โEd ora a noi dueโ, scriveva lo scrittore francese George Bernanos. Per ricevere cosa? Un poโ di cenere. Il giusto passo, passo dopo passo, il percorso della quaresima รจ segnato dallโantichissimo simbolo delle ceneri, un valore penitenziale e di conversione al vangelo della gioia. Abbiamo davanti a noi un tempo lungo, novanta giorni, che puรฒ diventare realmente unโoccasione per andare al cuore della nostra vita battesimale, un kairรฒs, per ritrovare lโessenziale del nostro essere discepoli del Signore Crocifisso e Risorto.
Cosa significa la cenere? La polvere che ci ricorda la nostra vita breve, fragile, di cristiani verso una meta, destinati a risorgere perchรฉ amati da Dio. La cenere รจ un ottimo fertilizzante, un segno di purificazione, ci ricorda il battesimo, la veste bianca, la sequela di Gesรน, un ottimo fertilizzante per portar frutto. Chi si accosta a questo segno interiormente รจ un timbro, un tatuaggio indelebile, dentro di noi, perchรฉ ci provoca a vivere in sintonia con ciรฒ che abbiamo ricevuto, altrimenti rimane solo la ritualitร .
Tutta la chiesa, il popolo di Dio in cammino, popolo profetico, sacerdotale e regale, con il capo scoperto in fila per ricevere questo segno, ricavato dalla cenere delle palme benedette dello scorso anno, segno liturgico di preghiera che dร inizio alla quaresima, verso la Pasqua del Signore: โGesรน, ci chiederร di essere generosi, di ricordarci dei poveri, di pregare con serietร , di digiunare, di essere onesti. Ci chiederร di amare cosรฌ come siamo stati amati da lui. Perchรฉ solo lโamore ha il potere di cambiare i cuori e la storia. Dobbiamo osare, allora. Tutti possiamo farlo, la fede non solo ci invita a tentare ma addirittura ci obbliga a farlo, per non essere codardi e non peccare di omissioni. (M.P.)
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Mi ha sempre colpito una frase di San Paolo, passa la scena di questo mondo (cf. 1 Cor 7,29-31), cioรจ passeranno tutte le esterioritร , lโipocrisia, anche i gesti ripetitivi e falsi senza cambiare il cuore, tutto il โteatroโ esteriore persino dei gesti penitenziali che non incidono nel cambiamento di vita, finchรจ il prossimo รจ maltrattato, e finchรจ ci saranno ingiustizie.
Quando vuoi pregare, entra nella tua camera con il cuore, e prega Dio; quando fai lโelemosina, condividi con i bisognosi e i fragili, sii misericordioso; quando digiuni e fai qualche rinuncia, non mostrarlo. Tutto resti nel segreto. La cosa piรน importante โ e difficile โ รจ far morire lโirrefrenabile desiderio di apparire, di essere visti dagli altri, di cercare lo sguardo degli altri.
Ciรฒ che siamo chiamati a vivere in questo tempo di conversione che รจ la quaresima illuminata dalla Pasqua, non รจ altro che un ritorno al centro, allโessenziale, allโirrinunciabile del nostro vissuto discepolare.
Siamo chiamati a coltivare in questo momento favorevole (2Cor 6,2) di renderci conto della grazia di Dio che, se conosciuta e accolta, non potrร che renderci sempre piรน graziosi, benevoli, pietosi e misericordiosi. Un compito sicuramente arduo, ma, al contempo, appassionante.
Lโinvito del profeta a lacerarsi il cuore รจ difficile, perchรฉ รจ piรน complicato spezzare un cuore di pietra che la pietra di cuore. Ma tutto รจ possibile, con lโumiltร e la grazia di Dio.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. […]
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