Ad Alleghe, nel cuore delle Dolomiti bellunesi, un gruppo di ragazzi e ragazze tra i dieci e gli undici anni si vede la mattina a scuola e si ritrova nel pomeriggio nelle stessa polisportiva, dove praticano hockey e pattinaggio artistico. Matilde è innamorata di Tobia; Katerina e Aleksej vengono dalla Russia e si sono conosciuti sull’aereo; Ajit figlio di immigrai indiani, ama Matilde e, pur di seguirla, si iscrive nella squadra di hockey. Un giorno una polisportiva moscovita gemellata li invita tutti a Mosca per un quadrangolare ad alto livello. Con il gruppo ci sono i due responsabili adulti, Sara, insegnante di pattinaggio, Ivan, maestro di hockey su ghiaccio. Quel giorno in Russia diventa per tutti una occasione di crescita e maturazione.
VALUTAZIONE PASTORALE : Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, Sergio Basso ha cominciato con alcuni documentari, uno dei quali, “Il viaggio di Gesù” (2007), di particolare interesse per la vivacità con cui assembla riprese dal vero, interviste, testimonianze. Questo LM d’esordio nasce con dei protagonisti ben precisi: adolescenti/ragazzi di 10-11 anni. E con uno sguardo altrettanto perentorio: parlare degli amori che loro provano alle scuole elementari tra innocenza, ingenuità, imbarazzo e ogni altra confusa sfumatura dei sentimenti nel periodo in cui si comincia ad “armeggiare con le nostre emozioni e a capire come diavolo gestirle nella nostra vita, tra viaggi stellari e repentini risvegli”. Copione su misura e regia altrettanto azzeccata: vivace, dinamica, piena di colori e sapori in quelle cornici montanare piene di aria, di respiro, di spirito agonistico che si fa competizione aperta e leale, soprattutto divertita, spigliata, vitale. L’ambientazione gioca un ruolo non secondario: la prima parte nel Veneto, la seconda tra Mosca e dintorni danno risalto a luoghi ben poco frequentati dal cinema. A prevalere è la delicatezza con cui si snodano i chiaroscuri sentimentali, la capacità dei ragazzini di trasmettere allegria e fiducia, la loro voglia di dare e ricevere affetto, anche dai grandi. I quali restano in disparte ma non sono assenti: anzi aiutano nei momenti opportuni. Forse una fiaba, ma gli ‘esterni’ aiutano a vederne il lato realistico e a costruire la sensazione di un piccolo copione Disney all’italiana. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell’insieme semplice.