La pecora e il lupo
Per iniziare con i bambini lโincontro di catechismo sul Vangelo di questa domenica, ho cercato sul motore di ricerca di internet alcune immagini. Ho messo nello spazio della ricerca una delle espressioni centrali del discorso di Gesรน: โAmate i vostri nemiciโ, e mi sono uscite diverse immagini, le piรน diverse, prese dai vari siti parrocchiali, pagine di studio biblico e anche fumetti.

Tra le tante immagini ne ho scelte due: la prima era un disegno molto carino e fumettoso, nel quale si vede una pecora sorridente che offre un fiore a forma di cuore a un lupo, che rimane fermo, stupito e quasi imbarazzato da quel dono cosรฌ particolare. La seconda immagine non รจ un disegno ma una foto che vede di spalle due bambini che camminano insieme abbracciati: uno indossa lo zucchetto rituale ebraico, la kippah, e lโaltro invece la kefiah, il copricapo arabo palestinese.
Ho chiesto ai bambini di dire quello che pensavano delle due scelte, del fumetto e della foto, e quale messaggio potevano contenere.
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Una pecora che offre un fiore a un lupo รจ certamente unโimmagine assurda. Fa sorridere perchรฉ simpatica e impossibile, come nelle fiabe, dove lโimpossibile diventa magicamente possibile e a crederci per primi sono i bambini. Ma anche la foto dei due bambini, uno israeliano e lโaltro palestinese, che si abbracciano come amici inseparabili, sembra una scena da racconto fiabesco, ma talmente lontana dalla realtร da risultare inverosimile.
Anzi, se guardiamo alla realtร di questi ultimi tempi, con la guerra tra Israele e Gaza, e con le tensioni in Medioriente, nessuna fiaba di pace sembra possibile, nemmeno nella mente piรน disincantata. Gli stessi bambini che vivono in quelle guerre, come in tutte le guerre del mondo, pensano che sia sbagliato anche il solo fantasticare unโamicizia tra irriducibili nemici.
Quando Gesรน dice ai suoi discepoli โAmate i vostri nemiciโ, sembra dare una direzione impossibile alla vita, quasi una presa in giro per tutti coloro che soffrono a causa dei propri nemici. Amare i nemici, fare del bene a chi ci odia, benedire chi ci maledice, suonano come note stonate nella nostra mente e nel cuore, e non sembrano affatto una bella fiaba.
In altre parole, la pecora invece di offrire un fiore al lupo dovrebbe scappare e, se ne ha lโoccasione, eliminarlo per proteggere sรฉ stessa e il gregge. E la foto di quellโabbraccio tra due bambini โnemiciโ potrebbe sembrare il frutto della piรน sarcastica intelligenza artificiale, che crea immagini il piรน lontano possibile dalla realtร .
Ma Gesรน insiste con i suoi discepoli di allora e anche con me oggi. Continua a dirmi che non solo โdevoโ, ma posso amare il mio nemico. Lui lo ha fatto, lo hanno fatto in tanti lungo la Storia della Chiesa e anche lungo la storia umana, mostrando che, per quanto possa sembrare impossibile, รจ possibile non farsi vincere dalla vendetta. ร possibile agire bene indipendentemente dal riconoscimento o dal contraccambio, ed รจ possibile amare piรน di quanto si riceve odio.
Amare i nemici non รจ certo qualcosa che si fa in un attimo, ma richiede un lungo cammino, che perรฒ inizia con un primo passo. Questo primo passo consiste nel considerare che colui che vediamo come nemico, colui che ci fa del male, ha dentro di sรฉ la ricerca della pace e lo stesso nostro desiderio di bene.
Amare il nemico ci rende davvero simili a Dio, perchรฉ Dio ha messo dentro ogni essere umano una capacitร di amare che รจ piรน grande di quanto immaginiamo. Ha messo il suo amore anche dentro il nostro nemico. Invece di combatterci, sarebbe bello aiutarci a riscoprire lโamore di Dio, il desiderio di pace e la fraternitร universale.
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Forse non vedremo mai una pecora che dona un fiore al lupo che la vuole mangiare, ma possiamo iniziare a crederci un poโ di piรน, invertendo il corso delle relazioni umane verso lโamore e non verso lโodio e lo scontro.
Proviamo a mettere nella nostra mente quellโinvito apparentemente impossibile: โAmate i nemiciโ. Quali immagini di persone, situazioni, fatti concreti della nostra vita ci appaiono? Iniziamo da lรฌโฆ anche se sembra incredibile, come la pecora che regala un fiore al lupo. Dio, che รจ infinita misericordia, ci credeโฆ
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)