Il vangelo di oggi puรฒ essere riassunto con questa domanda: โCosa ho fatto di male per meritarmi questo?โ. Lโidea di un Dio che premia i buoni e castiga i cattivi, se la portavano dentro i discepoli di Gesรน e molto cristianesimo oggi.
Gesรน pare mandare in frantumi lโidea di un Dio onnipotente e quindi โtroppo umanoโ. Se le cose ti vanno male (o bene), il dio che hai in testa non cโentra assolutamente nulla con tutto ciรฒ. La vita procede per la sua strada, il cosmo si muove per le sue leggi intrinseche. Insomma, la realtร , la vita non obbedisce a un dio capriccioso che comanda le cose dal proprio centro di controllo โฆ
โDio non fa le cose, ma fa in modo che le cose si faccianoโ, รจ probabilmente la postura mentale che dovremmo assumere da โcredentiโ nel XXI secolo. Non un dio interventista, ma la forza che โ intrinseca alla realtร โ la muove perchรฉ questa, in nome solo delle proprie leggi autonome, giunga a compimento.
Non solo. Qui Gesรน distrugge lโequazione peccato = castigo, e quindi la tentazione di credere che lโumanitร sia divisa in buoni e cattivi, santi e peccatori, giusti e sbagliati. Il mondo รจ costituito solo da โladroni sulla croceโ e non da uomini e donne premiati o puniti per le proprie azioni morali.
Esistesse un Dio che amasse in base alla morale delle sue creature, cesserebbe di fatto essere lโAmore, che si dร non per i meriti acquisiti (si chiamerebbe premio), ma perchรฉ non puรฒ non farlo. Come la luce non puรฒ non illuminare.
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Paolo ha provato a balbettare qualcosa sullโessenza di Dio: รจ magnanimo, buono; non invidioso. Non si vanta, non si gonfia dโorgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dellโingiustizia ma si rallegra della veritร . Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopportaโ (1Cor 13, 4-7). Questo รจ il dio di Gesรน. Anche se dobbiamo pensare il Mistero impronunciabile infinitamente oltre tutto questo.
Se la quaresima ha un senso, รจ quello di disintossicarci da una falsa immagine di Dio. Occorre convertirci, trasformare la nostra mentalitร , smetterla di sbagliarci su Dio, perchรฉ, come diceva Turoldo: ยซSbagliarsi su Dio รจ un dramma, รจ la cosa peggiore che possa capitarci, perchรฉ poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, sullโuomo, su noi stessi. Sbagliamo la vitaยป.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato.
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