
  • Interpreti: Fabrizio Biggio (Virgilio e altri 20 personaggi), Francesco Mandelli (Dante e altri 16 personaggi), Giordano De Plano (cliente al bar, e altri 7), Tea Falco (Gesù e altri 6), Marco Foschi (suicida e altri 6), Walter Leonardi (poliziotto e altri 2), Paolo Pierobon (Dio e altri 6), Gianmarco Tognazzi (padre Pio e altri 3), Daniela Virgilio (Dora al supermercato) e altri 7), Marco Ripoldi (cliente al bar e altri 4), Massimiliano Loizzi (dannato stalker e altri 6).
  • Nazionalità: Italia
  • Distribuzione: Warner Bros Picture Italia
  • Anno di uscita: 2015
  • Origine: Italia (2015)
  • Soggetto e scenegg.: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli e Martino Ferro
  • Fotografia (Scope/a colori): Marco Bassano
  • Musiche: Pasquale Filastò
  • Montagg.: Valentina Mariani
  • Durata: 95′
  • Produzione: Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside.
  • Giudizio: Futile/grossolanità