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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 13 Febbraio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 7,24-30

Basta una briciola di fede – Giovedรฌ della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Dal libro della Gรจnesiย Gen 2,18-25

La condusse allโ€™uomo. I due saranno unโ€™unica carne.

Il Signore Dio disse: ยซNon รจ bene che lโ€™uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrispondaยป. Allora il Signore Dio plasmรฒ dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse allโ€™uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo lโ€™uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.

Cosรฌ lโ€™uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per lโ€™uomo non trovรฒ un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sullโ€™uomo, che si addormentรฒ; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formรฒ con la costola, che aveva tolta allโ€™uomo, una donna e la condusse allโ€™uomo.

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Allora lโ€™uomo disse:

ยซQuesta volta

รจ osso dalle mie ossa,

carne dalla mia carne.

La si chiamerร  donna,

perchรฉ dallโ€™uomo รจ stata toltaยป.

Per questo lโ€™uomo abbandonerร  suo padre e sua madre e si unirร  a sua moglie, e i due saranno unโ€™unica carne.

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Ora tutti e due erano nudi, lโ€™uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

La relazione รจ il dono piรน grande

Lโ€™opera piรน grande che lโ€™uomo puรฒ fare non consiste nel suo lavoro ma nellโ€™arte di intessere relazioni. In esse lโ€™uomo esprime la sua dimensione piรน nobile, quella che lo rende piรน simile a Dio. Infatti, รจ nellโ€™esperienza della relazione con gli altri che lโ€™uomo scopre il senso piรน profondo della creazione e il motivo ultimo per cui Dio lโ€™ha creato.

Nella relazione con lโ€™altro che si scopre sรฉ stesso e, al contempo, si cresce raggiungendo la perfezione del proprio essere nellโ€™amore. Presi dai ritmi quotidiani dellโ€™esistenza possiamo essere tentati dal pensare che la vita coincida con il lavoro, inteso come forza attraverso la quale ho sotto controllo il mondo trasformandolo secondo un progetto personale. Adamo, che pur esercita il dominio sul mondo creato dando il nome agli animali selvatici e agli uccelli del cielo, non รจ felice perchรฉ non trova lโ€™aiuto che lo corrisponda.

Non รจ imponendo regole e norme che si da un ordine al mondo. Gli uccelli del cielo e gli animali selvatici sono il simbolo di quella libertร  senza regole, o meglio, di chi assume come regola di vita il suo bisogno. Le cose cambiano quando Dio offre ad Adam la donna che dai lui รจ stata tratta. Finalmente Adam si riconosce in lei, avverte un legame di appartenenza che รจ libero dalla tendenza al possesso. Adam non impone il nome, e con esso la sua identitร , non comanda ciรฒ che deve fare esercitando su di essa il dominio del capo. Proprio perchรฉ la sente parte di sรฉ riconosce la donna come un dono di Dio da accogliere con rispetto e onore.

La donna รจ accolta come un aiuto dallโ€™uomo che riconosce di essere mancante. Tuttavia, andando oltre il suo bisogno di aiuto, Adam vede nella donna un suo simile bisognoso a cui prestare aiuto. Sono entrambi nudi e non ne provano vergogna perchรฉ essi si accolgono e si donano vicendevolmente, senza paura di diventare oggetto di possesso o dipendente dallโ€™altro.

+ Dal Vangelo secondoย Marcoย Mc 7,24-30

I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.

In quel tempo, Gesรน andรฒ nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non potรฉ restare nascosto.

Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andรฒ e si gettรฒ ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.

Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: ยซLascia prima che si sazino i figli, perchรฉ non รจ bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnoliniยป. Ma lei gli replicรฒ: ยซSignore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figliยป. Allora le disse: ยซPer questa tua parola, vaโ€™: il demonio รจ uscito da tua figliaยป.

Tornata a casa sua, trovรฒ la bambina coricata sul letto e il demonio se nโ€™era andato.

Basta una briciola di fede

Gesรน valica i confini dโ€™Israele per toccare anche la terra straniera. I pagani venivano considerati impuri ed era vietato entrare in casa di uno di loro. Forse per questo lo fa quasi di nascosto. Ha dimostrato di non temere il giudizio degli altri, ma non vuole alimentare la polemica o ingenerare scandali.

Tuttavia, la sua presenza non passa inosservata e una donna, disperata per il fatto che la sua figlioletta รจ posseduta da uno spirito impuro, va da lui per supplicarlo di liberarla. La risposta di Gesรน รจ affidata ad una piccola parabola nella quale si indica nei figli i primi fruitori del pane. Non sarebbe giusto privarli del nutrimento per darlo ai cagnolini.

Cosa abbia voluto intendere Gesรน con queste parole puรฒ essere oggetto di varie interpretazioni. Probabilmente riprende la concezione ebraica per la quale deve esserci una distinzione tra gli Israeliti e i pagani. Il pane si dร , non si getta, perchรฉ รจ sacro. Usando il termine cagnolino, forse si smorza quel senso di disprezzo con il quale i pagani venivano tacciati. Non per questo, comunque, si attenua lโ€™ombra della discriminazione.

Il discorso di Gesรน verte sullโ€™utilizzo del pane, ovvero sul potere che gli รจ riconosciuto e non sulla differenza che cโ€™รจ tra i figli e i cagnolini. La replica della donna ci aiuta a cogliere nelle parole di Gesรน un altro senso. Infatti, si potrebbe anche intravedere un invito rivolto alla donna a saziarsi lei per prima del pane dei figli, considerandola alla stregua degli Israeliti, benchรฉ sia una pagana.

Alla donna, che si era appellata disperatamente alla compassione di Gesรน, egli tiene a mettere in chiaro che la bontร  di Dio รจ un dono, non una pietosa concessione. Avere misericordia non significa far finta che non esista il peccato, non annulla le differenze e non confonde il male col bene, o viceversa. La donna, che era mossa dalla disperazione, viene accompagnata a ragionare e non semplicemente ad agire sotto lโ€™impulso della paura.

Ella comprende che รจ necessario prima nutrirsi da figli del pane che il Padre mette in tavola, affinchรฉ anche i cagnolini ne possano mangiare le briciole. Dunque, ella coglie nelle parole di Gesรน un invito a sedersi a mensa per nutrirsi del pane della Parola.

La fede della donna, prima mossa dal timore di perdere la figlia, รจ animata dalla gratitudine che nasce dal sentirsi amata come figlia e non come estranea. Ella non reclama un diritto ma si apre ad accogliere il dono, nella misura che lei stessa rinuncia a determinare, affidandosi alla bontร  provvidente di Dio.

La bambina รจ liberata dal demonio grazie alla fede della sua mamma e non per un atto magico. La grazia di Dio agisce attraverso la fede degli uomini, anche di chi riconosce di non essere degno ma รจ animato dalla speranza.

Come i cagnolini, in silenzio, stando sotto la tavola mangiano le briciole dei figli, cosรฌ la fede dei piccoli si nutre con le piccole e ordinarie cose, nelle quali perรฒ cโ€™รจ tutto quello che basta per essere felici.

La donna siro-fenicia รจ il simbolo di chiunque vive una condizione di marginalitร  e sofferenza, o che non rientra perfettamente nei canoni della legge. Per tutti il pane della Parola viene spezzato e ognuno ha la possibilitร  di nutrirsi.

Non cโ€™รจ casa, non cโ€™รจ famiglia, anche quella non benedetta con il sacramento del matrimonio, in cui non possa giungere la grazia della fede. Anche un briciolo di fede fa miracoli.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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