Fedeli a un sogno
Non รจ facile rimanere fedeli a un sogno. A volte ti prende il dubbio: forse mi sono sbagliato, forse sono ingenuo, magari hanno ragione loroโฆ Ti convincono che sei un idealista, un romantico. Ti persuadono che bisogna essere piรน concreti, bisogna tramare, organizzarsi, scendere a compromessi.
E in effetti come rimanere fedeli a qualcosa che semplicemente hai sentito? Qualcosa che ti sembrava buono?
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Sรฌ, magari hai fatto un buon discernimento, ci hai pregato su; in quei momenti di preghiera le cose erano chiare, hai sentito che il Signore ti avrebbe accompagnato, hai sentito quel ยซnon temere, sono con te tutti i giorniโฆยป. Ma ora, come credere a quella sensazione? Ora che la vita mi delude, ora che chi dovrebbe aiutarmi diventa invece un ostacolo, ora che il sogno si allontanaโฆ?
Eppure cโรจ un sogno che ci precede ed รจ quello di Dio: ยซIl sogno primordiale, il sogno creatore di Dio nostro Padre, precede e accompagna la vita di tutti i suoi figliยป (Francesco, Christus vivit, n.194).
Modelli di fedeltร
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Simeone e Anna, un uomo e una donna che hanno avuto il coraggio di rimanere fedeli ai loro sogni, alla promessa che avevano sentito nel loro cuore. Quante volte davanti agli eventi tragici del popolo dโIsraele, davanti allโinvasione dei Romani, davanti alla corruzione della comunitร , sarร ritornato il dubbio? Mi piacerebbe chiedere a Simeone e Anna se cโรจ stato qualche momento in cui hanno avuto la tentazione di smettere di sperare.
Simeone e Anna sono molto diversi da noi, da noi che pretendiamo realizzazioni immediate, che ci stanchiamo molto presto di aspettare. Simeone e Anna, secondo me, devono aver continuato ad alimentare quella speranza ogni giorno, perchรฉ hanno riconosciuto la risposta ai loro sogni non nel maestro che predica o nellโuomo sulla croce, ma appena hanno visto un bambino, un germoglio, la possibilitร che quel progetto potesse realizzarsi. Dio li aveva ascoltati, il sogno era possibile.
Anche per questo Simeone e Anna fanno impallidire le nostre pretese, ci interrogano davanti alla nostra incapacitร di riconoscere i piccoli germogli di speranza che Dio semina lungo la nostra strada.
Cercare la giustizia
Simeone e Anna non cercano il bene per se stessi, cercano la giustizia. Per questo Simeone รจ libero, รจ libero di lasciare questa vita, puรฒ smettere di lottare nel momento in cui Dio ha cominciato a fare giustizia. Non cerca la sua giustizia o la sua realizzazione, non vuole godere della vittoria sul nemico, vuole solo che lโumanitร trovi pace.
A questo punto il sogno diventa profezia, la speranza diventa certezza: ยซsaranno svelati i pensieri di molti cuoriยป. Ma quei pensieri (dialoghismoi) sono anche gli imbrogli, le trame, le trappoleโฆ Sempre, quando qualcuno cerca il bene, il male si scatena sotto la forma di pensieri cattivi, di critiche, di trame silenziose. Dโaltra parte, piรน emerge il bene, piรน vengono smascherati coloro che hanno ingannato.
Fedeltร instancabile
Di Anna il testo dice che รจ rimasta vedova dopo sette anni di matrimonio: รจ il simbolo di una comunitร che ha perso il suo punto di riferimento, che ha perso il punto di appoggio, il sostegno. Difficile rimanere fedeli in una situazione cosรฌ compromessa, difficile continuare a sognare e a sperare. Anna รจ il simbolo di una fedeltร instancabile, una fedeltร che spesso caratterizza le donne! Anna รจ il simbolo di quelle persone e di quelle comunitร che pur vivendo situazioni di precarietร , di perdita, di disorientamento, non vengono meno alla loro fedeltร al Vangelo, al bene, alla veritร .
Fedeltร che si interroga
Ma cโรจ unโaltra donna che รจ chiamata a vivere la fedeltร in un tempo difficile: Maria. Anche lei รจ qui il simbolo della comunitร credente, di una comunitร che non comprende ancora il senso di quello che sta avvenendo, ma che si interroga, pur restando sorpresa. Maria รจ la comunitร che deve accogliere il Vangelo come segno di contraddizione. Sรฌ, il Vangelo pone in contrasto perchรฉ ciascuno รจ chiamato a prendere posizione. Non รจ possibile aderire al Vangelo se non si รจ disposti ad accogliere le conseguenze delle proprie scelte e della radicalitร che il Vangelo richiede. I cristiani che vanno bene per tutte le stagioni non sono i cristiani del Vangelo!
Maria รจ la comunitร che รจ disposta a essere ferita: la spada che separa รจ innanzitutto la spada che separa la madre dal figlio. ร la spada che Maria sentirร quando vedrร il Figlio sulla croce e non potrร abbracciarlo. ร la spada che divide la comunitร dal suo sposo. Cโรจ un tempo in cui la comunitร deve affrontare lโabbandono e la solitudine. Ma รจ proprio quello il tempo in cui piรน fortemente deve continuare a sognare.
Consegnare
Maria e Giuseppe consegnano il Figlio a Dio, riconoscono che quel Figlio รจ un dono. ร il gesto che tutti i genitori sono chiamati a fare: riconoscere che il figlio non appartiene a loro. Gesรน รจ consacrato a Dio, come ogni figlio. Il gesto della consacrazione dice appartenenza totale al Signore. Nel battesimo, tutti noi siamo consacrati a Dio, poi, come sposi, sacerdoti o religiosi, ci impegniamo a vivere quella consacrazione battesimale in una modalitร specifica.
Maria e Giuseppe si muovono obbedendo alla Legge, che per la tradizione ebraica significa obbedire a Dio. Lโobbedienza รจ quel gesto di fiducia e di abbandono che รจ impresso in ogni atto di consacrazione a Dio. Non si tratta di unโobbedienza servile, ma di una donazione piena di fiducia.
Insieme ai personaggi che oggi la liturgia ci presenta e con le parole di Agostino, possiamo allora chiedere al Signore di non smettere di sognare, obbedienti e fiduciosi nella sua opera: ยซSignore mio Dio, mia unica speranza, esaudiscimi e faโ sรฌ che non smetta di cercarti per stanchezza, ma cerchi sempre la tua faccia con ardoreยป.
Leggersi dentro
- Nella tua condizione di vita sperimenti la fedeltร della consacrazione a Dio?
- Sei capace di saper attendere anche quando le promesse di Dio tardano a realizzarsi?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte