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don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 23 Febbraio 2025

Domenica 23 Febbraio 2025 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,27-38

Lo confesso: ero fortemente tentato di mettere come immagine qui sopra la locandina di un film di Bud Spencer e Terence Hill uscito nel โ€˜74 che sโ€™intitolava proprio โ€œPorgi lโ€™altra guanciaโ€. Sรฌ, perchรฉ queste Tue parole sono diventate quasi un modo di dire – quando va bene scherzoso, quando va male di scherno – per dare sostanzialmente del debole a chi รจ provocato ed in generale a noi Tuoi discepoli.ย 

Continua dopo il video.

Certamente, nel brano di questa domenica ci sono una serie di perle: la cosiddetta regola aurea โ€œcome volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loroโ€. Che รจ molto piรน bella, saggia e luminosa del nostro pilatesco โ€œnon fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a teโ€. Per il semplice motivo che questโ€™ultimo si puรฒ risolvere sedendosi comodamente sul divano a braccia conserte. La Tua parola invece invita ad essere operativi. Poi: โ€œamate i vostri nemici… fate del bene senza sperarne nullaโ€. Possiamo ironizzare quanto vogliamo ma quanto ci piacerebbe esserne capaci? โ€œSiate misericordiosi come il Padre vostro…โ€, questo รจ decisamente troppo. Capiamo perchรฉ alla fine tutto sembra uno scherzo. Non รจ ancora finita: โ€œnon giudicate… perdonate…โ€ proprio facile – non cโ€™รจ altro? -. 

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A peggiorare, o migliorare le cose ci pensano la nostra esperienza quotidiana ma anche la stessa Liturgia della Parola di oggi, che riporta la grande pietร  del re Davide verso il predecessore Saul nel momento in cui il primo, pur potendolo fare, non uccide il secondo che lo sta perseguitando a morte. Quasi a dire che queste storie del perdono, del porgere la guancia, dellโ€™amare i nemici sono tutte robe impossibili. Perรฒ qualcuno in realtร  cโ€™รจ riuscito, o perlomeno ci ha provato. Anche a prescindere da Te, basti pensare allโ€™esperienza della nonviolenza, e qui il pensiero va subito a Ghandi. Che, non a caso, Ti amava moltissimo e teneva come prezioso il Vangelo e sempre sโ€™รจ chiesto perchรฉ i cristiani – noi – ci proclamassimo Tuoi discepoli ma non seguissimo le Tue parole. 

รˆ ovvio che la lettura domenicale non puรฒ essere troppo lunga, per rispetto verso lโ€™assemblea. รˆ altrettanto ovvio che il Vangelo รจ pensato, scritto e prima di tutto ispirato tutto intero. Domenica scorsa abbiamo letto che la comunitร , i discepoli, noi, siamo โ€œbeatiโ€ in quanto poveri, affamati, messi al bando e piangenti. Nel prossimo capitolo incontreremo un centurione che onora molto il suo servo malato, e Tu Ti meraviglierai della sua fede. Una vedova che a Nain segue il funerale dellโ€™unico figlio. Ricorderai il Battista, grande di fronte agli uomini ma piรน piccolo del piรน piccolo nel regno di Dio. Poi la donna peccatrice, perdonata, che Ti unge i piedi e diventa lโ€™emblema di chi riceve misericordia. 

Quello che ne risulta รจ che solo chi รจ povero, chi รจ lโ€™ultimo della fila e come tale ha scoperto la beatitudine della Tua misericordia, puรฒ permettersi il lusso di offrire lโ€™altra guancia. Perchรฉ non ha nulla da perdere nรฉ da difendere. Ed รจ pacificato. Cosรฌ allo stesso modo chi รจ insultato per via del Tuo nome puรฒ amare i propri nemici. Perchรฉ essere nel Tuo nome – in comunione con Te – gli basta. Chi ha sperimentato il dolore e ha imparato da Te a trasfigurarlo grazie allโ€™amore desidera essere amato, desidera accorgersi di quanto lo รจ, e diventa capace di amare allo stesso modo. Da poveri possiamo entrare in una dimensione nuova, in cui il perdono non รจ debolezza o finta dimenticanza. Il perdono Tuo รจ un ricreare il nostro cuore. Il nostro รจ lasciare andare libero lโ€™altro, e scoprire che cosรฌ siamo liberi anche noi.

Certo, tutto questo non รจ uno stato di vita che raggiungiamo e manteniamo normalmente. รˆ qualcosa che va sempre riaccolto, riscelto e coltivato. Poi lo perderemo, ma se siamo abbastanza piccoli sapremo anche ripartire da Te, per fare di nuovo spazio alla Tua misericordia nella nostra vita.

don Claudio Bolognesi