Assunzione di Maria Santissima – Bellezza Rivelata #11

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Per la festa dell’Assunzione il professor Rodolfo Papa ci ha suggerito di contemplare l’arte di Tiziano. L’Assunzione della Vergine (1516-1518), dipinta per la chiesa di S. Maria gloriosa dei Frari a Venezia, ci spiega il professor Papa, è una sintesi dal punto di vista artistico, ma anche sul piano teologico che “tiene conto di tutta la tradizione” e che diverrà un prototipo fondamentale per tutta l’arte successiva.

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Certamente la committenza francescana, dal punto di vista teologico, ebbe un ruolo rilevante. In questi anni la mariologia in favore dell’Immacolata Concezione e delle rappresentazioni dell’Assunzione trova accoglienza soprattutto nelle fazioni francescane della curia papale, talvolta in opposizione a quelle domenicane, più caute e prudenti in materia.

In questo dipinto di Tiziano, come sottolinea il professor Papa, la luce è il tema principale della rappresentazione sacra: ci racconta la gloria di Dio attraverso l’ingresso nel settimo cielo (reso evidente dall’uso del color ocra).

Maria è presentata come la mediatrice tra cielo e terra: “la Chiesa pregando Maria, amando Maria arriva al Padre” ci dice il professor Papa. Il corpo della Vergine si staglia a metà strada tra gli apostoli e la figura a mezzo busto di Dio, ma Maria è molto di più: è la prima, dopo Cristo, a raggiungere la gloria dei cieli con il suo corpo. Maria, nuova Eva, segna il cammino dell’uomo ed è “misura” del cammino di perfezione di ogni cristiano.

La luce dorata della gloria investe le spalle degli apostoli e della Vergine e l’artista, in uno studio approfondito del controluce, ci restituisce, attraverso accenti naturalistici, una realtà che comincia nel mondo, ma che infine lo supera. La Vergine viene accolta nella gloria nel suo corpo mortale che diviene immortale: la prima dopo Cristo.

Tiziano e i francescani, suoi committenti, in un momento di acceso dibattito sui temi mariani, ci vogliono non solo offrire le indicazioni teologiche sull’Assunzione della Vergine, ma anche quelle spirituali, per un cammino di santità.

Tiziano ci fa scorgere la gloria attraverso il colore e la veridicità dell’evento attraverso l’uso sapiente delle ombre in un’opera che, dopo cinquecento anni, sembra non abbia perso nulla della sua carica innovativa.

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