L’incontro avuto oggi da Dario a degli adolescenti di Codogno esplora il concetto di vocazione e talento nel contesto scolastico. Dario, riflette sulla Legge 1/2007 che promuove lo sviluppo dei talenti a scuola. Utilizza la parabola dei talenti per illustrare come ognuno abbia ciò di cui ha bisogno per fiorire e portare frutto. Sottolinea l’importanza di non confrontarsi con gli altri, ma di concentrarsi sul proprio potenziale. Il messaggio centrale è che la paura impedisce la fioritura e la piena espressione del sé, invitando a scoprire in quale fase della vita ci si trova.
Idee Chiave e Punti Salienti
La Scuola come Luogo di Fioritura (Talenti e Vocazioni):
- Dario critica l’approccio mnemonico e votocentrico della scuola tradizionale, proponendo una visione in cui l’istituzione scolastica dovrebbe favorire lo sviluppo dei talenti e delle vocazioni di ogni studente.
- Citazione: “tra i compiti fondamentali dell’Istruzione vi è quello di favorire lo sviluppo dei talenti e delle vocazioni di ogni singolo studente”
- L’istruzione non dovrebbe limitarsi all’apprendimento nozionistico, ma dovrebbe coltivare ciò che “viene bene” a ciascuno, permettendo di offrirlo agli altri.
- “Io vado a scuola perché possa emergere da me ciò che mi viene bene ciò che mi viene bene ciò che è già da me dentro di me ma che possa venire fuori talento e vocazioni cioè ciò che mi viene bene In quale luogo in quale situazione io posso offrirlo agli altri talento”
La Parabola dei Talenti: Una Lente per la Vita:
- Dario utilizza la parabola dei talenti (Matteo 25) per illustrare come ognuno di noi possieda doni e capacità uniche, indipendentemente dalla quantità.
- Il punto centrale non è la quantità dei talenti posseduti (“5, 2, 1”), ma cosa si fa con essi. La vera tragedia è non utilizzare i propri doni per paura.
- “La tragedia nostra di oggi non è quanto ho Ma cosa faccio con quel poco o tanto non è così importante che ho infatti quello che ha uno non è il problema che ha solo uno il problema che adesso vediamo È un altro si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse signor signore so che sei un uomo duro che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso Pap stronzetto ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra”
La Paura come Ostacolo alla Fioritura:
- La paura è identificata come il principale ostacolo che impedisce alle persone di fiorire e portare frutto.
- “ciò che mi impedisce di fiorire e portare frutto è la paura”
- Dario invita a identificare le proprie paure (giudizio degli altri, sentirsi inadeguati, invidia) per poterle superare.
- “Come si chiama la tua paura che oggi ti impedisce di portare frutto o forse ancora prima di fiorire forse giudizio degli altri forse non sono all’altezza Forse ho due vorrei cinque Come si chiama e forse da lì possiamo partire al di là della scuola se mi insegna o meno ha Talenti e vocazioni”
Fiorire per Donare: Il Frutto come Offerta:
- Il processo di fioritura è essenziale per poter portare frutto. La scuola dovrebbe insegnare a fiorire, a sviluppare i propri talenti, per poi poterli offrire agli altri.
- “non posso portare frutto se prima non sono Fiorito e forse la scuola a me commuove pensarlo Io vado a scuola la maturità in quinta B davvero maturità Io vado a scuola per imparare a fiorire Talenti e vocazioni per poi solo poi poter ificare”
- I frutti, metaforicamente, rappresentano ciò che si dona agli altri, il contributo che si offre al mondo.
Accettazione di Sé e Spontaneità:
- Dario sottolinea l’importanza di accettare sé stessi per ciò che si è, senza cercare di imitare o invidiare gli altri.
- “Come faccio a portare frutto ho tutto ciò di cui ho bisogno per portare frutto o due non è importante o uno non è importante la tragedia è voler essere diverso da ciò che si è”
- Quando si accetta la propria unicità, si può portare frutto in modo spontaneo e naturale.
- “in maniera spontanea perché tutto ciò che riguarda l’amore non prevede sforzo non prevede sforzo in maniera spontanea porterai frutto come non sta a te chiedertelo non sta a te chiedertelo Non devi trovare tu la soluzione devi solo abitare il ho tutto ciò di cui ho bisogno per portare frutto”
Prendere Parte alla Gioia: La Felicità Autentica:
- La vera felicità non è isolamento, ma la partecipazione a qualcosa di più grande di sé.
- “prendi parte alla gioia del tuo padrone prendi parte la felicità quella con la F maiuscola a cui tutti aneliamo cerchiamo cerchiamo di camminare verso non è un qualcosa di fiorisco Dono i miei frutti agli altri e poi sai che c’è vado per i cavoli miei e sono felice tra me e me la felicità alta è prendere parte Prendere parte a qualcosa di più grande di me di cui io però mi sento Mi sento parte”
La Lezione della Vita e l’Importanza del Momento Presente:
- Dario conclude invitando a riflettere sulla “classe” in cui ci troviamo nella vita, ad affrontare le lezioni che ci vengono presentate e a non fuggire dalle sfide.
- “in quale classe sono oggi e magari mi rendo conto di avere uno e magari mi rendo conto che tutte le lezioni che mi si sono presentate davanti ho cercato di fuggir la”
- La fede, in questo contesto, non significa cambiare la propria essenza, ma permettere alla propria vera natura di emergere.
- “la fede Cioè non è tutto sulle mie spalle Eh mi fido mi fido che ho tutto ciò di cui ho bisogno per portare frutto non cambia la vita la fa emergere ma quella con la V maiuscola che è già lì e toglie toglie tutte quelle maschere che mi dicevano meglio cinque meglio 10 meglio un po’ diverso Melo meglio pero”
Messaggio Principale: Il discorso di Dario è un invito ad abbracciare la propria unicità, a superare le paure, a coltivare i propri talenti e a donarli al mondo, trovando così una gioia autentica e profonda. La scuola, idealmente, dovrebbe essere il luogo in cui questo processo di fioritura viene favorito e nutrito.
