«Togli la trave dal tuo occhio prima di occuparti della pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello»…
Come sei buono, mio Dio, quanto ami gli uomini, tu che non vuoi che si pensi male di loro, né che ci si occupi del male che è in loro!… Quanto ami gli uomini, tu che vuoi vedere tra tutti questi fratelli che compongono la tua famiglia umana, una tale pace, una tale concordia, una tale carità, e che impieghi tutti i mezzi per farla regnare, come ad esempio vietare, come fai qui, ogni pensiero, ogni sguardo spontaneo che diminuisce la stima reciproca…
Come sei buono, tu che vuoi che gli uomini ti amino con tutta l’ampiezza del loro cuore, e che non soltanto lo vuoi, ma lo ordini loro, non soltanto lo ordini loro, ma impieghi i mezzi più efficaci per condurli a questa felicità, come proibire loro tutto ciò che, facendo volgere i loro sguardi, il loro spirito, la loro occupazione sulle creature, li distrarrebbe da te, dalla considerazione di te, dalla tua contemplazione, e vietare loro tutto ciò che, rendendo il loro cuore duro, li renderebbe meno capaci di amarti!
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Non occupiamoci dei difetti degli altri, occupiamoci dei nostri, per correggerci… Se abbiamo un pensiero di severità contro il prossimo, preghiamo subito per lui, e se la colpa o il difetto sono reali, chiediamo a Dio di non caderci, e umiliamoci pensando che potremmo caderci come lui. «Lui oggi, io domani», diceva un eremita… In più, umiliamoci di averlo osservato; se fossimo stati più persi in Dio, non avremmo visto questa colpa…
A questa vista, gettiamo uno sguardo su di noi, sulle nostre colpe passate e presenti e riconosciamo che siamo addirittura molto più bassi… Soprattutto gettiamoci in Dio, e supplichiamoLo di non lasciarci più vedere la terra, ma di avere occhi solo per Lui e di vivere quaggiù come in una notte oscura, persi, inabissati, sprofondati in Lui, la nostra sola e sfavillante luce.[1]
[1] M/306, su Lc 6,41-42, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 111-112.i. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 65-66.
Nota su Charles de Foucauld
La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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