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don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 9 Febbraio 2025

Domenica 9 Febbraio 2025 - V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 5,1-11

Aperto per fallimento

Avevano voglia di tante cose, quel mattino, ma non di discorsi melensi e frasi di circostanza: โ€œAndrร  meglio la prossima!โ€. Chi soffre, quando soffre, non ha voglia nรฉ dโ€™imbastire discorsi nรฉ tantomeno di sentirseli fare.

Nella fiacca dei movimenti, nella diffidenza sui volti, nella pesantezza di tutta quella gente assiepata a riva era giร  scritto lo scotto da pagare per il loro fallimento: per un pescatore, non pescare รจ la disfatta piรน grande. Loro โ€“ con il pedigree di โ€œquattro buoni a nullaโ€ โ€“ forse se lโ€™erano anche raccontata: le frottole assurde โ€“ il mare nervoso, lโ€™inquinamento dellโ€™acqua โ€“ certi giorni aiutano a seppellire anche le sconfitte piรน funeste.

Poi, facendo rotta verso il porto, non riuscivano perรฒ a capacitarsi di quella barca cosรฌ vuota: di pesci, di affari, di futuro. โ€œNon รจ mica morto nessuno, Pietro. E smettila con questa faccia da lutto, altrimenti cadiamo tutti in depressioneโ€ avrร  suggerito uno dei tre al pescatore di Galilea, amministratore unico di unโ€™attivitร  ittica che, fino ad allora, generava fatturato da fare invidia a Gennรจsaret e dintorni.

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Niente da fare: fosse stato per lui, restava solo da spegnere del tutto le stelle, ammainare il sole, abbassare la serranda sul cielo. Era nato col crisma della pesca addosso: figlio di pescatore, nipote di pescatori, tribรน di pescatori. Una figuraccia cosรฌ, con tutta quella gente sulla riva, era il peggiore di tutti gli incubi che avesse mai fatto.

Per la cronaca: sulla riva un Uomo sembra soffrire di leggero strabismo. Uno occhio lo tiene fisso sulla folla โ€“ ยซche gli faceva ressa attorno per ascoltare la Parola di Dioยป โ€“, con lโ€™altro non perde di un millimetro lโ€™andamento di quelle due barchette avvilite che hanno appena ormeggiato: ยซVide due barche ormeggiate alla spondaยป. I pescatori sono scesi: รจ lโ€™alba di una notte che, facesse finzione di curriculum, finirebbe dritto dentro il cestino della spazzatura.

Fine pesca ora.

La folla, assiepata sulla riva, aveva giร  sintetizzato il succo del discorso fatto da quellโ€™Uomo predicatore: โ€œRicordatevi, se potete, che a volte devono finire le cose che voi pensate buone perchรฉ possano iniziare quelle migliori. Che non vโ€™aspetteresteโ€.

Una teoria bellissima, col forte rischio che qualcuno perรฒ intonasse: ยซParole, parole, paroleยป (Mina). Giocรฒ dโ€™anticipo lโ€™Uomo di Galilea, aggiungendo alla teoria una sorta di stage in diretta: ยซPrendi il largo e gettate le vostre reti per la pescaยป รจ il suo diktat.

I pescatori, sullโ€™orlo di una crisi di nervi, furono anche dei galantuomini quel giorno: ยซMaestro, abbiamo pescato tutta la notte e non abbiamo preso nullaยป. Sinceri: oltre il danno, anche la beffa? Poi, tace il Vangelo, qualcosa accadde: ยซMa sulla tua parola getterรฒ le retiยป.

Perso per perso, tanto valeva rischiare: a quelle anime straziate, lโ€™inaspettata amabilitร  di quella attenzione sortรฌ lโ€™effetto di un balsamo. In un battibaleno, in uno dei giorni peggiori della loro azienda, quando meno se lโ€™aspettavano, col morale sotto i tacchi ยซpresero una quantitร  enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevanoยป.

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Pare assurdo quel che riuscรฌ a fare la parola dellโ€™ultimo arrivato: dโ€™altronde ci vuole un certo stile nel praticare lโ€™arte dellโ€™esagerazione. Il gesto โ€“ piรน la fiducia data loro del pesce pescato โ€“ nel breve tempo di un giro di reti aveva giร  sovvertito il corso funebre di quelle loro vite.

Il tempo di scendere a riva che giร  guardarono quellโ€™Uomo come se avesse salvato loro la vita piรน che la pesca. Lui, da parte sua, poche parole bisbigliate: โ€œEra lโ€™unica cosa che potevo fare: essere qui, assieme a voi, adessoโ€.

Lo disse cosรฌ, quasi in apnea. Con unโ€™aggiunta da finisseur: โ€œUn consiglio, se lโ€™accettate: basta prevedere sempre la fine, altrimenti non si comincerร  mai niente, ragazzi!โ€.

Uno, senza essere Dio, lo riscriverร  a modo suo secoli dopo, nel Novecento: ยซLโ€™unica gioia al mondo รจ cominciare. รˆ bello vivere perchรฉ vivere รจ ricominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo โ€“ prigione, malattia, abitudine, stupiditร  โ€“ si vorrebbe morireยป (C. Pavese).

La scintilla accese il fuoco: ยซTirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguironoยป.

Da quel mattino รจ cambiato per sempre lโ€™incipit delle storie dโ€™amore: non inizieranno piรน con il cavaliere in sella al suo cavallo bianco che fa salire la principessa, ma con uno che si perde e un altro che lo andrร  a recuperare.

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte

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