In chi ho posto la mia fiducia?
Gesรน, insieme ai Dodici che ha scelto nellโintimitร del suo dialogo con il Padre, sul monte dove si era recato a pregare, ora scende a valle. ร il gesto che il Signore compie sempre di nuovo: scende verso di noi, verso le valli della nostra vita, perchรฉ gli interessiamo, perchรฉ vuole farsi nostro compagno di strada ed indicarci la via. La sua condiscendenza divina verso la nostra vita รจ segno del suo amore incondizionato per noi ed รจ il suo modo costante di agire, parlare e insegnarci.
Prendendo la parola, Gesรน si rivolge prima di tutto ai suoi discepoli, ma vuole che il suo messaggio si riverberi anche sulla folla, perchรฉ da essa possano sorgere ancora altri discepoli. Indirizzandosi a loro, in uno stile alquanto differente dalle beatitudini che leggiamo nel Vangelo di Matteo (Mt 5,1-12), qui Gesรน si rivolge direttamente ai suoi, con una seconda persona plurale, fotografando quattro situazioni di prova, in maniera molto concreta: la povertร , la fame, il pianto e la persecuzione.
Si รจ beati, benedetti, felici, quando si vivono queste situazioni, non perchรฉ siano buone in se stesse, ma perchรฉ danno al discepolo la possibilitร di porre tutta la sua fiducia in Dio. Il povero, che non si fida delle sue risorse, ma si affida totalmente a Dio, possiede la ricchezza piรน grande di tutte, ossia il Regno. Chi sperimenta la fame di tutto ciรฒ che รจ necessario, sa che รจ debole, vulnerabile, e deve aspettarsi tutto da Dio, che con la sua Provvidenza non lo abbandonerร a se stesso.
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Chi รจ nellโangoscia, nel pianto, nel dolore, puรฒ scoprire sempre di nuovo che tale condizione della vita umana non รจ permanente, ma ha una fine. La vera gioia non รจ di questo mondo, ma dellโeternitร con Lui. La quarta beatitudine, poi, รจ per coloro che sono perseguitati per una specifica ragione, espressa chiaramente da Gesรน, ossia โa causa del Figlio dellโuomoโ. Si tratta di persecuzione che deriva dalla fede, dal disprezzo di Cristo, la persecuzione che causa il sangue dei martiri.
ร importante, infatti, avere chiara la causa di questa persecuzione: in tale beatitudine non rientra la persecuzione tout court, di chi viene perseguitato a causa delle sue azioni, dei suoi errori. In quei casi la causa non รจ Cristo, ma lui stesso! Chi, invece, รจ perseguitato per Cristo, per suo amore, ha una sorte sicura: la ricompensa celeste, lโeternitร senza tramonto!
Lโoriginalitร delle beatitudini, secondo la versione di Luca, sta anche nella speculare presenza di quattro guai. Il primo รจ per i ricchi, che pongono la fiducia nella carne e nei beni di questo mondo. Non possono aspettarsi nulla di buono, perchรฉ hanno giร avuto la loro consolazione. Il problema, perรฒ, รจ che questa comoditร e consolazione materiale, รจ destinata a finire!
Cosรฌ anche chi ha pensato a saziarsi delle cose di questo mondo, senza coltivare la vera fame e sete di Dio, quando sarร privato della sua presenza per sempre, avrร unโeterna fame di Lui e non potrร mai essere saziato (non รจ questo lโinferno?!).
Cosรฌ sarร anche la sorte dei gaudenti, di coloro che per tutta la vita hanno sfuggito o edulcorato il dolore, lasciandosi distrarre da fatui surrogati: un giorno dovranno fare i conti col dolore, giร in questo mondo, e questa potrebbe ancora essere una possibilitร di purificazione, ma se perdono anche questโultima, dovranno fare i conti con lโeternitร .
Infine, destinatari dellโultimo guai sono coloro che investono tutte le loro energie nella ricerca smodata dei consensi. Avere qualche complimento non รจ peccato, ma attaccare il cuore alla falsa immagine che siamo capaci di generare negli altri, proprio come โfalsi profetiโ, appunto, puรฒ veramente portarci lontano da Dio!
Quanto รจ prezioso, allora, imparare anche ad accogliere le contestazioni, le contrarietร della vita, per amore alla Veritร , sapendo che queste ci tengono sulla buona strada dellโumiltร e della confidenza in Dio.
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Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.