DESIDERO DI PIÙ LUCE CHE ABITA TUTTI
Il cieco fu guarito…
Un racconto di saliva, luce, dita, Gesù è Dio che si contamina con l’uomo, ed è anche l’uomo che si contagia di cielo; abbiamo uno sguardo meticcio, con una parte terrena e una parte celeste.
Ogni bambino che nasce “viene alla luce” (partorire è un “dare alla luce”), ognuno è una mescolanza di terra e di cielo, di polvere e di luce divina. «Noi tutti nasciamo a metà e tutta la vita ci serve per nascere del tutto» (M. Zambrano).
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La nostra vita è un albeggiare continuo. Dio albeggia in noi.
Gesù è il custode delle nostre albe, il custode della pienezza della vita e seguirlo è rinascere;
aver fede è acquisire «una visione nuova delle cose» (G. Vannucci).
Il cieco è dato alla luce, nasce di nuovo con i suoi occhi nuovi, raccontati dal filo rosso di una domanda: come ti si sono aperti gli occhi?
Tutti vogliono sapere “come”, impadronirsi del segreto di occhi invasi dalla luce, tutti con occhi non nati ancora.
La domanda incalzante (come si aprono gli occhi?) indica un desiderio di più luce che abita tutti.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.
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