giovedรฌ, Marzo 6, 2025
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don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2025

Domenica 2 Marzo 2025 - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,39-45

Discepoli o commedianti?

Gesรน usa sempre molte immagini nei suoi discorsi. Le immagini prese dallโ€™esperienza personale e del suo tempo hanno la capacitร  di rendere piรน forte e incisivo lโ€™insegnamento. Sono immagini anche piene di ironia che possono strappare un immediato sorriso per la loro comicitร .

la vignetta di don giovanni berti

Pensiamo ai due ciechi che camminano per una strada pensando di guidarsi reciprocamente e finiscono nel fosso, oppure allโ€™immagine davvero buffa del tizio che gira con una trave piantata nellโ€™occhio e non se ne accorge. Sembrano davvero dei piccoli sketch da comiche messi in scena da abili attori.

E Gesรน che chiama โ€œcommedianteโ€ (che รจ la traduzione letterale della parola โ€œipocritaโ€) colui che vive la vita umana e di fede con superficialitร , facendo finta di essere discepolo senza esserlo veramente. Per questo domando a me stesso: sono vero discepolo o solo un commediante?

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Agli occhi di Dio e del mondo sembro solo un buffo comico che fa finta di vedere il bene e di seguirlo, oppure alle parole di Gesรน ci credo davvero e cerco di portare dentro alla vita quello che celebro in chiesa?

Lโ€™uso dellโ€™immagine del cieco e degli occhi mi richiama uno dei modi con i quali i primissimi cristiani chiamavano se stessi: gli illuminati. Coloro che diventavano discepoli, man mano che crescevano nella conoscenza del Vangelo e lo mettevano in pratica, si accorgevano di avere uno sguardo nuovo sul mondo, su sรฉ stessi e su Dio.

Essere e vivere da cristiani apriva gli occhi riempiendoli di speranza di fronte a quello che succedeva nel mondo, rendeva capaci di vedere meglio Dio anche dentro il fratello e la sorella piรน lontani, riusciva ad amare anche i nemici, i piรน poveri e diversi da sรฉ.

Diventare cristiani dava occhi nuovi, che vedevano con veritร  i propri peccati, limiti e fragilitร , e rendeva capaci anche di vedere come aiutare il prossimo, con le sue pagliuzze, ma senza giudizio.

Nella parabola della pagliuzza e della trave, Gesรน non insegna a guardare solo a sรฉ stessi con chiusura ed egoismo, ma a prendersi cura reciprocamente, senza giudizio e superioritร , senza lโ€™arroganza di sentirsi perfetti e quindi di umiliare il prossimo.

Ognuno di noi ha le sue pagliuzze nellโ€™occhio che rendono lo sguardo offuscato e limitato. Abbiamo tutti bisogno di aiutarci gli uni gli altri a riaprire bene lo sguardo della mente e del cuore.

Ma se non curo me stesso e divento arrogante e chiuso, allora quella pagliuzza diventa una vera e propria trave che non solo rende irrimediabilmente ciechi ma, nello stesso tempo, ridicoli.

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Un cristiano che guarda allโ€™altro con superioritร  e pregiudizio, che si crede arrivato e impeccabile, รจ davvero la cosa piรน tristemente comica che ci possa essere, proprio come un tizio che gira per strada con una trave in un occhio e si offre di fare da guida cieca ad un altro cieco. E sappiamo come va a finireโ€ฆ

In Turchia ho avuto modo di vedere un antico fonte battesimale dalla forma molto particolare. Solitamente la vasca nella quale ci si immergeva (la parola โ€œbattesimoโ€ significa proprio โ€œimmersioneโ€) era a forma di croce, perchรฉ essere battezzati significava immergersi nella vita di Gesรน Cristo, nella sua morte e resurrezione.

Questa vasca nellโ€™antica chiesa turca aveva la forma della prima lettera della parola greca โ€œphaosโ€, che significa โ€œluceโ€.

Il cristiano, con la fede, si immerge in una strada di luce che รจ quella del Vangelo, e di questa luce รจ chiamato a diventare portatore e diffusore.

Se viviamo in quelli che diciamo essere โ€œtempi buiโ€ per la pace, รจ bene riscoprire questa vocazione a diventare luce, punti luminosi, che riaccendono la speranza.

Siamo chiamati a riaccendere la luce negli occhi di tanti che sono tentati di chiuderli di fronte al male, alle ingiustizie e alle povertร .

E lo possiamo fare solo a patto che non dimentichiamo le nostre fatiche e il nostro continuo bisogno di ritornare alla luce di Cristo, che splende dentro alla Chiesa e nel suo Vangelo.

Siamo discepoli e non commedianti della fede, e le parole di Gesรน, che allโ€™inizio fanno sorridere, poi ci spingono a prendere sul serio queste parole.

Parole preziose e feconde che arricchiscono davvero il tesoro che abbiamo nel cuore e ci fanno portare frutti abbondanti di bene nel mondo.

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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