Gesรน libera la nostra umanitร
Chissร che cosa รจ avvenuto veramente. Cโera un uomo posseduto da forze piรน potenti di lui che devastavano la sua persona e la sua vita. Cโera un uomo che abitava in luoghi di morte (โnei sepolcriโ, v. 2) e che sembrava impotente nei confronti della forza di morte che lo abitava. Anche gli altri non potevano farci nulla, perchรฉ aveva sempre โspezzato le catene e infranto i ceppi con cui essi cercavano di fermarloโ (vv. 3-4). Cโera un uomo che faceva del male anche a se stesso, che si percuoteva con pietre (v. 5), e che era impotente anche a comunicare e ad a esprimere a parole il suo dolore, poichรฉ era capace solo di emettere urla inarticolate, di emettere grida (v. 5). Cโera un uomo devastato dalla potenza del male.
Questo รจ lโuomo a cui Gesรน si fa prossimo, a cui Gesรน si fa vicino, oltrepassando tutte le barriere psicologiche, sociali e religiose. Questo รจ lโuomo che Gesรน vuole incontrare nella sua umanitร ferita e dilaniata, questo รจ lโuomo che Gesรน vuole liberare da quella forza di male che lo possiede e che lo tiene prigioniero. Diceva infatti a quella forza che lo abitava: โEsci dallโuomo, spirito immondo!โ (v. 8).
Gesรน non ha paura, non si lascia fermare, non teme che quellโuomo possa fare del male anche a lui, desidera solo liberarlo da quella situazione di morte e dice a ogni uomo e donna che si senta bisognoso di liberazione: โNon temere, non cโรจ niente che possa impedire in te lo sgorgare della vita, non cโรจ niente che possa bloccare lโazione di liberazione che io ti offro, basta solo che tu lโaccolga. Qualunque sia il male che devasta la tua persona e la tua vita, non temere! Anche te, anzi, proprio te io voglio incontrare. ร per te, per liberare te che sono venuto, non per quelli che stanno bene, che non hanno bisogno della vita che io dono. Io, infatti, non sono venuto per i sani, ma per i malati (cf. Mc 2,17). ร per te, che sei posseduto dalla morte, che io sono venuto a portare la vita. ร per te, che vivi una vita da schiavo, che io sono venuto a portare la liberazione. ร proprio te che io desidero incontrare, a qualunque prezzo. ร infatti per te, perchรฉ tu abbia la vita, che io sono venuto a sconfiggere la morte, anche al caro prezzo della mia stessa vitaโ.
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Siamo in territorio pagano, fuori dalla terra di Israele (v. 1): รจ allโuomo in quanto tale che Gesรน si rivolge, non allโuomo religioso, non allโuomo credente, ma a ogni persona colpita dalla potenza del male. Gesรน non fa a quellโuomo discorsi di fede, non lo invita a pratiche religiose, non cerca di convertirlo, ma semplicemente gli si avvicina, e davanti al suo avvicinarsi, il male esce allo scoperto: โChe cโรจ fra me e te Gesรน, Figlio del Dio Altissimo?โ.
Il primo frutto dellโazione di Gesรน รจ che il male esce dal suo nascondiglio ed รจ costretto a manifestarsi, a rivelarsi per quello che รจ, a uscire dai subdoli recessi con cui possedeva la vita di quellโuomo. E uscire allo scoperto รจ giร per esso una prima sconfitta. E poi cede il passo, se ne va, e quellโuomo viene restituito a se stesso e alla comunione con gli altri, โseduto, vestito e sano di menteโ (v. 15).
Questa รจ la liberazione dal male che Gesรน offre a ogni uomo. Ma io penso di averne bisogno?
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sorella Cecilia
Per gentile concessione del Monastero di Bose.
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