giovedรฌ, Marzo 6, 2025
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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,13-16

Vangelo di Marco – Mc 4,35-41

Chi รจ costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซPassiamo all’altra rivaยป. E, congedata la folla, lo presero con sรฉ, cosรฌ com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: ยซMaestro, non t’importa che siamo perduti?ยป.
Si destรฒ, minacciรฒ il vento e disse al mare: ยซTaci, cร lmati!ยป. Il vento cessรฒ e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: ยซPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?ยป.
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: ยซChi รจ dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?ยป.

Parola del Signore.

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Dio รจ una cosa da adulti, non scherziamo. I bambini fanno chiasso durante le celebrazioni e non si accorgono di essere inopportuni. E Dio rientra fra le cose importanti della vita, fra quelle che richiedono un volto appropriato, una seriositร  dโ€™ufficio, uno sguardo compito, si sta composti davanti a lui.

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Anzi, per dirla tutta, Dio รจ meglio tenerlo per i momenti importanti, che so, delle cerimonie commemorative, da farsi in appositi luoghi destinati al sacro. Sรฌ, Dio รจ una cosa per adulti, i bambini sono tollerati se educati bene, se non fanno rumore. Da grandi capiranno. O no?

Al tempo di Gesรน i bambini erano considerati poca cosa, dei non-ancora uomini, piccoli e fragili. Le donne se ne occupavano e dovevano educarli a diventare grandi in fretta, per contribuire al sostentamento familiare. In alcune culture, quella romana ad esempio, potevano essere un problema, come le bambine che, in situazioni di povertร , venivano lasciate per strada, preda di persone senza scrupoli che le avrebbero cresciute e avviate alla prostituzione.

E ancora oggi, nonostante il progresso, sono i bambini le prime vittime di noi adulti: bambini lavoratori, soldato, avviati alla prostituzione, una folla sconfinata di vittime, lโ€™infanzia negata.

Gesรน, invece, ama i bambini, non li respinge e invita i compassati apostoli a fare altrettanto. E a noi discepoli chiede di accoglierli e, addirittura, di imitarli. Non nel senso di diventare infantili, o di avere una fede piccina e ingenua, ma nel senso di imitarne lo stupore e la dipendenza.

Lo stupore di chi scopre sempre cose nuove, atteggiamento che tanto manca alle nostre vite da adulti. E dipendenza da qualcuno che si occupa di noi mentre ci insegna a diventare autonomi, esattamente quello che fa il Signore con noi.

Gesรน non ci chiede di tornare bambini ma di diventare bambini, perchรฉ la vita รจ una progressiva semplificazione. Chiede di recuperare lo stupore di scoprirci amati, di lasciarci abbracciare da un Padre amorevole che ci conosce e ci ama.

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+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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