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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,36-38

Vangelo di Luca – Lc 6,36-38

Perdonate e sarete perdonati.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSiate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarร  dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarร  versata nel grembo, perchรฉ con la misura con la quale misurate, sarร  misurato a voi in cambioยป.

Parola del Signore.

Matteo aveva concluso il suo discorso della montagna chiedendo ai discepoli di essere perfetti come รจ perfetto il Padre nostro che รจ nei cieli. Luca, riprendendo quel discorso, un po’ lo corregge, ricordando a tutti che la perfezione di Dio รจ la misericordia.

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Non siamo chiamati, cioรจ, a diventare degli insopportabili saputelli che puntano il ditino contro le azioni degli altri, ma a imparare piuttosto, da Dio, ad essere compassionevoli, misericordiosi, magnanimi. Siamo chiamati ad allargare la nostra tenda per ospitare altre persone, ad astenerci dal giudizio per vedere con il cuore, ad essere come Dio, che vede in ogni seme giร  un frutto maturo.

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Cosรฌ siamo chiamati ad avere misericordia, che รจ l’incontro fra la miseria e il cuore, la nostra miseria e il cuore di Dio. Misericordia รจ la capacitร  di guardare la fragilitร , che tutti inevitabilmente ci contraddistingue, con il cuore largo di Dio, che sa chi siamo in profonditร , piรน di quanto lo sappiamo noi stessi.

Che bello vivere in un mondo, in una Chiesa, in cui le persone – sul serio! – vivono la misericordia e la compassione. Una misericordia che non รจ pietismo, buonismo o arrendevolezza, ma la capacitร  faticosa e virile di andare oltre l’apparenza per vedere, come Dio, quello che possiamo diventare.

E di quanta misericordia necessita oggi il nostro mondo crudele e violento, narcisista e giudicante, ostile e rabbioso! Un mondo in cui i sentimenti di compassione e di bontร  sono visti come una debolezza, in cui si esalta lโ€™aggressivitร  invece di temerla e orientarla, in cui i deboli sono messi ai margini.

Solo lo sguardo di Dio su di noi e sugli altri ci permette di vivere la salvezza, di compiere un cammino di conversione, di passare dal giudizio allโ€™ascolto e dallโ€™ascolto allโ€™accoglienza benevola e attenta. Non giudichiamo se non con la logica di Dio che tutti accoglie, tutti ama, tutti rialza.

Siamo misericordiosi oggi con noi e con gli altri, imitando cosรฌ il Dio di Gesรน, che รจ diventato il nostro Dio.

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+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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