La nota “Antiqua et nova” esamina il rapporto tra intelligenza artificiale (IA) e intelligenza umana da una prospettiva cristiana. Si confronta la concezione cristiana dell’intelligenza umana, intesa come facoltร integrale e incarnata, con l’IA, vista come strumento funzionale.
Il documento evidenzia i limiti etici dell’IA, sottolineando la necessitร di uno sviluppo responsabile che rispetti la dignitร umana e promuova il bene comune. Vengono analizzate le implicazioni dell’IA in diversi ambiti, come la societร , le relazioni umane, l’economia, la sanitร , l’educazione, la guerra e il rapporto con Dio, proponendo linee guida per un utilizzo etico della tecnologia. Infine, si promuove una “sapienza del cuore” per guidare lo sviluppo e l’impiego dell’IA a servizio dell’umanitร .
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Documento copiato dal sito del Vaticano: https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_doc_20250128_antiqua-et-nova_it.html …ANTIQUA ET NOVA
Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana
I. Introduzione
1. [ Antiqua et nova ] Con antica e nuova sapienza (cf. Mt 13,52) siamo chiamati a considerare le odierne sfide e opportunitร poste dal sapere scientifico e tecnologico, in particolare dal recente sviluppo dellโintelligenza artificiale (IA). La tradizione cristiana ritiene il dono dellโintelligenza un aspetto essenziale della creazione degli esseri umani ยซa immagine di Dioยป ( Gen 1,27). A partire da una visione integrale della persona e dalla valorizzazione della chiamata a ยซcoltivareยป e ยซcustodireยป la terra (cf. Gen 2,15), la Chiesa sottolinea che tale dono dovrebbe trovare espressione attraverso un uso responsabile della razionalitร e della capacitร tecnica a servizio del mondo creato.
2. La Chiesa incoraggia i progressi nella scienza, nella tecnologia, nelle arti e in ogni altra impresa umana, vedendoli come parte della ยซcollaborazione dellโuomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibileยป[1]. Come afferma il Siracide, Dio ยซha dato agli uomini la scienza per essere glorificato nelle sue meraviglieยป ( Sir 38,6). Le abilitร e la creativitร dellโessere umano provengono da Lui e, se usate rettamente, a Lui rendono gloria, in quanto riflesso della Sua saggezza e bontร . Pertanto, quando ci domandiamo cosa significa โessere umaniโ, non possiamo escludere anche la considerazione delle nostre capacitร scientifiche e tecnologiche.
3. ร allโinterno di questa prospettiva che la presente Nota affronta le questioni antropologiche ed etiche sollevate dallโIA, questioni che sono particolarmente rilevanti in quanto uno degli scopi di questa tecnologia รจ di imitare lโintelligenza umana che lโha progettata . Per esempio, a differenza di molte altre creazioni umane, lโIA puรฒ essere addestrata sui prodotti dellโingegnositร umana e quindi generare nuovi โartefattiโ con un livello di velocitร e abilitร che spesso uguagliano o superano le capacitร umane, come generare testi o immagini che risultano indistinguibili dalle composizioni umane, quindi suscitando preoccupazione per il suo possibile influsso sulla crescente crisi di veritร nel dibattito pubblico. Oltre a ciรฒ, essendo una tale tecnologia progettata per imparare e adottare in autonomia alcune scelte, adeguandosi a nuove situazioni e fornendo soluzioni non previste dai suoi programmatori, ne derivano problemi sostanziali di responsabilitร etica e di sicurezza, con ripercussioni piรน ampie su tutta la societร . Questa nuova situazione induce lโumanitร a interrogarsi circa la propria identitร e il proprio ruolo nel mondo.
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4. Tutto ciรฒ considerato, vi รจ ampio consenso sul fatto che lโIA segni una nuova e significativa fase nel rapporto dellโumanitร con la tecnologia, situandosi al cuore di quello che Papa Francesco ha descritto come un ยซcambiamento dโepocaยป[2]. La sua influenza si fa sentire a livello globale in unโampia gamma di settori, inclusi i rapporti interpersonali, lโeducazione, il lavoro, lโarte, la sanitร , il diritto, la guerra e le relazioni internazionali. Poichรฉ lโIA continua a progredire rapidamente verso traguardi ancora piรน grandi, รจ di importanza decisiva prendere in considerazione le sue implicazioni antropologiche ed etiche. Ciรฒ comporta non solo la mitigazione dei rischi e la prevenzione dei danni, ma anche la garanzia che le sue applicazioni siano dirette alla promozione del progresso umano e del bene comune.
5. Per contribuire positivamente a un discernimento nei confronti dellโIA, in risposta allโinvito di Papa Francesco per una rinnovata ยซsapienza del cuoreยป[3], la Chiesa offre la sua esperienza attraverso le riflessioni della presente Nota che si concentrano sullโambito antropologico ed etico. Impegnata in un ruolo attivo allโinterno del dibattito generale su questi temi, esorta quanti hanno lโincarico di trasmettere la fede (genitori, insegnanti, pastori e vescovi) a dedicarsi con cura e attenzione a tale urgente questione. Sebbene sia rivolto specialmente a costoro, il presente documento รจ pensato anche per essere accessibile a un pubblico piรน ampio, vale a dire a coloro i quali condividono lโesigenza di uno sviluppo scientifico e tecnologico che sia diretto al servizio della persona e del bene comune[4].
6. A tal fine, si intende anzitutto distinguere il concetto di โintelligenzaโ in riferimento allโIA e allโessere umano. In un primo momento, si considera la prospettiva cristiana sullโintelligenza umana, offrendo un quadro generale di riflessione fondato sulla tradizione filosofica e teologica della Chiesa. Di seguito si propongono alcune linee guida, allo scopo di assicurare che lo sviluppo e lโuso dellโIA rispettino la dignitร umana e promuovano lo sviluppo integrale della persona e della societร .
II. Che cosโรจ lโintelligenza artificiale?
7. Il concetto di intelligenza nellโIA si รจ evoluto nel tempo, raccogliendo in sรฉ una molteplicitร di idee provenienti da varie discipline. Sebbene abbia radici che risalgono a secoli fa, un momento importante di questo sviluppo si รจ avuto nel 1956, quando lโinformatico statunitense John McCarthy organizzรฒ un convegno estivo presso lโUniversitร di Dartmouth per affrontare il problema dellโยซIntelligenza Artificialeยป, definito come ยซquello di rendere una macchina in grado di esibire comportamenti che sarebbero chiamati intelligenti se fosse un essere umano a produrliยป[5]. Il convegno lanciรฒ un programma di ricerca volto a usare le macchine per riuscire ad eseguire compiti tipicamente associati allโintelletto umano e a un comportamento intelligente.
8. Da allora, la ricerca in questo settore รจ progredita rapidamente, portando allo sviluppo di sistemi complessi in grado di eseguire compiti molto sofisticati[6]. Questi sistemi della cosiddetta โIA ristrettaโ ( narrow AI ) sono in genere progettati per svolgere mansioni limitate e specifiche, come tradurre da una lingua a unโaltra, prevedere lโevoluzione di una tempesta, classificare immagini, offrire risposte a delle domande, oppure generare immagini su richiesta dellโutente. Sebbene nel campo di studi dellโIA si riscontri ancora una varietร di definizioni di โintelligenzaโ, la maggior parte dei sistemi contemporanei, in particolare quelli che usano lโapprendimento automatico, si basa su inferenze statistiche piuttosto che su deduzioni logiche. Analizzando grandi insiemi di dati con lo scopo di identificarvi degli schemi, lโIA puรฒ โpredirneโ[7] gli effetti e proporre nuovi percorsi di indagine, imitando cosรฌ alcuni processi cognitivi tipici della capacitร umana di risoluzione dei problemi. Un tale risultato รจ stato possibile grazie ai progressi nella tecnologia informatica (come le reti neurali, lโapprendimento automatico non supervisionato e gli algoritmi evolutivi) unitamente alle innovazioni nelle apparecchiature (come i processori specializzati). Queste tecnologie consentono ai sistemi di IA di rispondere a differenti tipi di stimoli provenienti dagli esseri umani, di adattarsi a nuove situazioni e persino di offrire soluzioni inedite non previste dai programmatori originali[8].
9. A causa di tali rapidi progressi, molti lavori un tempo gestiti esclusivamente dalle persone sono ora affidati allโIA. Tali sistemi possono affiancare o addirittura sostituire le possibilitร umane in molti settori, in particolare in compiti specializzati come lโanalisi dei dati, il riconoscimento delle immagini e le diagnosi mediche. Sebbene ogni applicazione di IA โristrettaโ sia calibrata su un compito specifico, molti ricercatori sperano di giungere alla cosiddetta โintelligenza artificiale generaleโ ( Artificial General Intelligence , AGI), cioรจ ad un singolo sistema, il quale, operando in ogni ambito cognitivo, sarebbe in grado di svolgere qualsiasi lavoro alla portata della mente umana. Alcuni sostengono che una tale IA potrebbe un giorno raggiungere lo stadio di โsuperintelligenzaโ, oltrepassando la capacitร intellettuale umana, o contribuire alla โsuperlongevitร โ grazie ai progressi delle biotecnologie. Altri temono che queste possibilitร , per quanto ipotetiche, arrivino un giorno a mettere in ombra la stessa persona umana, mentre altri ancora accolgono con favore questa possibile trasformazione[9].
10. Alla base di questi come di molti altri punti di vista sullโargomento, vi รจ lโassunto implicito che la parola โintelligenzaโ vada usata allo stesso modo sia in riferimento allโintelligenza umana che allโIA. Tuttavia, ciรฒ non sembra riflettere la reale portata del concetto. Per quanto attiene allโessere umano, lโintelligenza รจ infatti una facoltร relativa alla persona nella sua integralitร , mentre, nel contesto dellโIA, รจ intesa in senso funzionale, spesso presupponendo che le attivitร caratteristiche della mente umana possano essere scomposte in passaggi digitalizzati, in modo che anche le macchine possano replicarli[10].
11. Questa prospettiva funzionale รจ esemplificata dal Test di Turing, per il quale una macchina รจ da considerarsi โintelligenteโ se una persona non รจ in grado di distinguere il suo comportamento da quello di un altro essere umano[11]. In particolare, in questo contesto, la parola โcomportamentoโ si riferisce a compiti intellettuali specifici, mentre non tiene conto dellโesperienza umana in tutta la sua ampiezza, che comprende sia le capacitร di astrazione che le emozioni, la creativitร , il senso estetico, morale e religioso, nรฉ abbraccia tutta la varietร delle manifestazioni di cui รจ capace la mente umana. Per cui, nel caso dellโIA, lโโintelligenzaโ di un sistema รจ valutata, metodologicamente ma anche riduzionisticamente, sulla base della sua capacitร di produrre risposte appropriate, cioรจ quelle che vengono associate allโintelletto umano, a prescindere dalla modalitร con cui tali risposte vengono generate .
12. Le sue caratteristiche avanzate conferiscono allโIA sofisticate capacitร di eseguire compiti , ma non quella di pensare [12]. Una tale distinzione รจ di importanza decisiva, poichรฉ il modo in cui si definisce lโโintelligenzaโ va inevitabilmente a delimitare la comprensione del rapporto che intercorre tra il pensiero umano e tale tecnologia[13]. Per rendersi conto di ciรฒ, occorre ricordare che la ricchezza della tradizione filosofica e della teologia cristiana offre una visione piรน profonda e comprensiva dellโintelligenza, la quale a sua volta รจ centrale nellโinsegnamento della Chiesa sulla natura, dignitร e vocazione della persona umana[14].
III. Lโintelligenza nella tradizione filosofica e teologica
Razionalitร
13. Fin dagli albori della riflessione dellโumanitร su se stessa, la mente ha giocato un ruolo centrale nella comprensione di cosa significhi essere โumaniโ. Aristotele osservava che ยซtutti gli esseri umani per natura tendono al sapereยป[15]. Questo sapere umano, con la sua capacitร di astrazione che coglie la natura e il senso delle cose, li distingue dal mondo animale[16]. Lโesatta natura dellโintelligenza รจ stata oggetto delle ricerche di filosofi, teologi e psicologi, i quali hanno anche esaminato il modo in cui lโessere umano comprende il mondo e ne fa parte, pur occupandone un posto peculiare. Attraverso questa ricerca, la tradizione cristiana รจ arrivata a comprendere la persona come un essere fatto di corpo e anima, entrambi profondamente legati a questo mondo eppure protesi al di lร di esso[17].
14. Nella tradizione classica, il concetto di intelligenza รจ spesso declinato nei termini complementari di โragioneโ ( ratio ) e โintellettoโ ( intellectus ). Non si tratta di facoltร separate, ma, come spiega san Tommaso dโAquino, di due modi di operare della medesima intelligenza: ยซil termine intelletto รจ desunto dallโintima penetrazione della veritร ; mentre ragione deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoยป[18]. Questa sintetica descrizione consente di mettere in evidenza le due prerogative fondamentali e complementari dellโintelligenza umana: lโ intellectus si riferisce allโintuizione della veritร , cioรจ al suo coglierla con gli โocchiโ della mente, che precede e fonda lo stesso argomentare, mentre la ratio attiene al ragionamento vero e proprio, vale a dire al processo discorsivo e analitico che conduce al giudizio. Insieme, intelletto e ragione costituiscono i due risvolti dellโunico atto dellโ intelligere , ยซoperazione dellโuomo in quanto uomoยป[19].
15. Presentare lโessere umano come essere โrazionaleโ non vuol dire ridurlo a una specifica modalitร di pensiero; piuttosto, significa riconoscere che la capacitร di comprensione intellettuale della realtร modella e permea tutte le sue attivitร [20], costituendo inoltre, esercitata nel bene o nel male, un aspetto intrinseco della natura umana. In questo senso, la ยซparola โrazionaleโ comprende in realtร tutte le capacitร di un essere umano: sia quella di conoscere e comprendere che quella di volere, amare, scegliere, desiderare. Il termine โrazionaleโ comprende poi anche tutte le capacitร corporee intimamente collegate a quelle sopradetteยป[21]. Una tale ampia prospettiva mette in luce come nella persona umana, creata a โimmagine di Dioโ, la razionalitร si integri in modo da elevare, plasmare e trasformare sia la sua volontร che le sue azioni[22].
Incarnazione
16. Il pensiero cristiano considera le facoltร intellettuali nel quadro di unโantropologia integrale che concepisce lโessere umano come un essere essenzialmente incarnato. Nella persona umana, spirito e materia ยซnon sono due nature congiunte, ma la loro unione forma unโunica naturaยป[23]. In altri termini, lโanima non รจ la โparteโ immateriale della persona contenuta nel corpo, cosรฌ come questo non รจ lโinvolucro esterno di un โnucleoโ sottile e impalpabile, ma รจ tutto lโessere umano ad essere, allo stesso tempo, sia materiale che spirituale. Questo modo di pensare riflette lโinsegnamento della Sacra Scrittura, la quale considera la persona umana come un essere che vive le sue relazioni con Dio e con gli altri, quindi la sua dimensione prettamente spirituale, allโinterno e per mezzo di questa esistenza corporea[24]. Il significato profondo di tale condizione riceve una luce ulteriore dal mistero dellโIncarnazione, grazie al quale Dio stesso ha assunto la nostra carne che ยซรจ stata anche in noi innalzata a una dignitร sublimeยป[25].
17. Anche se profondamente radicata in unโesistenza corporea, la persona umana trascende il mondo materiale grazie alla sua anima, la quale ยซรจ come se fosse sullโorizzonte dellโeternitร e del tempoยป[26]. La capacitร di trascendenza dellโintelletto e lโauto-possesso della volontร libera appartengono ad essa, per la quale lโessere umano ยซpartecipa della luce della mente di Dioยป[27]. Nonostante ciรฒ, lo spirito umano non attua la sua normale modalitร di conoscenza senza il corpo[28]. In questo modo, le capacitร intellettuali dellโessere umano sono parte integrante di unโantropologia che riconosce che egli รจ ยซunitร di anima e di corpoยป[29]. Ulteriori aspetti di questa visione verranno sviluppati in quanto segue.
Relazionalitร
18. Gli esseri umani sono ยซordinati dalla loro stessa natura alla comunione interpersonaleยป[30], avendo la capacitร di conoscersi reciprocamente, di donarsi per amore e di entrare in comunione con gli altri. Pertanto, lโintelligenza umana non รจ una facoltร isolata, bensรฌ si esercita nelle relazioni, trovando la sua piena espressione nel dialogo, nella collaborazione e nella solidarietร . Impariamo con gli altri, impariamo grazie agli altri.
19. Lโorientamento relazionale della persona umana si fonda, in ultima analisi, sullโeterno dono di sรฉ del Dio Uno e Trino, il cui amore si rivela sia nella creazione che nella redenzione[31]. La persona รจ chiamata ยซa condividere, nella conoscenza e nellโamore, la vita di Dioยป[32].
20. Una tale vocazione alla comunione con Dio รจ legata necessariamente alla chiamata alla comunione con gli altri. Lโamore di Dio non puรฒ essere separato dallโamore per il prossimo (cf. 1Gv 4,20; Mt 22,37-39). In virtรน della grazia di condividere la vita di Dio, i cristiani sono anche resi imitatori del dono traboccante di Cristo (cf. 2Cor 9,8-11; Ef 5,1-2) seguendo il suo comandamento: ยซCome io ho amato voi, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altriยป ( Gv 13,34)[33]. Lโamore e il servizio, che riecheggiano lโintima vita divina di auto-donazione, trascendono lโinteresse personale per rispondere piรน pienamente alla vocazione umana (cf. 1Gv 2,9). Ancora piรน sublime che sapere tante cose รจ lโimpegno a prendersi cura gli uni degli altri, perchรฉ anche se ยซconoscessi tutti i misteri e avessi tutta la scienza [โฆ] ma non avessi la caritร , non sarei nullaยป ( 1Cor 13, 2).
Relazione con la Veritร
21. Lโintelligenza umana รจ in definitiva un ยซdono di Dio fatto per cogliere la veritร ยป[34]. Nella duplice accezione di intellectus – ratio , essa rende la persona in grado di attingere a quelle realtร che superano la semplice esperienza sensoriale o lโutilitร , in quanto ยซil desiderio di veritร appartiene alla stessa natura dellโuomo. ร una proprietร nativa della sua ragione interrogarsi sul perchรฉ delle coseยป[35]. Andando oltre i limiti dei dati empirici, lโintelligenza umana ยซpuรฒ conquistare con vera certezza la realtร intelligibileยป[36]. Anche se la realtร resta solo parzialmente conosciuta, ยซil desiderio di veritร spinge [โฆ] la ragione ad andare sempre oltre; essa, anzi, viene come sopraffatta dalla costatazione della sua capacitร sempre piรน grande di ciรฒ che raggiungeยป[37]. Sebbene la Veritร in sรฉ stessa ecceda i limiti dellโintelletto umano, esso ne รจ comunque attratto in modo irresistibile[38] e sulla spinta di tale attrazione lโessere umano รจ portato a ricercare ยซuna veritร piรน profondaยป[39].
22. Questa tensione innata alla ricerca della veritร si manifesta in modo speciale nelle capacitร tipicamente umane di comprensione semantica e di produzione creativa[40], attraverso le quali questa ricerca si svolge in ยซmodo rispondente alla dignitร della persona umana e alla sua natura socialeยป[41]. Inoltre, uno stabile orientamento alla veritร รจ essenziale affinchรฉ la caritร sia autentica e universale[42].
23. La ricerca della veritร raggiunge la sua espressione piรน alta nellโapertura a quelle realtร che trascendono il mondo fisico e creato. In Dio tutte le veritร ottengono il loro significato piรน alto e originale[43]. Affidarsi a Dio รจ un ยซmomento di scelta fondamentale, in cui tutta la persona รจ coinvoltaยป[44]. In questo modo, la persona diventa in pienezza ciรฒ che essa รจ chiamata ad essere: ยซintelletto e volontร esercitano al massimo la loro natura spirituale per consentire al soggetto di compiere un atto in cui la libertร personale รจ vissuta in maniera pienaยป[45].
Custodia del mondo
24. La fede cristiana considera la creazione un atto libero del Dio Uno e Trino, il quale, come spiega san Bonaventura da Bagnoregio, crea ยซnon per accrescere la propria gloria, ma per manifestarla e per comunicarlaยป[46]. Poichรฉ Dio crea secondo la Sua Sapienza (cf. Sap 9,9; Ger 10,12), il mondo creato รจ permeato di un ordine intrinseco che riflette il Suo disegno (cf. Gen 1; Dn 2,21-22; Is 45,18; Sal 74,12-17; 104)[47], allโinterno del quale Egli ha chiamato gli esseri umani ad assumere un ruolo peculiare: coltivare e prendersi cura del mondo [48].
25. Plasmato dal divino Artigiano, lโessere umano vive la sua identitร di essere a immagine di Dio ยซcustodendoยป e ยซcoltivandoยป (cf. Gen 2,15) la creazione, esercitando la sua intelligenza e la sua perizia per assisterla e farla sviluppare secondo il disegno del Padre[49]. In questo, lโintelligenza umana riflette lโIntelligenza divina che ha creato tutte le cose (cf. Gen 1-2; Gv 1)[50], continuamente le sostiene e le guida al loro fine ultimo in Lui[51]. Inoltre, lโessere umano รจ chiamato a sviluppare le proprie capacitร nella scienza e nella tecnica perchรฉ in esse Dio รจ glorificato (cf. Sir 38,6). Pertanto, in un rapporto corretto con il creato, da un lato, gli esseri umani impiegano la loro intelligenza e la loro abilitร per cooperare con Dio nel guidare la creazione verso lo scopo a cui Egli lโha chiamata[52], mentre, dallโaltro, il mondo stesso, come osserva san Bonaventura, aiuta la mente umana ad ยซascendere gradualmente, come per i diversi gradini di una scala, fino al sommo principio che รจ Dioยป[53].
Una comprensione integrale dellโintelligenza umana
26. In questo contesto, lโintelligenza umana si mostra piรน chiaramente come una facoltร che รจ parte integrante del modo in cui tutta la persona si coinvolge nella realtร . Un autentico coinvolgimento richiede di abbracciare lโintera portata del proprio essere: spirituale, cognitivo, incarnato e relazionale.
27. Questo interesse nei confronti della realtร si manifesta in vari modi, in quanto ogni persona, nella sua unicitร multiforme[54], cerca di capire il mondo, si relaziona con gli altri, risolve problemi, esprime la sua creativitร e ricerca il benessere integrale attraverso la sinergia delle diverse dimensioni dellโintelligenza[55]. Ciรฒ chiama in causa le capacitร logiche e linguistiche, ma puรฒ comprendere anche altre modalitร di interazione con il reale. Pensiamo al lavoro dellโartigiano, il quale ยซdeve saper scorgere nella materia inerte una forma particolare che altri non sanno riconoscereยป[56] e farla venire alla luce mediante la sua intuizione e la sua perizia. I popoli indigeni che vivono vicini alla terra spesso possiedono un profondo senso della natura e dei suoi cicli[57]. Allo stesso modo, lโamico che sa trovare la parola giusta da dire, o la persona che sa ben gestire le relazioni umane, esemplificano unโintelligenza che รจ ยซfrutto della riflessione, del dialogo e dellโincontro generoso fra le personeยป[58]. Come osserva Papa Francesco, ยซnellโera dellโintelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare lโumano sono necessarie la poesia e lโamoreยป[59].
28. Al cuore della visione cristiana dellโintelligenza vi รจ lโintegrazione della veritร nella vita morale e spirituale della persona, orientando il suo agire alla luce della bontร e della veritร di Dio. Secondo il Suo disegno, lโintelligenza intesa in senso pieno include anche la possibilitร di gustare ciรฒ che รจ vero, buono e bello, per cui si puรฒ affermare, con le parole del poeta francese del XX secolo Paul Claudel, che ยซlโintelligenza รจ nulla senza il dilettoยป[60]. Anche Dante Alighieri, quando raggiunge il cielo piรน alto nel Paradiso , puรฒ testimoniare che il culmine di questo piacere intellettuale si trova nella ยซLuce intellettรผal, piena dโamore; / amor di vero ben, pien di letizia; / letizia che trascende ogne dolzoreยป[61].
29. Una corretta concezione dellโintelligenza umana, quindi, non puรฒ essere ridotta alla semplice acquisizione di fatti o alla capacitร di eseguire certi compiti specifici; invece, essa implica lโapertura della persona alle domande ultime della vita e rispecchia un orientamento verso il Vero e il Buono[62]. Espressione dellโimmagine divina nella persona, lโintelligenza รจ in grado di accedere alla totalitร dellโessere, cioรจ di considerare lโesistenza nella sua interezza che non si esaurisce in ciรฒ che รจ misurabile, cogliendo dunque il senso di ciรฒ che รจ arrivata a comprendere. Per i credenti, questa capacitร comporta, in modo particolare, la possibilitร di crescere nella conoscenza dei misteri di Dio attraverso lโapprofondimento razionale delle veritร rivelate ( intellectus fidei )[63]. La vera intelligentia รจ modellata dallโamore divino, il quale ยซรจ stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santoยป ( Rm 5,5). Da ciรฒ deriva che lโintelligenza umana possiede unโessenziale dimensione contemplativa , cioรจ unโapertura disinteressata a ciรฒ che รจ Vero, Buono e Bello al di lร di ogni utilitร particolare.
Limiti dellโIA
30. Alla luce di quanto detto, le differenze tra lโintelligenza umana e gli attuali sistemi di IA appaiono evidenti. Sebbene sia una straordinaria conquista tecnologica in grado di imitare alcune operazioni associate alla razionalitร , lโIA opera soltanto eseguendo compiti, raggiungendo obiettivi o prendendo decisioni basate su dati quantitativi e sulla logica computazionale. Con la sua potenza analitica, per esempio, essa eccelle nellโintegrare dati provenienti da svariati campi, nel modellare sistemi complessi e nel favorire collegamenti interdisciplinari. In questo modo, essa potrebbe facilitare la collaborazione tra esperti per risolvere problemi la cui complessitร รจ tale che ยซnon si possono affrontare a partire da un solo punto di vista o da un solo tipo di interessiยป[64].
31. Tuttavia, anche se lโIA elabora e simula alcune espressioni dellโintelligenza, essa rimane fondamentalmente confinata in un ambito logico-matematico, il quale le impone alcune limitazioni intrinseche. Mentre lโintelligenza umana continuamente si sviluppa in modo organico nel corso della crescita fisica e psicologica della persona ed รจ plasmata da una miriade di esperienze vissute nella corporeitร , lโIA manca della capacitร di evolversi in questo senso. Sebbene i sistemi avanzati possano โimparareโ attraverso processi quali lโapprendimento automatico, questa sorta di addestramento รจ essenzialmente diverso dallo sviluppo di crescita dellโintelligenza umana, essendo questa plasmata dalle sue esperienze corporee: stimoli sensoriali, risposte emotive, interazioni sociali e il contesto unico che caratterizza ogni momento. Questi elementi modellano e formano il singolo individuo nella sua storia personale. Al contrario, lโIA, sprovvista di un corpo fisico, si affida al ragionamento computazionale e allโapprendimento su vasti insiemi di dati che comprendono esperienze e conoscenze comunque raccolte da esseri umani.
32. Di conseguenza, sebbene lโIA possa simulare alcuni aspetti del ragionamento umano ed eseguire certi compiti con incredibile velocitร ed efficienza, le sue capacitร di calcolo rappresentano solo una frazione delle piรน ampie possibilitร della mente umana. Ad esempio, essa non puรฒ attualmente replicare il discernimento morale e la capacitร di stabilire autentiche relazioni. Oltre a ciรฒ, lโintelligenza della persona รจ inserita allโinterno in una storia di formazione intellettuale e morale vissuta a livello personale, la quale modella in modo essenziale la prospettiva della singola persona, coinvolgendo le dimensioni fisica, emotiva, sociale, morale e spirituale della sua vita. Poichรฉ lโIA non puรฒ offrire questa ampiezza di comprensione, approcci basati solamente su questa tecnologia oppure che la assumono come via primaria di interpretazione del mondo possono portare a ยซperdere il senso della totalitร , delle relazioni che esistono tra le cose, dellโorizzonte ampioยป[65].
33. Lโintelligenza umana non consiste primariamente nel portare a termine compiti funzionali, bensรฌ nel capire e coinvolgersi attivamente nella realtร in tutti i suoi aspetti; ed รจ anche capace di sorprendenti intuizioni. Dato che lโIA non possiede la ricchezza della corporeitร , della relazionalitร e dellโapertura del cuore umano alla veritร e al bene, le sue capacitร , anche se sembrano infinite, sono incomparabili alle capacitร umane di cogliere la realtร . Da una malattia si puรฒ imparare tanto, cosรฌ come si puรฒ imparare tanto da un abbraccio di riconciliazione, e persino anche da un semplice tramonto. Tante cose che viviamo come essere umani ci aprono orizzonti nuovi e ci offrono la possibilitร di raggiungere una nuova saggezza. Nessun dispositivo, che lavora solo con i dati, puรฒ essere allโaltezza di queste e di tante altre esperienze presenti nelle nostre vite.
34. Stabilire unโequivalenza troppo marcata tra intelligenza umana e IA comporta il rischio di cedere a una visione funzionalista, secondo la quale le persone sono valutate in base ai lavori che possono svolgere. Tuttavia, il valore di una persona non dipende dal possesso di singolari abilitร , dai risultati cognitivi e tecnologici o dal successo individuale, bensรฌ dalla sua intrinseca dignitร fondata sullโessere creata a immagine di Dio[66]. Pertanto, una tale dignitร rimane intatta al di lร di ogni circostanza anche in chi non รจ in grado di esercitare le proprie capacitร , sia che si tratti di un bambino non ancora nato, di una persona in stato non cosciente o di un anziano sofferente[67]. Essa รจ alla base della tradizione dei diritti umani โ e specificatamente quelli che vengono oggi denominati โneurodirittiโ โ i quali ยซcostituiscono un importante punto di convergenza per la ricerca di un terreno comuneยป[68] e per questo possono servire come guida etica fondamentale nelle discussioni circa un responsabile sviluppo e uso dellโIA.
35. Alla luce di ciรฒ, come osserva Papa Francesco, ยซlโutilizzo stesso della parola โintelligenzaโยป in riferimento allโIA ยซรจ fuorvianteยป[69] e rischia di trascurare quanto vi รจ di piรน prezioso nella persona umana. A partire da questa prospettiva, lโIA non dovrebbe essere vista come una forma artificiale dellโintelligenza, ma come uno dei suoi prodotti [70].
IV. Il ruolo dellโetica nel guidare lo sviluppo e lโuso dellโIA
36. A partire da queste considerazioni, ci si puรฒ chiedere come lโIA possa essere compresa allโinterno del disegno di Dio. Lโattivitร tecnico-scientifica non ha carattere neutro, essendo unโimpresa umana che chiama in causa le dimensioni umanistiche e culturali dellโingegno umano[71].
37. Viste come un frutto delle potenzialitร inscritte nellโintelligenza umana[72], lโindagine scientifica e lo sviluppo dellโabilitร tecnica sono parte della ยซcollaborazione dellโuomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibileยป[73]. Allo stesso tempo, tutti i traguardi scientifici e tecnologici sono, in ultima analisi, doni di Dio[74]. Pertanto, gli esseri umani devono sempre impiegare le loro doti in vista del fine piรน alto per il quale Egli le ha conferite[75].
38. Possiamo riconoscere con gratitudine come la tecnologia abbia ยซposto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano e limitavano lโessere umanoยป[76], e di questo fatto non possiamo che rallegrarci tutti. Nonostante ciรฒ, non tutte le novitร tecnologiche in sรฉ rappresentano un autentico progresso[77]. La Chiesa, pertanto, si oppone in modo particolare a quelle applicazioni che minacciano la santitร della vita o la dignitร della persona[78]. Come ogni altra impresa umana, lo sviluppo tecnologico deve essere diretto al servizio della persona e contribuire agli sforzi intesi a raggiungere ยซuna maggiore giustizia, una piรน estesa fraternitร e un ordine piรน umano dei rapporti socialiยป, i quali hanno ยซpiรน valore dei progressi in campo tecnicoยป[79]. Le preoccupazioni circa le implicazioni etiche dello sviluppo tecnologico non sono condivise solo allโinterno della Chiesa, ma anche da scienziati, studiosi della tecnologia e associazioni professionali, i quali sempre di piรน invitano a una riflessione etica che diriga tale progresso in modo responsabile.
39. Per rispondere a queste sfide, va richiamata lโattenzione sullโimportanza della responsabilitร morale fondata sulla dignitร e sulla vocazione della persona . Questo principio รจ valido anche per le questioni riguardanti lโIA. In tale ambito, la dimensione etica assume primaria importanza poichรฉ sono le persone a progettare i sistemi e a determinare per quali scopi essi vengano usati[80]. Tra una macchina e un essere umano, solo questโultimo รจ veramente un agente morale, cioรจ un soggetto moralmente responsabile che esercita la sua libertร nelle proprie decisioni e ne accetta le conseguenze[81]; solo gli esseri umani sono in relazione con la veritร e il bene, guidati dalla coscienza morale che li chiama ยซad amare, a fare il bene e a fuggire il maleยป[82], attestando ยซlโautoritร della veritร in riferimento al Bene supremo, di cui la persona umana avverte lโattrattivaยป[83]; solo gli esseri umani possono essere sufficientemente consapevoli di sรฉ al punto da riuscire ad ascoltare e seguire la voce della coscienza, discernendo con prudenza e ricercando il bene possibile in ogni situazione[84]. Di fatto, anche questo appartiene allโesercizio dellโintelligenza da parte della persona.
40. Come ogni prodotto dellโingegno umano, anche lโIA puรฒ essere diretta verso fini positivi o negativi[85]. Quando viene usata secondo modalitร che rispettano la dignitร umana e promuovono il benessere degli individui e delle comunitร , essa puรฒ contribuire favorevolmente alla vocazione umana. Malgrado ciรฒ, come in tutti gli ambiti in cui gli esseri umani sono chiamati a decidere, anche qui si estende lโombra del male. Laddove la libertร umana consente la possibilitร di scegliere ciรฒ che รจ male, la valutazione morale di questa tecnologia dipende da come essa venga indirizzata e impiegata.
41. Tuttavia, a essere eticamente significativi non sono soltanto i fini, ma anche i mezzi impiegati per raggiungerli; inoltre, sono importanti anche la visione generale e la comprensione della persona incorporate in tali sistemi. I prodotti tecnologici riflettono la visione del mondo dei loro sviluppatori, proprietari, utenti e regolatori[86], e con il loro potere ยซplasmano il mondo e impegnano le coscienze sul piano dei valoriยป[87]. A livello sociale, alcuni sviluppi tecnologici potrebbero anche rafforzare relazioni e dinamiche di potere che non sono in linea con una corretta visione della persona e della societร .
42. Pertanto, sia i fini che i mezzi usati in una data applicazione dellโIA, cosรฌ come la visione generale che essa incorpora, devono essere valutati per assicurarsi che rispettino la dignitร umana e promuovano il bene comune[88]. Infatti, come ha detto Papa Francesco, la ยซdignitร intrinseca di ogni uomo e di ogni donnaยป deve essere ยซil criterio-chiave nella valutazione delle tecnologie emergenti, le quali rivelano la loro positivitร etica nella misura in cui aiutano a manifestare tale dignitร e ad incrementarne lโespressione, a tutti i livelli della vita umanaยป[89], inclusa la sfera sociale ed economica. In questo senso, lโintelligenza umana svolge un ruolo cruciale non solo nella progettazione e nella produzione della tecnologia, ma anche nel dirigerne lโuso in linea con lโautentico bene della persona[90]. La responsabilitร dellโesercizio di questa gestione appartiene saggiamente a ogni livello della societร , sotto la guida del principio di sussidiarietร e degli altri principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
Un aiuto alla libertร umana e alle decisioni
43. Lโimpegno a che lโIA sempre sostenga e promuova il valore supremo della dignitร di ogni essere umano e la pienezza della sua vocazione รจ un criterio di discernimento che interessa gli sviluppatori, i proprietari, gli operatori e i regolatori, cosรฌ come gli utenti finali, e rimane valido per ogni impiego della tecnologia in tutti i livelli di utilizzo.
44. Unโanalisi delle implicazioni di tale principio, allora, potrebbe iniziare prendendo in considerazione lโimportanza della responsabilitร morale . Poichรฉ una causalitร morale in senso pieno appartiene solo agli agenti personali , non a quelli artificiali, ha massima rilevanza lโessere in grado di identificare e definire chi sia responsabile dei processi di IA, in particolare di quelli che includono possibilitร di apprendimento, correzione e riprogrammazione. Se, da un lato, i metodi empirici ( bottom-up ) e le reti neurali molto profonde consentono allโIA di risolvere problemi complessi, dallโaltro, essi rendono difficili da comprendere i processi che hanno condotto a tali soluzioni. Ciรฒ complica lโaccertamento delle responsabilitร , poichรฉ se unโapplicazione di IA dovesse produrre risultati indesiderati, diventerebbe arduo stabilire a quale persona attribuirli. Per far fronte a questo problema, occorre prestare attenzione alla natura dei processi di attribuzione di responsabilitร ( accountability ) in contesti complessi e con elevata automazione, laddove i risultati sono spesso osservabili solo nel medio-lungo termine. Per questo, รจ importante che colui che compie decisioni sulla base dellโIA sia ritenuto responsabile per le stesse e che sia possibile rendere conto dellโuso dellโIA in ogni fase del processo decisionale[91].
45. Oltre a determinare le responsabilitร , si devono stabilire quali siano gli scopi dati ai sistemi di IA. Sebbene questi possano usare meccanismi di apprendimento autonomo non supervisionato e talvolta seguire percorsi che non si รจ in grado di ricostruire, in ultima analisi essi perseguono gli obiettivi che sono stati loro assegnati dagli esseri umani e sono governati da processi stabiliti da coloro che li hanno progettati e programmati. Ciรฒ rappresenta una sfida poichรฉ, man mano che i modelli di IA diventano sempre piรน capaci di apprendimento indipendente, puรฒ ridursi di fatto la possibilitร di esercitare un controllo su di essi al fine di garantire che tali applicazioni siano a servizio degli scopi umani. Ciรฒ pone il problema critico di come assicurare che i sistemi di IA siano ordinati al bene delle persone e non contro di esse.
46. Se un uso etico dei sistemi di IA chiama in causa innanzitutto coloro che li sviluppano, producono, gestiscono e supervisionano, una tale responsabilitร รจ condivisa anche dagli utenti. Infatti, come ha osservato Papa Francesco, ยซciรฒ che la macchina fa รจ una scelta tecnica tra piรน possibilitร e si basa o su criteri ben definiti o su inferenze statistiche. Lโessere umano, invece, non solo sceglie, ma in cuor suo รจ capace di decidereยป[92]. Chi usa lโIA per compiere un lavoro e ne segue i risultati crea un contesto nel quale egli รจ in ultima analisi responsabile del potere che ha delegato. Pertanto, nella misura in cui lโIA puรฒ assistere gli esseri umani nel prendere decisioni, gli algoritmi che la guidano dovrebbero essere affidabili, sicuri, sufficientemente robusti da gestire le incongruenze, e trasparenti nel loro funzionamento per attenuare pregiudizi ( bias ) ed effetti collaterali indesiderati[93]. I quadri normativi dovrebbero garantire che tutte le persone giuridiche possano rendere conto dellโuso dellโIA e di tutte le sue conseguenze, con adeguate misure a salvaguardia di trasparenza, riservatezza e responsabilitร ( accountability )[94]. Inoltre, gli utenti dovrebbero fare attenzione a non diventare eccessivamente dipendenti dallโIA per le proprie decisioni, accrescendo il giร alto grado di subalternitร alla tecnologia che caratterizza la societร contemporanea.
47. Lโinsegnamento morale e sociale della Chiesa aiuta a predisporre un uso dellโIA che preservi la capacitร umana di azione. Le considerazioni riguardanti la giustizia, ad esempio, dovrebbero interessarsi di questioni quali lโincoraggiamento di giuste dinamiche sociali, la difesa della sicurezza internazionale e la promozione della pace. Esercitando la prudenza, individui e comunitร possono discernere come usare lโIA a beneficio dellโumanitร , evitando al contempo applicazioni che potrebbero sminuire la dignitร umana o danneggiare il pianeta. In questo contesto, il concetto di โresponsabilitร โ dovrebbe essere inteso non solo nel suo senso piรน ristretto, ma come ยซprendersi cura dellโaltro, e non solo [โฆ] dare conto di ciรฒ che si รจ fattoยป[95].
48. Pertanto, lโIA, come ogni tecnologia, puรฒ essere parte di una risposta consapevole e responsabile alla vocazione dellโumanitร al bene. Tuttavia, come discusso in precedenza, essa deve essere diretta dallโintelligenza umana per allinearsi a tale vocazione, assicurando il rispetto della dignitร della persona. Riconoscendo questa ยซeminente dignitร ยป, il Concilio Vaticano II afferma che ยซlโordine sociale [โฆ] e il suo progresso debbono sempre lasciar prevalere il bene delle personeยป[96]. Alla luce di ciรฒ, lโuso dellโIA, come ha detto Papa Francesco, deve essere accompagnato ยซda unโetica fondata su una visione del bene comune, unโetica di libertร , responsabilitร e fraternitร , capace di favorire il pieno sviluppo delle persone in relazione con gli altri e con il creatoยป[97].
V. Questioni specifiche
49. Allโinterno di questa prospettiva generale, qui di seguito alcuni rilievi illustreranno come gli argomenti esposti sopra possano aiutare ad un orientamento nelle situazioni concrete, in linea con la ยซsapienza del cuoreยป proposta da Papa Francesco[98]. Pur non essendo esaustiva, questa proposta รจ offerta a servizio di un dialogo che cerchi di individuare quelle modalitร con cui lโIA possa sostenere la dignitร umana e promuovere il bene comune[99].
LโIA e la societร
50. Come ha detto Papa Francesco, ยซla dignitร intrinseca di ogni persona e la fraternitร che ci lega come membri dellโunica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie e servire come criteri indiscutibili per valutarle prima del loro impiegoยป[100].
51. Considerata in questa ottica, lโIA potrebbe ยซintrodurre importanti innovazioni nellโagricoltura, nellโistruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternitร umana e dellโamicizia socialeยป, e quindi essere ยซutilizzata per promuovere lo sviluppo umano integraleยป[101]. Essa potrebbe inoltre aiutare le organizzazioni a identificare le persone che si trovano in stato di necessitร e a contrastare i casi di discriminazione ed emarginazione. In questi e altri modi analoghi, lโIA potrebbe contribuire allo sviluppo umano e al bene comune[102].
52. Tuttavia, se da un lato lโIA racchiude molte possibilitร di bene, dallโaltro essa puรฒ ostacolare o persino avversare lo sviluppo umano e il bene comune. Papa Francesco ha osservato che ยซi dati finora raccolti sembrano suggerire che le tecnologie digitali siano servite ad aumentare le disuguaglianze nel mondo. Non solo le differenze di ricchezza materiale, che pure sono importanti, ma anche quelle di accesso allโinfluenza politica e socialeยป[103]. In questo senso, lโIA potrebbe essere usata per protrarre situazioni di marginalizzazione e discriminazione, per creare nuove forme di povertร , per allargare il โdivario digitaleโ e aggravare le disuguaglianze sociali[104].
53. Inoltre, il fatto che attualmente la maggior parte del potere sulle principali applicazioni dellโIA sia concentrato nelle mani di poche potenti aziende solleva notevoli preoccupazioni etiche. Ad aggravare questo problema vi รจ anche lโintrinseca natura dei sistemi di IA, nei quali nessun singolo individuo รจ in grado di avere una supervisione completa dei vasti e complessi insiemi di dati utilizzati per il calcolo. Questa mancanza di una responsabilitร ( accountability ) ben definita produce il rischio che lโIA possa essere manipolata per guadagni personali o aziendali, o per orientare lโopinione pubblica verso lโinteresse di un settore. Tali entitร , motivate dai propri interessi, possiedono la capacitร di esercitare ยซforme di controllo tanto sottili quanto invasive, creando meccanismi di manipolazione delle coscienze e del processo democraticoยป[105].
54. Oltre a ciรฒ, vi รจ il rischio che lโIA venga utilizzata per promuovere quello che Papa Francesco ha chiamato ยซparadigma tecnocraticoยป, il quale intende risolvere tendenzialmente tutti i problemi del mondo attraverso i soli mezzi tecnologici[106]. Seguendo questo paradigma, la dignitร umana e la fraternitร sono spesso messe da parte in nome dellโefficienza, ยซcome se la realtร , il bene e la veritร sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dellโeconomiaยป[107]. Invece, la dignitร umana e il bene comune non dovrebbero mai essere trascurati in nome dellโefficienza[108], per cui ยซgli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualitร di vita di tutta lโumanitร , ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progressoยป[109]. Piuttosto, lโIA dovrebbe essere messa ยซal servizio di un altro tipo di progresso, piรน sano, piรน umano, piรน sociale e piรน integraleยป[110].
55. Per raggiungere tale obiettivo รจ necessaria una riflessione piรน profonda circa il rapporto tra autonomia e responsabilitร , poichรฉ una maggiore autonomia comporta una responsabilitร piรน grande per ogni persona nei vari aspetti della vita comune. Per i cristiani, il fondamento di questa responsabilitร รจ il riconoscimento che ogni capacitร umana, compresa lโautonomia della persona, proviene da Dio e ha lo scopo di essere messa al servizio agli altri[111]. Pertanto, piuttosto che limitarsi a perseguire obiettivi economici o tecnologici, lโIA dovrebbe essere usata in favore ยซdel bene comune dellโintera famiglia umanaยป, cioรจ dellโinsieme ยซdi quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione piรน pienamente e piรน speditamenteยป[112].
LโIA e le relazioni umane
56. Il Concilio Vaticano II afferma che lโessere umano per ยซsua intima natura รจ un essere sociale e senza i rapporti con gli altri non puรฒ vivere nรฉ esplicare le sue dotiยป[113]. Questa convinzione evidenzia che la vita in societร appartiene alla natura e alla vocazione della persona[114]. In quanto esseri sociali, gli esseri umani cercano relazioni che comportano uno scambio reciproco e la ricerca della veritร , con la quale, ยซallo scopo di aiutarsi vicendevolmente nella ricerca, gli uni rivelano agli altri la veritร che hanno scoperta o che ritengono di avere scopertaยป[115].
57. Una tale ricerca, insieme ad altri aspetti della comunicazione umana, presuppone lโincontro e il mutuo scambio tra persone che recano in sรฉ lโimpronta delle proprie storie, dei propri pensieri, convinzioni e relazioni. Non possiamo nemmeno dimenticare che lโintelligenza umana รจ una realtร molteplice, plurima e complessa: individuale e sociale; razionale e affettiva; concettuale e simbolica. Papa Francesco mette in evidenza questa dinamica, notando come ยซpossiamo cercare insieme la veritร nel dialogo, nella conversazione pacata o nella discussione appassionata. ร un cammino perseverante, fatto anche di silenzi e di sofferenze, capace di raccogliere con pazienza la vasta esperienza delle persone e dei popoli. [โฆ] Il problema รจ che una via di fraternitร , locale e universale, la possono percorrere soltanto spiriti liberi e disposti a incontri realiยป[116].
58. ร in questo contesto che si possono considerare le sfide poste dallโIA alle relazioni umane. Come altri mezzi tecnologici, lโIA ha la capacitร di favorire le connessioni allโinterno della famiglia umana. Tuttavia, lโIA potrebbe anche ostacolare un vero incontro con la realtร e, in definitiva, portare le persone a ยซuna profonda e malinconica insoddisfazione nelle relazioni interpersonali, o un dannoso isolamentoยป[117]. Le autentiche relazioni umane, tuttavia, richiedono la ricchezza umana del saper stare con gli altri, condividendo il loro dolore, le loro richieste e la loro gioia[118]. Poichรฉ lโintelligenza umana si esprime e si arricchisce anche attraverso vie interpersonali e incarnate, gli incontri autentici e spontanei con gli altri sono indispensabili per impegnarsi con la realtร nella sua interezza.
59. Proprio perchรฉ ยซla vera saggezza presuppone lโincontro con la realtร ยป[119], i progressi dellโIA lanciano unโulteriore sfida: poichรฉ essa รจ in grado di imitare efficacemente le opere dellโintelligenza umana, non si puรฒ piรน dare per scontata la capacitร di capire se si sta interagendo con un essere umano oppure con una macchina. Sebbene lโIA โgenerativaโ sia in grado di produrre testi, discorsi, immagini e altri output avanzati, che di solito sono opera di esseri umani, essa va considerata per quello che รจ: uno strumento, non una persona[120]. Tale distinzione spesso รจ oscurata dal linguaggio utilizzato dagli operatori del settore, il quale tende ad antropomorfizzare lโIA e offusca cosรฌ la linea di demarcazione tra ciรฒ che รจ umano e ciรฒ che รจ artificiale.
60. Lโantropomorfizzazione dellโIA pone particolari problemi per la crescita dei bambini, i quali possono sentirsi incoraggiati a sviluppare schemi di interazione che intendono le relazioni umane in modo utilitaristico, cosรฌ come avviene con i chatbot . Tali approcci rischierebbero di indurre i piรน giovani a percepire gli insegnanti come dispensatori di informazioni e non come maestri che li guidano e sostengono la loro crescita intellettuale e morale. Relazioni genuine, radicate nellโempatia e in un impegno leale per il bene dellโaltro, sono essenziali ed insostituibili nel favorire un pieno sviluppo della persona.
61. In questo contesto, รจ importante chiarire โ anche se spesso si fa ricorso a una terminologia antropomorfica โ che nessuna applicazione dellโIA รจ in grado di provare davvero empatia. Le emozioni non si possono ridurre a espressioni facciali oppure a frasi generate in risposta alle richieste dellโutente; invece, le emozioni sono comprese nel modo con cui una persona, nella sua interezza, si relaziona con il mondo e con la sua stessa vita, con il corpo che vi gioca un ruolo centrale. Lโempatia richiede capacitร di ascolto, di riconoscere lโirriducibile unicitร dellโaltro, di accogliere la sua alteritร e anche di capire il significato dei suoi silenzi[121]. A differenza dellโambito dei giudizi analitici, nel quale lโIA primeggia, la vera empatia esiste nella sfera relazionale. Essa chiama in causa la percezione e il far proprio il vissuto dellโaltro, pur mantenendo la distinzione di ogni individuo[122]. Nonostante lโIA possa simulare risposte empatiche, la natura spiccatamente personale e relazionale dellโautentica empatia non puรฒ essere replicata da sistemi artificiali[123].
62. Perciรฒ, si dovrebbe sempre evitare di rappresentare, in modo erroneo, lโIA come una persona, e attuare ciรฒ per scopi fraudolenti costituisce una grave violazione etica che potrebbe erodere la fiducia sociale. Ugualmente, utilizzare lโIA per ingannare in altri contesti โ quali lโeducazione o le relazioni umane, compresa la sfera della sessualitร โ รจ da ritenere immorale e richiede unโattenta vigilanza, onde prevenire eventuali danni, mantenere la trasparenza e garantire la dignitร di tutti[124].
63. In un mondo sempre piรน individualista, alcuni si sono rivolti allโIA alla ricerca di relazioni umane profonde, di semplice compagnia o anche di legami affettivi. Tuttavia, pur riconoscendo che gli esseri umani sono fatti per vivere relazioni autentiche, occorre ribadire che lโIA puรฒ soltanto simularle. Tali relazioni con altri esseri umani sono parte integrante del modo con cui una persona umana cresce per diventare ciรฒ che รจ destinata a essere. Pertanto, se lโIA รจ usata per favorire contatti genuini tra le persone, essa puรฒ contribuire in modo positivo alla piena realizzazione della persona; viceversa, se al posto di tali relazioni e del rapporto con Dio si sostituiscono le relazioni con i mezzi della tecnologia, si rischia di sostituire lโautentica relazionalitร con un simulacro senza vita (cf. Sal 160,20; Rm 1,22-23). Invece di ritirarci in mondi artificiali, siamo chiamati a coinvolgerci in modo serio ed impegnato col mondo, fino ad identificarci con i poveri e i sofferenti, a consolare chi รจ nel dolore e a creare legami di comunione con tutti.
IA, economia e lavoro
64. LโIA, data la sua natura trasversale, trova una crescente applicazione anche nei sistemi economico-finanziari. Al momento, gli investimenti piรน marcati si osservano, oltre che nel settore della tecnologia, in quelli dellโenergia, della finanza e dei media, con particolare riferimento alle aree marketing e vendite, logistica, innovazione tecnologica, compliance , gestione dei rischi. Dallโapplicazione in questi ambiti emerge la natura ambivalente dellโIA, in quanto fonte di enormi opportunitร ma anche di profondi rischi. Una prima reale criticitร deriva dalla possibilitร che, per via della concentrazione dellโofferta in poche aziende, siano queste sole a beneficiare del valore creato dallโIA piuttosto che le imprese in cui รจ utilizzata.
65. Inoltre, in ambito economico-finanziario vi sono aspetti piรน generali su cui lโIA puรฒ produrre effetti da valutare attentamente, legati soprattutto allโinterazione tra la realtร concreta e il mondo digitale. Un primo punto da considerare riguarda la coesistenza di istituzioni economiche e finanziarie che si presentano in un dato contesto sotto forme diverse e alternative. Si tratta di un fattore da promuovere poichรฉ potrebbe portare con sรฉ benefici in termini di sostegno allโeconomia reale favorendone lo sviluppo e la stabilitร , specialmente in periodi di crisi. Tuttavia, occorre sottolineare che le realtร digitali, essendo libere da vincoli spaziali, tendono a essere piรน omogenee e impersonali rispetto a una comunitร legata a un luogo particolare e a una storia concreta, con un cammino comune caratterizzato da valori e speranze condivisi, ma anche da inevitabili disaccordi e divergenze. Questa diversitร costituisce unโinnegabile risorsa per la vita economica di una comunitร . Consegnare lโeconomia e la finanza totalmente nelle mani della tecnologia digitale significherebbe ridurre tale varietร e ricchezza, per cui tante soluzioni a problemi economici, accessibili attraverso un naturale dialogo tra le parti coinvolte, potrebbero non essere piรน praticabili in un mondo dominato da procedure e vicinanze solo apparenti.
66. Un altro settore in cui lโimpatto dellโIA รจ giร profondamente sentito รจ il mondo del lavoro. Come in molti altri ambiti, essa sta provocando sostanziali trasformazioni in molte professioni con effetti diversificati. Da una parte, lโIA ha le potenzialitร per accrescere le competenze e la produttivitร , offrendo la possibilitร di creare posti di lavoro, consentendo ai lavoratori di concentrarsi su compiti piรน innovativi e aprendo nuovi orizzonti alla creativitร e allโinventiva.
67. Tuttavia, mentre lโIA promette di dare impulso alla produttivitร facendosi carico delle mansioni ordinarie, i lavoratori sono spesso costretti ad adattarsi alla velocitร e alle richieste delle macchine, piuttosto che siano queste ultime a essere progettate per aiutare chi lavora. Per questo, contrariamente ai benefici dellโIA che vengono pubblicizzati, gli attuali approcci alla tecnologia possono paradossalmente dequalificare i lavoratori, sottoporli a una sorveglianza automatizzata e relegarli a funzioni rigide e ripetitive. La necessitร di stare al passo con il ritmo della tecnologia puรฒ erodere il senso della propria capacitร di agire da parte dei lavoratori e soffocare le capacitร innovative che questi sono chiamati a profondere nel loro lavoro[125].
68. LโIA sta eliminando la necessitร di alcune attivitร precedentemente svolte dagli esseri umani. Se essa viene usata per sostituire i lavoratori umani piuttosto che per accompagnarli, cโรจ il ยซrischio sostanziale di un vantaggio sproporzionato per pochi a scapito dellโimpoverimento di moltiยป[126]. Inoltre, man mano che lโIA diventa piรน potente, cโรจ anche il pericolo associato che il lavoro perda il suo valore nel sistema economico. Questa รจ la conseguenza logica del paradigma tecnocratico: il mondo di unโumanitร asservita allโefficienza, nel quale, in ultima analisi, il costo di tale umanitร deve essere tagliato. Invece, le vite umane sono preziose in se stesse, al di lร del loro rendimento economico. Papa Francesco costata che, come conseguenza di questo paradigma, oggi ยซnon sembra abbia senso investire affinchรฉ quelli che rimangono indietro, i deboli o i meno dotati possano farsi strada nella vitaยป[127]. E dobbiamo concludere con lui che ยซnon possiamo permettere a uno strumento cosรฌ potente e cosรฌ indispensabile come lโintelligenza artificiale di rinforzare un tale paradigma, ma anzi, dobbiamo fare dellโintelligenza artificiale un baluardo proprio contro la sua espansioneยป[128].
69. Per questo, รจ bene ricordare sempre che ยซnellโordinare le cose ci si deve adeguare allโordine delle persone e non il contrarioยป[129]. Perciรฒ, il lavoro umano deve essere non solo al servizio del profitto, ma ยซdellโuomo: dellโuomo integralmente considerato, tenendo cioรจ conto della gerarchia dei suoi bisogni materiali e delle esigenze della sua vita intellettuale, morale, spirituale e religiosaยป[130]. In questo contesto, la Chiesa riconosce come il lavoro sia ยซnon solo [โฆ] un modo di guadagnarsi il paneยป, ma anche ยซuna dimensione irrinunciabile della vita socialeยป e ยซun mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere sรฉ stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo e, in definitiva, per vivere come popoloยป[131].
70. Poichรฉ il lavoro ยซรจ parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personaleยป, ยซnon si deve cercare di sostituire sempre piรน il lavoro umano con il progresso tecnologico: cosรฌ facendo lโumanitร danneggerebbe sรฉ stessaยป[132], bensรฌ occorre adoperarsi per la sua promozione. In questa prospettiva, lโIA dovrebbe assistere e non sostituire il giudizio umano, cosรฌ come non dovrebbe mai degradare la creativitร o ridurre i lavoratori a meri โingranaggi di una macchinaโ. Perciรฒ ยซil rispetto della dignitร dei lavoratori e lโimportanza dellโoccupazione per il benessere economico delle persone, delle famiglie e delle societร , la sicurezza degli impieghi e lโequitร dei salari, dovrebbero costituire unโalta prioritร per la comunitร internazionale, mentre queste forme di tecnologia penetrano sempre piรน profondamente nei luoghi di lavoroยป[133].
LโIA e la sanitร
71. In quanto partecipi dellโopera guaritrice di Dio, gli operatori sanitari hanno la vocazione e la responsabilitร di essere ยซcustodi e servitori della vita umanaยป[134]. Per questo, la professione sanitaria ha una ยซintrinseca e imprescindibile dimensione eticaยป, come riconosciuto dal giuramento di Ippocrate, il quale richiede a medici e operatori sanitari di impegnarsi per il ยซrispetto assoluto della vita umana e della sua sacralitร ยป[135]. Un tale impegno, sullโesempio del Buon Samaritano, deve essere svolto da uomini e donne ยซche non lasciano edificare una societร di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano lโuomo caduto, perchรฉ il bene sia comuneยป[136].
72. Considerata in questโottica, lโIA sembra detenere un enorme potenziale in svariate applicazioni in campo medico, ad esempio in aiuto allโattivitร diagnostica degli operatori sanitari, facilitando il rapporto tra pazienti e personale medico, offrendo nuovi trattamenti ed ampliando lโaccesso a cure di qualitร anche a coloro che soffrono situazioni di isolamento o marginalitร . In questo modo, la tecnologia potrebbe migliorare ยซla vicinanza piena di compassione e di tenerezzaยป[137] degli operatori sanitari nei confronti dei malati e sofferenti.
73. Tuttavia, qualora lโIA venisse usata non per migliorare, ma per sostituire interamente la relazione tra pazienti e operatori sanitari, lasciando che i primi interagiscano con una macchina piuttosto che con un essere umano, si verificherebbe la riduzione di una struttura relazionale umana assai importante in un sistema centralizzato, impersonale e non equo. Invece di incoraggiare la solidarietร con i malati e i sofferenti, queste applicazioni dellโIA rischierebbero di peggiorare quella solitudine che frequentemente accompagna la malattia, specialmente nel contesto di una cultura dove ยซle persone non sono piรน sentite come un valore primario da rispettare e tutelareยป[138]. Un uso siffatto di tali sistemi non sarebbe conforme al rispetto della dignitร della persona e alla solidarietร con i sofferenti.
74. La responsabilitร per il benessere del paziente e le relative decisioni che interessano la sua vita rappresentano il cuore della professione sanitaria. Questa responsabilitร richiede che il personale medico eserciti tutta la sua capacitร e intelligenza per compiere scelte ponderate ed eticamente motivate nei confronti delle persone affidate alla loro cura, sempre nel rispetto della dignitร inviolabile del paziente e del principio del consenso informato. Di conseguenza, le decisioni che riguardano il trattamento dei pazienti e il peso della responsabilitร ad esse legato devono sempre rimanere in capo alle persone e mai essere delegati allโIA[139].
75. Oltre a ciรฒ, lโuso dellโIA per determinare chi debba ricevere cure, basandosi prevalentemente su criteri economici o di efficienza, รจ un caso particolarmente problematico di ยซparadigma tecnocraticoยป che dovrebbe essere rifiutato[140]. Infatti, ยซottimizzare le risorse significa utilizzarle in modo etico e solidale e non penalizzare i piรน fragiliยป[141]; senza contare che, in questo ambito, tali strumenti sono esposti ยซa forme di pregiudizio e discriminazione: gli errori sistemici possono facilmente moltiplicarsi, producendo non solo ingiustizie in singoli casi ma anche, per effetto domino, vere e proprie forme di disuguaglianza socialeยป[142].
76. Inoltre, lโintegrazione dellโIA nel mondo sanitario pone anche il rischio di amplificare altre disuguaglianze giร esistenti nellโaccesso alle cure. Poichรฉ lโassistenza sanitaria si orienta sempre piรน sulla prevenzione e su approcci basati sullo stile di vita, puรฒ accadere che le soluzioni orientate dallโIA possano involontariamente facilitare le popolazioni piรน abbienti, le quali giร godono di un maggiore accesso alle risorse mediche e a unโalimentazione di qualitร . Questa tendenza rischia di rafforzare il modello di una โmedicina per i ricchiโ, in cui le persone provviste di mezzi finanziari traggono beneficio da strumenti avanzati di prevenzione e da informazioni mediche personalizzate, mentre altri riescono a fatica ad avere accesso persino ai servizi di base. Pertanto, sono necessari quadri equi di gestione per garantire che lโutilizzo dellโIA nellโassistenza sanitaria non aggravi le disuguaglianze esistenti, ma sia al servizio del bene comune.
IA ed educazione
77. Mantengono una piena attualitร le parole del Concilio Vaticano II: ยซLa vera educazione deve promuovere la formazione della persona umana sia in vista del suo fine ultimo, sia per il bene dei vari gruppi di cui lโuomo รจ membroยป[143]. Ne consegue che lโeducazione ยซnon รจ mai un semplice processo di trasmissione di conoscenze e competenze intellettuali; essa intende piuttosto contribuire alla formazione integrale della persona nelle sue diverse dimensioni (intellettuale, culturale, spirituale…) incluse, ad esempio, la vita comunitaria e le relazioni vissute allโinterno della comunitร accademicaยป[144], nel rispetto della natura e della dignitร della persona umana.
78. Questo approccio implica un impegno a formare la mente, sempre perรฒ come parte dello sviluppo integrale della persona: ยซDobbiamo rompere quellโimmaginario sullโeducazione, secondo cui educare รจ riempire la testa di idee. Cosรฌ educhiamo degli automi, dei macrocefali, non delle persone. Educare รจ rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le maniยป[145].
79. Al centro di questo lavoro di formazione della persona umana integrale si trova lโindispensabile relazione tra insegnante e studente. Gli insegnanti non si limitano a trasmettere la conoscenza, ma sono anche modelli delle principali qualitร umane e ispiratori della gioia della scoperta[146]. La loro presenza motiva gli studenti sia attraverso i contenuti che insegnano, sia tramite lโattenzione che mostrano nei loro confronti. Questo legame favorisce la fiducia, la comprensione reciproca e la capacitร di rivolgersi alla dignitร unica e al potenziale di ciascun individuo. Nello studente, ciรฒ puรฒ generare un autentico desiderio di crescere. La presenza fisica dellโinsegnante crea una dinamica relazionale che lโIA non puรฒ replicare, una dinamica che approfondisce lโimpegno e alimenta lo sviluppo integrale dello studente.
80. In questo contesto, lโIA presenta sia opportunitร che sfide. Se usata in maniera prudente, allโinterno di una reale relazione tra insegnante e studente e ordinata agli scopi autentici dellโeducazione, essa puรฒ diventare una preziosa risorsa educativa, migliorando lโaccesso allโistruzione e offrendo un supporto personalizzato e riscontri immediati agli studenti. Questi vantaggi potrebbero migliorare lโesperienza dellโapprendimento, soprattutto nei casi in cui รจ necessaria unโattenzione particolare ai singoli o in cui le risorse educative sono scarse.
81. Dโaltra parte, un compito essenziale dellโeducazione รจ formare ยซlโintelletto a ragionare bene in tutte le materie, a protendersi verso la veritร e ad afferrarlaยป[147], aiutando il ยซlinguaggio della testaยป a crescere in armonia con il ยซlinguaggio del cuoreยป e il ยซlinguaggio delle maniยป[148]. Tutto ciรฒ poi รจ ancora piรน vitale in unโepoca segnata dalla tecnologia, in cui ยซnon si tratta piรน soltanto di โusareโ strumenti di comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata che ha impatti profondissimi sulla nozione di tempo e di spazio, sulla percezione di sรฉ, degli altri e del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere, di informarsi, di entrare in relazione con gli altriยป[149]. Tuttavia, invece che promuovere ยซun intelletto coltoยป il quale ยซporta con sรฉ potere e grazia in ogni lavoro e occupazione che intraprendeยป[150], lโampio ricorso allโIA in ambito educativo potrebbe portare a unโaccresciuta dipendenza degli studenti dalla tecnologia, intaccando la loro capacitร di svolgere alcune attivitร in modo autonomo e un peggioramento della dipendenza dagli schermi[151].
82. Oltre a ciรฒ, mentre alcuni sistemi di IA sono stati pensati in modo specifico per aiutare le persone a sviluppare le proprie capacitร di pensiero critico e di risoluzione dei problemi, molti altri programmi si limitano a fornire risposte invece di spingere gli studenti a reperirle da sรฉ, oppure a scrivere essi stessi dei testi[152]. Invece di allenare i giovani ad accumulare informazioni e a fornire veloci risposte, lโeducazione dovrebbe ยซpromuovere libertร responsabili, che nei punti di incrocio sappiano scegliere con buon senso e intelligenzaยป[153]. A partire da questo, ยซlโeducazione allโuso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. ร necessario che gli utenti di ogni etร , ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacitร di discernimento nellโuso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. Le scuole, le universitร e le societร scientifiche sono chiamate ad aiutare gli studenti e i professionisti a fare propri gli aspetti sociali ed etici dello sviluppo e dellโutilizzo della tecnologiaยป[154].
83. Come ricordava san Giovanni Paolo II, ยซnel mondo di oggi, caratterizzato da sviluppi tanto rapidi nella scienza e nella tecnologia, i compiti dellโUniversitร cattolica assumono unโimportanza e unโurgenza sempre maggioreยป[155]. In modo particolare, si esortano le Universitร Cattoliche a farsi presenti come grandi laboratori di speranza, in questo crocevia della storia. In chiave inter e transdisciplinare, esercitino ยซcon sapienza e creativitร ยป[156], una ricerca accurata su questo fenomeno; contribuendo a fare emergere le potenzialitร salutari nei diversi ambiti della scienza e della realtร ; guidandole sempre verso applicazioni che siano eticamente qualificate, chiaramente al servizio della coesione delle nostre societร e del bene comune; raggiungendo nuove frontiere del dialogo tra la Fede e la Ragione.
84. Inoltre, รจ noto che gli attuali programmi di IA possono fornire informazioni distorte o artefatte, inducendo gli studenti ad affidarsi a contenuti inesatti. ยซIn questo modo, non solo si corre il rischio di legittimare delle fake news e di irrobustire il vantaggio di una cultura dominante, ma di minare altresรฌ il processo educativo in nuce ยป[157]. Con il tempo, la distinzione tra usi appropriati e non appropriati di tale tecnologia, sia in campo formativo che nella ricerca, potrebbe farsi piรน chiaro. Nello stesso tempo, un decisivo principio guida รจ che lโuso dellโIA dovrebbe sempre essere trasparente e mai ambiguo.
IA, disinformazione, deepfake e abusi
85. LโIA รจ inoltre un sostegno alla dignitร della persona umana se usata come ausilio nella comprensione di fatti complessi oppure come guida a risorse valide per la ricerca della veritร [158].
86. Tuttavia, esiste anche un serio rischio che lโIA generi contenuti manipolati e informazioni false, i quali, essendo molto difficili da distinguere dai dati reali, possono facilmente trarre in inganno. Questo puรฒ accadere in modo accidentale come nel caso di โallucinazioneโ dellโIA, che si verifica quando un sistema generativo produce contenuti che sembrano riflettere la realtร , ma non sono veritieri. Sebbene sia difficile gestire questo fenomeno, poichรฉ la generazione di informazioni che imitano quelle prodotte dagli esseri umani รจ una delle caratteristiche principali dellโIA, rappresenta una sfida tenere sotto controllo simili rischi. Le conseguenze di tali aberrazioni e false informazioni possono essere assai gravi. Pertanto, tutti coloro che producono ed utilizzano lโIA dovrebbero impegnarsi per la veridicitร e lโaccuratezza delle informazioni elaborate da tali sistemi e diffuse al pubblico.
87. Se, da un lato, lโIA ha il potenziale latente di generare contenuti fittizi, dallโaltro cโรจ il problema ancora piรน preoccupante di un suo uso intenzionale a fini di manipolazione. Ciรฒ puรฒ accadere, ad esempio, quando un operatore umano o unโorganizzazione genera intenzionalmente e divulga informazioni, come immagini, video e audio deepfake , per ingannare o danneggiare. Un deepfake รจ una falsa rappresentazione di una persona che รจ stata modificata o generata da un algoritmo IA. Il pericolo costituito dai deepfake รจ particolarmente evidente quando sono usati per colpire o danneggiare qualcuno: sebbene le immagini o i video possano essere in sรฉ artificiali, i danni da questi provocati sono reali, e lasciano ยซprofonde cicatrici nel cuore di chi lo subisceยป, che cosรฌ si sente ยซferito nella sua dignitร umanaยป[159].
88. Piรน in generale, distorcendo ยซil rapporto con gli altri e con la realtร ยป[160], i prodotti audiovisivi contraffatti generati con lโIA possono progressivamente minare le fondamenta della societร . Ciรฒ richiede unโattenta regolamentazione, poichรฉ la disinformazione, specialmente attraverso media controllati o influenzati dallโIA, puรฒ diffondersi in modo non intenzionale, alimentando la polarizzazione politica e il malcontento sociale. Infatti, quando la societร diventa indifferente alla veritร , vari gruppi costruiscono le proprie versioni dei โfattiโ, per cui i ยซrapporti e interdipendenzeยป[161], che sono alla base del vivere sociale, si indeboliscono. Poichรฉ i deepfake inducono a mettere tutto in dubbio e i contenuti falsi generati dallโIA intaccano la fiducia in ciรฒ che si vede e si ascolta, la polarizzazione e il conflitto non potranno che crescere. Un inganno cosรฌ diffuso non รจ un problema secondario: colpisce il cuore dellโumanitร , demolendo quella fiducia fondamentale su cui si reggono le societร [162].
89. Il contrasto alle falsificazioni alimentate dallโIA non รจ solamente un lavoro da esperti del settore, ma richiede gli sforzi di tutte le persone di buona volontร . ยซSe la tecnologia deve servire la dignitร umana e non danneggiarla e se deve promuovere la pace piuttosto che la violenza, la comunitร umana deve essere proattiva nellโaffrontare queste tendenze nel rispetto della dignitร umana e nel promuovere il beneยป[163]. Coloro che producono e condividono materiale generato con lโIA dovrebbero sempre avere cura di controllare la veridicitร di quanto divulgano e, in ogni caso, dovrebbero ยซevitare la condivisione di parole e immagini degradanti per lโessere umano, ed escludere quindi ciรฒ che alimenta lโodio e lโintolleranza, svilisce la bellezza e lโintimitร della sessualitร umana, sfrutta i deboli e gli indifesiยป[164]. Ciรฒ richiede una continua prudenza e un attento discernimento da parte di ogni utente riguardo alla propria attivitร in rete[165].
IA, privacy e controllo
90. Gli esseri umani sono intrinsecamente relazionali, per cui i dati che ogni persona crea nel mondo digitale possono essere visti come unโespressione oggettivata di tale natura relazionale. Infatti, i dati non si limitano a trasmettere informazioni, ma veicolano anche una conoscenza personale e relazionale, la quale, in un contesto sempre piรน digitalizzato, puรฒ diventare un potere sullโindividuo. Inoltre, mentre alcuni tipi di dati possono trattare aspetti pubblici della vita di una persona, altri dati possono arrivare a toccare la sua intimitร , forse persino la sua coscienza. Tutto ciรฒ considerato, la riservatezza gioca un ruolo centrale nel proteggere i confini della vita interiore delle persone e nel garantire la loro libertร a relazionarsi, a esprimersi e a prendere decisioni senza essere controllati in modo indebito. Tale protezione รจ inoltre legata alla difesa della libertร religiosa, in quanto la sorveglianza digitale puรฒ essere usata anche per esercitare un controllo sulla vita dei credenti e sullโespressione della loro fede.
91. Conviene affrontare la questione della riservatezza a partire dalla preoccupazione per una legittima libertร e per la dignitร inalienabile della persona al di lร di ogni circostanza[166]. In questo senso, il Concilio Vaticano II ha inserito il diritto ยซalla salvaguardia della vita privataยป tra i diritti fondamentali necessari ยซper condurre una vita veramente umanaยป, che dovrebbe essere esteso a tutte le persone, in virtรน della loro ยซeminente dignitร ยป[167]. La Chiesa, inoltre, ha affermato il diritto al legittimo rispetto della vita privata nel contesto del diritto della persona a una buona reputazione, alla difesa della sua integritร fisica e mentale e a non subire violazioni e indebite intrusioni[168]: tutti elementi afferenti al dovuto rispetto della dignitร intrinseca della persona umana[169].
92. I progressi nellโelaborazione e nellโanalisi dei dati resi possibili dallโIA consentono di individuare degli schemi nel comportamento e nel pensiero di una persona anche a partire da una minima quantitร di informazioni, rendendo cosรฌ ancora piรน necessaria la riservatezza dei dati come salvaguardia della dignitร e della natura relazionale della persona umana. Come ha osservato Papa Francesco, ยซmentre crescono atteggiamenti chiusi e intolleranti che ci isolano rispetto agli altri, si riducono o spariscono le distanze fino al punto che viene meno il diritto allโintimitร . Tutto diventa una specie di spettacolo che puรฒ essere spiato, vigilato, e la vita viene esposta a un controllo costanteยป[170].
93. Sebbene ci possano essere modi legittimi e corretti di usare lโIA in conformitร alla dignitร umana e al bene comune, non รจ giustificabile il suo impiego a fini di controllo per lo sfruttamento, per limitare la libertร delle persone oppure per avvantaggiare pochi a spese di molti. Il rischio di un eccesso di sorveglianza deve essere monitorato da appositi enti di controllo, in modo da garantire trasparenza e pubblica responsabilitร . Gli incaricati di tale controllo non dovrebbero mai eccedere la propria autoritร , la quale deve sempre essere a favore della dignitร e della libertร di ogni persona, in quanto base essenziale di una societร giusta e a misura dโuomo.
94. Inoltre, ยซil rispetto fondamentale per la dignitร umana postula di rifiutare che lโunicitร della persona venga identificata con un insieme di datiยป[171]. Questo si applica in modo particolare a quegli usi dellโIA relativi alla valutazione delle singole persone o gruppi sulla base del loro comportamento, caratteristiche o storia, una pratica nota come โcredito socialeโ ( social scoring ): ยซNei processi decisionali sociali ed economici, dobbiamo essere cauti nellโaffidare i giudizi ad algoritmi che elaborano dati raccolti, spesso in modo surrettizio, sugli individui e sulle loro caratteristiche e sui loro comportamenti passati. Tali dati possono essere contaminati da pregiudizi e preconcetti sociali. Tanto piรน che il comportamento passato di un individuo non dovrebbe essere usato per negargli lโopportunitร di cambiare, di crescere e di contribuire alla societร . Non possiamo permettere che gli algoritmi limitino o condizionino il rispetto della dignitร umana, nรฉ che escludano la compassione, la misericordia, il perdono e, soprattutto, lโapertura alla speranza di un cambiamento della personaยป[172].
LโIA e la protezione della casa comune
95. LโIA ha numerose e promettenti applicazioni per migliorare il nostro rapporto con la casa comune che ci accoglie, come la creazione di modelli per la previsione di eventi climatici estremi, la proposta di soluzioni ingegneristiche per la riduzione del loro impatto, la gestione delle operazioni di soccorso e la predizione degli spostamenti di popolazione[173]. Oltre a ciรฒ, lโIA puรฒ supportare lโagricoltura sostenibile, ottimizzare il consumo di energia e fornire sistemi di allarme rapido per le emergenze di salute pubblica. Tutti questi progressi potrebbero potenziare la capacitร di recupero di fronte alle sfide legate al clima e promuovere uno sviluppo maggiormente sostenibile.
96. Nello stesso tempo, gli attuali modelli di IA e il sistema hardware che li supporta richiedono ingenti quantitร di energia e di acqua e contribuiscono in modo significativo alle emissioni di CO 2 , oltre a consumare risorse in modo intensivo. Una tale realtร รจ spesso celata dal modo in cui questa tecnologia รจ presentata nellโimmaginario popolare, laddove parole del tipo il cloud (letteralmente: la โnuvolaโ)[174] possono dare lโimpressione che i dati siano conservati ed elaborati in un reame intangibile, distinto dal mondo fisico. Invece, il cloud non รจ un dominio etereo separato dal mondo fisico, bensรฌ, come ogni dispositivo informatico, ha bisogno di macchine, cavi ed energia. Lo stesso vale per la tecnologia alla base dellโIA. Man mano che tali sistemi crescono in complessitร , specialmente i modelli linguistici di grandi dimensioni ( Large Language Models , LLM), essi richiedono un insieme di dati sempre piรน ampio, unโaccresciuta potenza computazionale e imponenti infrastrutture di stoccaggio ( storage ) dei dati. Considerando il pesante tributo che tali tecnologie esigono dallโambiente, lo sviluppo di soluzioni sostenibili รจ vitale per ridurre il loro impatto sulla โcasa comuneโ.
97. Allora, come insegna Papa Francesco, รจ importante ยซcercare soluzioni non solo nella tecnica, ma anche in un cambiamento dellโessere umanoยป[175]. Del resto, una corretta concezione della creazione sa riconoscere che il valore di tutte le cose create non si puรฒ ridurre alla mera utilitร . Pertanto, una gestione pienamente umana della terra rifiuta il distorto antropocentrismo del paradigma tecnocratico, che cerca di ยซestrarre tutto quanto รจ possibileยป dalla natura[176], e del ยซmito del progressoยป, secondo il quale ยซi problemi ecologici si risolveranno semplicemente con nuove applicazioni tecniche, senza considerazioni etiche nรฉ cambiamenti di fondoยป[177]. Una tale mentalitร deve cedere il posto a una visione piรน olistica, che rispetti lโordine della creazione e promuova il bene integrale della persona umana, senza trascurare la salvaguardia della ยซnostra casa comuneยป[178].
LโIA e la guerra
98. Il Concilio Vaticano II e il successivo magistero pontificio hanno sostenuto con vigore che la pace non รจ la mera assenza di guerra e non si limita al mantenimento di un equilibrio di poteri tra avversari. Invece, secondo le parole di santโAgostino, la pace รจ ยซla tranquillitร dellโordineยป[179]. Non si puรฒ raggiungere, infatti, la pace senza la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione, il rispetto della dignitร delle persone e dei popoli, e la pratica assidua della fraternitร . La pace รจ opera della giustizia ed effetto della caritร e non puรฒ realizzarsi attraverso la sola forza o la semplice assenza di guerra; piuttosto, deve essere edificata anzitutto attraverso la paziente diplomazia, lโattiva promozione della giustizia, la solidarietร , lo sviluppo umano integrale e il rispetto della dignitร di tutte le persone[180]. In questo modo, mai si deve consentire che strumenti pensati per mantenere una certa pace siano adoperati a fini di ingiustizie, violenze od oppressione, ma devono sempre essere subordinati alla ยซferma volontร di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignitร , e [alla] assidua pratica della fratellanzaยป[181].
99. Mentre le capacitร analitiche dellโIA potrebbero essere impiegate per aiutare le nazioni a ricercare la pace e a garantire la sicurezza, lโยซutilizzo bellico dellโintelligenza artificialeยป puรฒ essere assai problematico. Papa Francesco ha osservato che ยซla possibilitร di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilitร del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora piรน freddo e distaccato allโimmensa tragedia della guerraยป[182]. Inoltre, la facilitร con cui le armi, rese autonome, rendono piรน praticabile la guerra va contro lo stesso principio della guerra come ultima risorsa in caso di legittima difesa[183], accrescendo le risorse belliche ben oltre la portata del controllo umano e accelerando una corsa destabilizzante agli armamenti con conseguenze devastanti per i diritti umani[184].
100. In particolare, i sistemi di armi autonome e letali, in grado di identificare e colpire obiettivi senza intervento umano diretto, sono ยซgrave motivo di preoccupazione eticaยป, poichรฉ essi mancano della ยซesclusiva capacitร umana di giudizio morale e di decisione eticaยป[185]. Per queste ragioni, Papa Francesco con urgenza ha invitato a ripensare lo sviluppo di tali armi per bandirne lโuso, ยซcominciando giร da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umanoยป[186].
101. Poichรฉ รจ breve lo scarto tra macchine in grado di uccidere con precisione in modo autonomo e altre capaci di distruzione di massa, alcuni ricercatori impegnati nel campo dellโIA hanno espresso la preoccupazione che tale tecnologia rappresenti un โrischio esistenzialeโ, essendo essa in grado di agire in modi che potrebbero minacciare la sopravvivenza dellโumanitร o di intere regioni. Questโeventualitร va presa in seria considerazione, in linea con la costante preoccupazione nei confronti di quelle tecnologie che danno alla guerra ยซun potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocentiยป[187], senza risparmiare nemmeno i bambini. In questo contesto, risulta piรน che mai urgente lโappello di Gaudium et spes a ยซconsiderare lโargomento della guerra con mentalitร completamente nuovaยป[188].
102. Allo stesso tempo, mentre i rischi teorici dellโIA meritano attenzione, ci sono anche pericoli piรน urgenti e immediati che riguardano il modo in cui individui con intenzioni malevole potrebbero farne uso[189]. LโIA, come qualsiasi altro strumento, รจ unโestensione del potere dellโumanitร e, sebbene non si possa prevedere tutto ciรฒ che essa riuscirร a compiere, purtroppo รจ ben noto ciรฒ che gli esseri umani sono in grado di fare. Le atrocitร giร commesse nel corso della storia umana bastano a suscitare profonde preoccupazioni circa i potenziali abusi dellโIA.
103. Come ha osservato san Giovanni Paolo II, ยซlโumanitร possiede oggi strumenti dโinaudita potenza: puรฒ fare di questo mondo un giardino, o ridurlo a un ammasso di macerieยป[190]. In questa prospettiva, la Chiesa ricorda, con Papa Francesco, che ยซla libertร umana puรฒ offrire il suo intelligente contributo verso unโevoluzione positivaยป oppure indirizzarsi ยซin un percorso di decadenza e di distruzione reciprocaยป[191]. Per evitare che lโumanitร precipiti in spirali di autodistruzione[192], รจ necessario assumere una posizione netta contro tutte le applicazioni della tecnologia che minacciano intrinsecamente la vita e la dignitร della persona umana. Tale impegno richiede un attento discernimento sullโuso dellโIA, in particolare circa le applicazioni di difesa militare, per garantire che sempre rispetti la dignitร umana e sia al servizio del bene comune. Lo sviluppo e lโimpiego dellโIA negli armamenti dovrebbero essere soggetti ai piรน alti livelli di controllo etico, avendo cura che siano rispettati la dignitร umana e la sacralitร della vita[193].
LโIA e il rapporto dellโumanitร con Dio
104. La tecnologia offre mezzi efficienti per scoprire e sviluppare le risorse del pianeta, sebbene, in alcuni casi, lโumanitร ceda sempre di piรน il controllo di queste risorse alle macchine. Allโinterno di alcuni circoli di scienziati e futuristi, si respira un certo ottimismo a proposito delle potenzialitร dellโintelligenza artificiale generale (AGI), una forma ipotetica di IA che potrebbe raggiungere o superare lโintelligenza umana in grado di portare a progressi al di lร di ogni immaginazione. Alcuni ipotizzano addirittura che lโAGI sarebbe capace di raggiungere capacitร super-umane. Man mano che la societร si allontana dal legame con il trascendente, alcuni sono tentati di rivolgersi allโIA alla ricerca di senso o di pienezza, desideri che possono trovare la loro vera soddisfazione solo nella comunione con Dio[194].
105. Tuttavia, la presunzione di sostituire Dio con unโopera delle proprie mani รจ idolatria , dalla quale la Sacra Scrittura mette in guardia (ad es. Es 20,4; 32,1-5; 34,17). Inoltre, lโIA puรฒ risultare ancora piรน seducente rispetto agli idoli tradizionali: infatti, a differenza di questi che ยซhanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odonoยป ( Sal 115,5-6), lโIA puรฒ โparlareโ, o, almeno, dare lโillusione di farlo (cf. Ap 13,15). Invece, occorre ricordare che lโIA non รจ altro che un pallido riflesso dellโumanitร , essendo prodotta da menti umane, addestrata a partire da materiale prodotto da esseri umani, predisposta a stimoli umani e sostenuta dal lavoro umano. Non puรฒ avere molte delle capacitร che sono specifiche della vita umana, ed รจ anche fallibile. Per cui, ricercando in essa un โAltroโ piรน grande con cui condividere la propria esistenza e responsabilitร , lโumanitร rischia di creare un sostituto di Dio. In definitiva, non รจ lโIA a essere divinizzata e adorata, ma lโessere umano, per diventare, in questo modo, schiavo della propria stessa opera[195].
106. Anche se puรฒ essere messa a servizio dellโumanitร e contribuire al bene comune, lโIA รจ comunque un prodotto di mani umane, che porta ยซlโimpronta dellโarte e dellโingegno umanoยป ( At 17,29), a cui non deve mai essere attribuito un valore sproporzionato. Come afferma il libro della Sapienza: ยซLi ha fabbricati un uomo, li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito. Ora nessun uomo puรฒ plasmare un dio a lui simile; essendo mortale, egli fabbrica una cosa morta con mani empie. Egli รจ sempre migliore degli oggetti che venera, rispetto ad essi egli ebbe la vita, ma quelli maiยป ( Sap 15, 16-17).
107. Al contrario, ยซnella sua interioritร , [lโessere umano] trascende lโuniverso delle cose: in quelle profonditร egli torna, quando fa ritorno a se stesso, lร dove lo aspetta quel Dio che scruta i cuori lร dove sotto lo sguardo di Dio egli decide del suo destinoยป[196]. ร nel cuore โ ricorda Papa Francesco โ che ogni persona scopre la ยซparadossale connessione tra la valorizzazione di sรฉ e lโapertura agli altri, tra lโincontro personalissimo con sรฉ stessi e il dono di sรฉ agli altriยป[197]. Per questo, ยซsolo il cuore รจ capace di mettere le altre facoltร e passioni e tutta la nostra persona in atteggiamento di riverenza e di obbedienza amorosa al Signoreยป[198], il quale ยซci offre di trattarci come un โtuโ sempre e per sempreยป[199].
VI. Riflessione finale
108. Considerando tutte le varie sfide poste dal progresso tecnologico, Papa Francesco ha rilevato il bisogno di uno sviluppo ยซper quanto riguarda la responsabilitร , i valori e la coscienzaยป in modo proporzionale allโincremento delle possibilitร offerte da questa tecnologia[200], riconoscendo che ยซquanto piรน cresce la potenza degli uomini, tanto piรน si estende e si allarga la loro responsabilitร ยป[201].
109. Dโaltra parte, ยซla questione essenziale e fondamentaleยป resta sempre quella ยซse lโuomo, come uomo, nel contesto di questo progresso, diventi veramente migliore, cioรจ piรน maturo spiritualmente, piรน cosciente della dignitร della sua umanitร , piรน responsabile, piรน aperto agli altri, in particolare verso i piรน bisognosi e piรน deboli, piรน disponibile a dare e portare aiuto a tuttiยป[202].
110. ร decisivo, di conseguenza, saper valutare criticamente le singole applicazioni nei contesti particolari, al fine di determinare se esse promuovano o meno la dignitร e la vocazione umane e il bene comune. Come per molte tecnologie, gli effetti delle diverse applicazioni dellโIA possono non essere sempre prevedibili ai loro inizi. Nella misura in cui tali applicazioni e il loro impatto sociale diventano piรน chiari, si dovrebbero cominciare a fornire adeguati riscontri a tutti i livelli della societร , secondo il principio di sussidiarietร . ร importante che i singoli utenti, le famiglie, la societร civile, le imprese, le istituzioni, i governi e le organizzazioni internazionali, ciascuno al proprio livello di competenza, si impegnino affinchรฉ sia assicurato un uso dellโIA confacente al bene di tutti.
111. Oggi, una sfida significativa e unโopportunitร per il bene comune sta nel considerare tale tecnologia entro un orizzonte di intelligenza relazionale, la quale pone in evidenza lโinterconnessione dei singoli e delle comunitร ed esalta la responsabilitร condivisa per favorire il benessere integrale dellโaltro. Il filosofo del XX secolo Nikolaj Berdjaev ha osservato che le persone spesso incolpano le macchine dei problemi individuali e sociali; tuttavia, ยซquesto non fa che umiliare lโuomo e non corrisponde alla sua dignitร ยป, perchรฉ ยซรจ una cosa indegna trasferire la responsabilitร dallโuomo a una macchinaยป[203]. Solo la persona umana puรฒ dirsi moralmente responsabile, e le sfide di una societร tecnologica riguardano in ultima analisi il suo spirito . Perciรฒ, per fronteggiare tali sfide si ยซrichiede un rinvigorimento della sensibilitร spiritualeยป[204] .
112. Un ulteriore punto da considerare รจ lโappello, suscitato dalla comparsa dellโIA sulla scena mondiale, a rinnovare la valorizzazione di tutto ciรฒ che รจ umano. Come ha osservato molti anni fa lo scrittore cattolico francese Georges Bernanos, ยซil pericolo non si trova nella moltiplicazione delle macchine, ma nel numero sempre crescente di uomini abituati, fin dallโinfanzia, a non desiderare altro che ciรฒ che le macchine possono dareยป[205]. La sfida รจ tanto vera oggi quanto allora, poichรฉ la rapida avanzata della digitalizzazione comporta il rischio di un โriduzionismo digitaleโ, per il quale le esperienze non quantificabili vanno messe da parte e poi dimenticate, oppure ritenute irrilevanti perchรฉ non calcolabili in termini formali. LโIA dovrebbe essere utilizzata solo come uno strumento complementare allโintelligenza umana e non sostituire la sua ricchezza[206]. Coltivare quegli aspetti della vita umana che vanno oltre il calcolo รจ di cruciale importanza per preservare una ยซautentica umanitร ยป, la quale ยซsembra abitare in mezzo alla civiltร tecnologica, quasi impercettibilmente, come la nebbia che filtra sotto una porta chiusaยป[207].
La vera sapienza
113. Oggi, la vasta estensione della conoscenza รจ accessibile in modi che avrebbero riempito di meraviglia le generazioni passate; per impedire, tuttavia, che i progressi della scienza rimangano umanamente e spiritualmente sterili, si deve andare oltre la mera accumulazione di dati e adoperarsi per raggiungere una vera sapienza[208].
114. Questa sapienza รจ il dono di cui lโumanitร ha piรน bisogno per affrontare le profonde questioni e le sfide etiche poste dallโIA: ยซSolo dotandoci di uno sguardo spirituale, solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novitร del nostro tempoยป[209]. Questa ยซsapienza del cuoreยป รจ ยซquella virtรน che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le loro conseguenzeยป. Lโumanitร non puรฒ ยซpretendere questa sapienza dalle macchineยป, in quanto essa ยซsi lascia trovare da chi la cerca e si lascia vedere da chi la ama; previene chi la desidera e va in cerca di chi ne รจ degno (cfr. Sap 6,12-16)ยป[210].
115. In un mondo segnato dallโIA, abbiamo bisogno della grazia dello Spirito Santo, il quale ยซpermette di vedere le cose con gli occhi di Dio, di comprendere i nessi, le situazioni, gli avvenimenti e di scoprirne il sensoยป[211].
116. Poichรฉ ยซciรฒ che misura la perfezione delle persone รจ il loro grado di caritร , non la quantitร di dati e conoscenze che possono accumulareยป[212], il modo in cui si adotta lโIA ยซper includere gli ultimi, cioรจ i fratelli e le sorelle piรน deboli e bisognosi, รจ la misura rivelatrice della nostra umanitร ยป[213]. Questa saggezza puรฒ illuminare e guidare un uso di tale tecnologia che sia centrato sullโessere umano, che come tale puรฒ aiutare a promuovere il bene comune, ad aver cura della โcasa comuneโ, ad avanzare nella ricerca della veritร , a sostenere lo sviluppo umano integrale, a favorire la solidarietร e la fraternitร umana, per poi condurre lโumanitร al suo fine ultimo: la felice e piena comunione con Dio[214].
117. Nella prospettiva della sapienza, i credenti saranno in grado di operare come agenti responsabili capaci di usare questa tecnologia per promuovere una visione autentica della persona umana e della societร [215], a partire da una comprensione del progresso tecnologico come parte del disegno di Dio per la creazione: unโattivitร che lโumanitร รจ chiamata a ordinare verso il Mistero Pasquale di Gesรน Cristo, nella costante ricerca del Vero e del Bene.
Il Sommo Pontefice Francesco, nellโUdienza concessa il giorno 14 gennaio 2025 ai sottoscritti Prefetti e Segretari del Dicastero per la Dottrina della Fede e del Dicastero per la Cultura e lโEducazione, ha approvato la presente Nota e ne ha ordinato la pubblicazione.
Dato in Roma, presso le sedi del Dicastero per la Dottrina della Fede e del Dicastero per la Cultura e lโEducazione, il 28 gennaio 2025, Memoria Liturgica di San Tommaso dโAquino, Dottore della Chiesa.
Vรญctor Manuel Card. Fernรกndez Josรฉ Card. Tolentino de Mendonรงa
Prefetto Prefetto
Mons. Armando Matteo S.E. Mons. Paul Tighe
Segretario Segretario
per la Sezione Dottrinale per la Sezione Cultura
Ex Audientia Die 14.01.2025
Franciscus
__________________________
[1] Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 378. Si veda anche Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 34: AAS 58 (1966), 1052-1053.
[2] Francesco, Discorso ai partecipanti allโAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (28 febbraio 2020): AAS 112 (2020), 307. Cf. Id., Discorso alla Curia Romana per gli auguri di Natale (21 dicembre 2019): AAS 112 (2020), 43.
[3] Cf. Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2024): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8.
[4] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 2293; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 35: AAS 58 (1966), 1053.
[5] J. McCarthy et al ., A Proposal for the Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence (31 agosto 1955), http://www-formal.stanford.edu/jmc/history/dartmouth/dartmouth.html (accesso: 21 ottobre 2024).
[6] Cf. Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), nn. 2-3: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 2.
[7] I termini impiegati in questo documento per descrivere i risultati o i processi dellโIA sono usati in modo figurato per illustrare le sue operazioni e non intendono attribuirle caratteristiche umane.
[8] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 3; Id., Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 2: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 2.
[9] In queste righe, si possono scorgere le posizioni principali dei โtransumanistiโ e dei โpostumanistiโ. I transumanisti affermano che i progressi tecnologici permetteranno agli esseri umani di oltrepassare i propri limiti biologici, e di migliorare sia le capacitร fisiche che cognitive. I postumanisti , invece, asseriscono che tali progressi finiranno per alterare lโidentitร umana in modo tale che gli uomini non potranno neppure piรน essere considerati veramente โumaniโ. Entrambe le posizioni si basano su una percezione fondamentalmente negativa della corporeitร , la quale รจ vista piรน come un ostacolo che come parte integrante dellโidentitร umana, chiamata anchโessa a partecipare della piena realizzazione della persona. Una tale visione negativa รจ in contrasto con una corretta comprensione della dignitร umana. Pur sostenendo i genuini progressi scientifici, la Chiesa afferma che tale dignitร si fonda sulla ยซpersona come unitร inscindibileยป di corpo e anima, per cui essa ยซinerisce anche al suo corpo, il quale partecipa a suo modo allโessere immagine di Dio della persona umanaยป (Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita [8 aprile 2024], n. 18).
[10] Questo approccio riflette una prospettiva funzionalista, la quale riduce la mente umana alle sue funzioni e presuppone che queste ultime possano essere interamente quantificate in termini fisici e matematici. Perรฒ, anche nellโeventualitร che una futura AGI dovesse sembrare realmente intelligente, essa rimarrebbe comunque di carattere funzionale.
[11] Cf. A.M. Turing, ยซComputing Machinery and Intelligenceยป, Mind 59 (1950) 443-460.
[12] Se si attribuisce il โpensieroโ alle macchine, occorre specificare che ci si sta riferendo a procedure di calcolo, non al pensiero critico. In modo analogo, se si ritiene che tali dispositivi possano operare seguendo il pensiero logico, si dovrebbe precisare che ciรฒ รจ limitato alla logica computazionale. Invece, per la sua propria natura, il pensiero umano si caratterizza come un processo creativo che รจ capace di andare oltre i dati di partenza a sua disposizione.
[13] Sul ruolo fondamentale del linguaggio nel modellare la comprensione, cf. M. Heidegger, รber den Humanismus , Klostermann, Frankfurt am Main 1949 (tr. it. Lettera sullโยซumanismoยป , Milano 1995).
[14] Per ulteriori approfondimenti su tali fondamenti antropologici e teologici, si veda Gruppo di Ricerca sullโAI del Centro per la Cultura Digitale del Dicastero per la Cultura e lโEducazione, Encountering Artificial Intelligence: Ethical and Anthropological Investigations (Theological Investigations of Artificial Intelligence, 1), a cura di M.J. Gaudet, N. Herzfeld, P. Scherz, J.J. Wales, Pickwick, Eugene 2024, 43-144.
[15] Aristotele, Metafisica , I.1, 980a21.
[16] Cf. Agostino dโIppona, De Genesi ad litteram libri duodecim , III, 20, 30: PL 34, 292: ยซLโuomo รจ fatto a immagine di Dio in relazione alla facoltร per cui รจ superiore agli animali privi di ragione. Orbene, questa facoltร รจ proprio la ragione o mente o intelligenza o con qualunque altro nome voglia chiamarsi questa facoltร ยป; Id., Enarrationes in Psalmos , 54, 3: PL 36, 629: ยซConsiderate dunque tutte le cose che possiede, lโuomo giunge alla conclusione che in tanto si distingue dagli animali in quanto possiede lโintelligenzaยป. Ciรฒ รจ ribadito anche da san Tommaso, il quale afferma che ยซlโuomo รจ il piรน perfetto fra tutti gli esseri terrestri dotati di moto. E la sua operazione naturale propria รจ lโintellezioneยป, mediante la quale lโuomo astrae dalle cose e ยซriceve nella mente gli intelligibili in attoยป (Tommaso dโAquino, Summa contra Gentiles , II, 76).
[17] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 15: AAS 58 (1966), 1036.
[18] Tommaso dโAquino, Summa Theologiae , II-II, q. 49, a. 5, ad 3. Cf. ibid ., I, q. 79; II-II, q. 47, a. 3; II-II, q. 49, a. 2. Per una prospettiva contemporanea che riecheggia alcuni elementi della distinzione classica e medievale tra queste due modalitร di pensiero, cf. D. Kahneman, Thinking, Fast and Slow , Farrar, Straus and Giroux, New York 2011 (tr. it. Pensieri lenti e veloci , Milano 2012).
[19] Tommaso dโAquino, Summa Theologiae , I, q. 76, a. 1, resp .
[20] Cf. Ireneo di Lione, Adversus haereses , V, 6, 1: PG 7/2, 1136-1138.
[21] Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), n. 9. Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 213: AAS 112 (2020), 1045: ยซLโintelligenza puรฒ dunque scrutare nella realtร delle cose, attraverso la riflessione, lโesperienza e il dialogo, per riconoscere in tale realtร che la trascende la base di certe esigenze morali universaliยป.
[22] Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota dottrinale su alcuni aspetti dellโevangelizzazione (3 dicembre 2007), n. 4: AAS 100 (2008), 491-492.
[23] Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 365. Cf. Tommaso dโAquino, Summa Theologiae , I, q. 75, a. 4, resp .
[24] Infatti, la Bibbia ยซconsidera generalmente lโuomo come un essere che esiste nel corpo, ed รจ impensabile al di fuori di essoยป (Pontificia Commissione Biblica, ยซChe cosa รจ lโuomo?ยป (Sal 8,5). Un itinerario di antropologia biblica [30 settembre 2019], n. 19). Cf. ibid. nn. 20-21, 43-44, 48.
[25] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 22: AAS 58 (1966), 1042. Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Dignitas personae (8 settembre 2008), n. 7: AAS 100 (2008), 863: ยซIl Cristo non ha disdegnato la corporeitร umana, ma ne ha svelato pienamente il significato e il valoreยป.
[26] Tommaso dโAquino, Summa contra Gentiles , II, 81.
[27] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 15: AAS 58 (1966), 1036.
[28] Cf. Tommaso dโAquino, Summa Theologiae , I, q. 89, a. 1, resp .: ยซLโesistenza separata dal corpo non รจ conforme alla sua natura [โฆ]. Quindi lโanima รจ unita al corpo per avere unโesistenza e unโoperazione conforme alla sua naturaยป.
[29] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et Spes (7 dicembre 1965), n. 14: AAS 58 (1966), 1035. Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), n. 18.
[30] Commissione Teologica Internazionale, Comunione e servizio. La persona umana creata ad immagine di Dio (2004), n. 56. Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 357.
[31] Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Dignitas personae (8 settembre 2008), nn. 5, 8: AAS 100 (2008), 862.863-864; Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 15, 24, 53-54.
[32] Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 356. Cf. ibid. , n. 221.
[33] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 13, 26-27.
[34] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum veritatis (24 maggio 1990), n. 6: AAS 82 (1990), 1552. Cf. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor (6 agosto 1993), n. 109: AAS 85 (1993), 1219; Pseudo Dionigi Areopagita, De divinis nominibus , VII, 2: PG 3, 868B-C: ยซAnche le anime hanno il discorso razionale, in quanto si muovono diffusamente e in circolo attorno alla veritร delle cose. [โฆ] Ma, in seguito alla riduzione dai molti nellโUno, possono essere stimate degne di intellezioni simili a quelle degli angeli, per quanto รจ possibile e raggiungibile da parte delle animeยป.
[35] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), n. 3: AAS 91 (1999), 7.
[36] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 15: AAS 58 (1966), 1036.
[37] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), n. 42: AAS 91 (1999), 38. Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 208: AAS 112 (2020), 1043: ยซLโintelligenza umana puรฒ andare oltre le convenienze del momento e cogliere alcune veritร che non mutano, che erano veritร prima di noi e lo saranno sempre. Indagando sulla natura umana, la ragione scopre valori che sono universali, perchรฉ da essa derivanoยป; ibid. , n. 184: AAS 112 (2020), 1034.
[38] Cf. B. Pascal, Pensรฉes , n. 267 (ed. Brunschvicg; tr. it. Pensieri , Cittร Nuova, Roma 2003): ยซLโultimo passo della ragione รจ riconoscere che ci sono infinite cose che la superanoยป.
[39] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 15: AAS 58 (1966), 1036. Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota dottrinale su alcuni aspetti dellโevangelizzazione (3 dicembre 2007), n. 4: AAS 100 (2008), 491-492.
[40] La capacitร semantica consente agli esseri umani di cogliere il contenuto di un messaggio espresso in una qualsiasi forma di comunicazione, in un modo che รจ vincolato alla sua struttura materiale o empirica (come il codice informatico) e al tempo stesso la trascende. In questo caso, lโintelligenza diventa una sapienza che ยซpermette di vedere le cose con gli occhi di Dio, di comprendere i nessi, le situazioni, gli avvenimenti e di scoprirne il sensoยป (Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali [24 gennaio 2024]: LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8). La creativitร permette di produrre nuovi contenuti o idee, offrendo soprattutto un punto di vista originale sulla realtร . Entrambe queste capacitร presuppongono una soggettivitร personale per realizzarsi compiutamente.
[41] Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Dignitatis humanae (7 dicembre 1965), n. 3: AAS 58 (1966), 931.
[42] La caritร ยซรจ molto di piรน che un sentimentalismo soggettivo, se essa si accompagna allโimpegno per la veritร [โฆ]. Proprio il suo rapporto con la veritร favorisce nella caritร il suo universalismo e cosรฌ la preserva dallโessere โrelegata in un ambito ristretto e privato di relazioniโ. [โฆ] Lโapertura alla veritร protegge la caritร da una falsa fede che resta โpriva di respiro umano e universaleโยป (Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti [3 ottobre 2020], n. 184: AAS 112 [2020], 1034). Le citazioni interne sono tratte da Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), nn. 3-4: AAS 101 (2009), 642-643.
[43] Cf. Commissione Teologica Internazionale, Comunione e servizio. La persona umana creata ad immagine di Dio (2004), n. 7.
[44] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), n. 13: AAS 91 (1999), 15. Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota dottrinale su alcuni aspetti dellโevangelizzazione (3 dicembre 2007), n. 4: AAS 100 (2008), 491-492.
[45] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), n. 13: AAS 91 (1999), 15.
[46] Bonaventura da Bagnoregio, In II Librum Sententiarum , d. I, p. 2, a. 2, q. 1, citato in Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 293. Cf. ibid. , n. 294.
[47] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , nn. 295, 299, 302. Bonaventura paragona lโuniverso a ยซun libro, in cui la Trinitร creatrice riluce, รจ rappresentata e lettaยป (Bonaventura da Bagnoregio, Breviloquium , II, 12, 1), quella stessa Trinitร che concede lโesistenza a tutte le cose. ยซOgni creatura del mondo รจ per noi come un libro, unโimmagine e uno specchioยป (Alano di Lilla, De incarnatione Christi : PL 210, 579a).
[48] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 67: AAS 107 (2015), 874; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens (14 settembre 1981), n. 6: AAS 73 (1981), 589-592; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), nn. 33-34: AAS 58 (1966), 1052-1053; Commissione Teologica Internazionale, Comunione e servizio. La persona umana creata ad immagine di Dio (2004), n. 57: ยซGli esseri umani occupano un posto unico nellโuniverso in accordo con il piano divino: godono del privilegio di partecipare al governo divino della creazione visibile. [โฆ] Poichรฉ la posizione dellโuomo come dominatore รจ di fatto una partecipazione al governo divino della creazione, ne parliamo qui come di una forma di servizioยป.
[49] Cf. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor (6 agosto 1993), nn. 38-39: AAS 85 (1993), 1164-1165.
[50] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), nn. 33-34: AAS 58 (1966), 1052-1053. Questa idea si ritrova anche nel racconto della creazione, dove Dio conduce le creature ad Adamo ยซper vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo lโuomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nomeยป ( Gen 2,19), unโazione che dimostra il coinvolgimento attivo dellโintelligenza umana nella gestione della creazione di Dio. Cf. Giovanni Crisostomo, Homiliae in Genesim , XIV, 17-21: PG 53, 116-117.
[51] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 301.
[52] Cf. ibid. , n. 302.
[53] Bonaventura da Bagnoregio, Breviloquium II, 12, 1. Cf. ibid. , II, 11, 2.
[54] Cf. Francesco, Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 236: AAS 105 (2013), 1115; Id., Discorso ai partecipanti allโincontro di cappellani e responsabili della pastorale universitaria, promosso dal Dicastero per la Cultura e lโEducazione (24 novembre 2023): LโOsservatore Romano , 24 novembre 2023, 7.
[55] Cf. J.H. Newman, The Idea of a University Defined and Illustrated , Discourse 5.1, Basil Montagu Pickering, London 1873 3 , 99-100 (tr. it. Lโidea di unโuniversitร , Roma 2005); Francesco, Discorso a rettori, docenti, studenti e personale delle universitร e istituzioni pontificie romane (25 febbraio 2023): AAS 115 (2023), 316.
[56] Francesco, Discorso ai rappresentanti della Confederazione Nazionale dellโArtigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) (15 novembre 2024): LโOsservatore Romano , 15 novembre 2024, 8.
[57] Cf. Francesco, Esort. ap. Querida Amazonia (2 febbraio 2020), n. 41: AAS 112 (2020), 246; Id., Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 146: AAS 107 (2015), 906.
[58] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 47: AAS 107 (2015), 864. Cf. Id., Lett. enc. Dilexit nos (24 ottobre 2024), nn. 17-24: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 5; Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 47-50: AAS 112 (2020), 985-987.
[59] Francesco, Lett. enc. Dilexit nos (24 ottobre 2024), n. 20: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 5.
[60] P. Claudel, Conversation sur Jean Racine , Gallimard, Paris 1956, 32. Cf. Francesco, Lett. enc. Dilexit nos (24 ottobre 2024), n. 13: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 5: ยซLโintelligenza e la volontร si [mettano] al suo servizio [del cuore], sentendo e gustando le veritร piuttosto che volerle dominare come fanno spesso alcune scienzeยป.
[61] Dante Alighieri, Paradiso , Canto XXX.
[62] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Dignitatis humanae (7 dicembre 1965), n. 3: AAS 58 (1966), 931: ยซNorma suprema della vita umana รจ la legge divina, eterna, oggettiva e universale, per mezzo della quale Dio con sapienza e amore ordina, dirige e governa lโuniverso e le vie della comunitร umana. E Dio rende partecipe lโessere umano della sua legge, cosicchรฉ lโuomo, sotto la sua guida soavemente provvida, possa sempre meglio conoscere lโimmutabile veritร ยป; Id., Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 16: AAS 58 (1966), 1037.
[63] Cf. Conc. Ecum. Vat. I, Cost. dogm. Dei Filius (24 aprile 1870), cap. 4: DH 3016.
[64] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 110: AAS 107 (2015), 892.
[65] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 110: AAS 107 (2015), 891. Cf. Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 204: AAS 112 (2020), 1042.
[66] Nellโessere umano, Dio ยซha scolpito la sua immagine e somiglianza (cf. Gn 1,26), conferendogli una dignitร incomparabile [โฆ]. In effetti, al di lร dei diritti che lโuomo acquista col proprio lavoro, esistono diritti che non sono il corrispettivo di nessuna opera da lui prestata, ma che derivano dallโessenziale sua dignitร di personaยป (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus [1 maggio 1991], n. 11: AAS 83 [1991], 807). Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 3-4.
[67] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 8-9; Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Dignitas personae (8 settembre 2008), n. 22.
[68] Francesco, Discorso ai partecipanti allโAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (28 febbraio 2020): AAS 112 (2020), 310.
[69] Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2024): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8.
[70] In questo senso, lโespressione ยซintelligenza artificialeยป รจ da intendersi come un termine tecnico per indicare la relativa tecnologia, ricordando che lโespressione รจ usata anche per designare il campo di studi e non solo le sue applicazioni.
[71] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), nn. 34-35: AAS 58 (1966), 1052-1053; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus (1 maggio 1991), n. 51: AAS 83 (1991), 856-857.
[72] A titolo di esempio, si veda lโincoraggiamento allโesplorazione scientifica in Alberto Magno, De Mineralibus , II, 2, 1, e lโapprezzamento per le arti meccaniche in Ugo di San Vittore, Didascalicon , I, 9. Questi autori, appartenenti a una lunga lista di uomini e donne di Chiesa impegnati nella ricerca scientifica e nellโinnovazione tecnica, hanno mostrato che ยซfede e scienza possono essere unite nella caritร , se la scienza viene messa al servizio degli uomini e delle donne del nostro tempo, e non distorta a loro danno o addirittura per la loro distruzioneยป (Francesco, Discorso ai partecipanti al II Convegno della Specola Vaticana in memoria di Georges Lemaรฎtre [20 giugno 2024]: LโOsservatore Romano , 20 giugno 2024, 8). Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 36: AAS 58 (1966), 1053-1054; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et Ratio (14 settembre 1998), nn. 2, 106: AAS 91 (1999), 6-7.86-87.
[73] Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 378.
[74] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 34: AAS 58 (1966), 1053.
[75] Cf. ibid. , n. 35: AAS 58 (1966), 1053.
[76] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 102: AAS 107 (2015), 888.
[77] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 105: AAS 107 (2015), 889; Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 27: AAS 112 (2020), 978; Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), n. 23: AAS 101 (2009), 657-658.
[78] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 38-39, 47; Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Dignitas personae (8 settembre 2008), passim .
[79] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 35: AAS 58 (1966), 1053. Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 2293.
[80] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2-4.
[81] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 1749: ยซLa libertร fa dellโuomo un soggetto morale. Quando agisce liberamente, lโuomo รจ, per cosรฌ dire, padre dei propri atti ยป.
[82] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 16: AAS 58 (1966), 1037. Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 1776.
[83] Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 1777.
[84] Cf. ibid. , nn. 1779-1781. Anche Papa Francesco incoraggia gli sforzi di tutti affinchรฉ si garantisca ยซche la tecnologia sia centrata sullโuomo, fondata su basi etiche nella progettazione e finalizzata al beneยป (Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ [27 marzo 2023]: AAS 115 [2023], 463).
[85] Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 166: AAS 112 (2020), 1026-1027; Id., Discorso ai partecipanti allโAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (23 settembre 2024): AAS 112 (2020), 308. Sul ruolo della capacitร umana di agire nel determinare il fine particolare ( Zweck ) che ogni applicazione tecnologica adempie alla luce di un obiettivo ( Ziel ) precedente, si veda F. Dessauer, Streit um die Technik , Freiburg i. Br., 1956, 144.
[86] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 4: ยซLa tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la societร umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre. Questa costitutiva dimensione di potere della tecnologia include sempre, in una maniera piรน o meno esplicita, la visione del mondo di chi lโha realizzata e sviluppataยป.
[87] Francesco, Discorso ai partecipanti allโAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (28 febbraio 2020): AAS 112 (2020), 309.
[88] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 3-4.
[89] Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 464. Cf. Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 212-213: AAS 112 (2020), 1044-1045.
[90] Cf. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens (14 settembre 1981), n. 5: AAS 73 (1981), 589; Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 3-4.
[91] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2: ยซDi fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo aver ben chiaro che allโessere umano deve sempre rimanere la decisione, anche con i toni drammatici e urgenti con cui a volte questa si presenta nella nostra vita. Condanneremmo lโumanitร a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacitร di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchineยป.
[92] Ibid .
[93] Nel presente documento, il termine ยซ bias ยป (errore sistematico, pregiudizio) si riferisce al pregiudizio algoritmico ( algorithmic bias , che si verifica quando un sistema informatico produce errori sistematici e costanti che possono discriminare in modo non intenzionale determinati gruppi di persone), e non al ยซvettore dei bias ยป ( bias vector ) nelle reti neurali (il quale raccoglie i parametri usati per regolare le uscite dei โneuroniโ della rete durante il processo di addestramento, ai fini di un miglior adattamento ai dati).
[94] Cf. Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 464, dove il Santo Padre ha constatato la crescita del consenso affinchรฉ ยซi processi di sviluppo rispettino valori quali lโinclusione, la trasparenza, la sicurezza, lโequitร , la riservatezza e lโaffidabilitร ยป, e ha accolto con favore ยซgli sforzi delle organizzazioni internazionali per regolamentare queste tecnologie, affinchรฉ promuovano un progresso autentico, cioรจ contribuiscano a lasciare un mondo migliore e una qualitร di vita integralmente superioreยป.
[95] Francesco, Discorso a una delegazione della Societร Max Planck (23 febbraio 2023): LโOsservatore Romano , 23 febbraio 2023, 8.
[96] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046-1047.
[97] Francesco, Discorso ai partecipanti al Seminario โIl bene comune nellโera digitaleโ (27 settembre 2019): AAS 111 (2019), 1571.
[98] Cf. Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2024): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8. Per unโulteriore discussione circa le questioni etiche sollevate dallโIA a partire da una prospettiva cristiana cattolica, si veda Gruppo di Ricerca sullโAI del Centro per la Cultura Digitale del Dicastero per la Cultura e lโEducazione, Encountering Artificial Intelligence: Ethical and Anthropological Investigations (Theological Investigations of Artificial Intelligence, 1), a cura di M.J. Gaudet, N. Herzfeld, P. Scherz, J.J. Wales, Pickwick, Eugene 2024, 147-253.
[99] Sullโimportanza del dialogo in una societร pluralista, orientata verso una ยซsolida e stabile etica socialeยป, si veda Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 211-214: AAS 112 (2020), 1044-1045.
[100] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 2: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 2.
[101] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 6: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3. Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046-1047.
[102] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 112: AAS 107 (2015), 892-893.
[103] Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 464.
[104] Cf. Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Etica in internet (22 febbraio 2002), n. 10.
[105] Francesco, Esort. ap. Christus vivit (25 marzo 2019), n. 89: AAS 111 (2019), 413-414, che cita il Documento finale della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (27 ottobre 2018), n. 24: AAS 110 (2018), 1593. Cf. Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al congresso internazionale sulla legge morale naturale promosso dalla Pontificia Universitร Lateranense (12 febbraio 2017): AAS 99 (2007), 245.
[106] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), nn. 105-114: AAS 107 (2015), 889-893; Id., Esort. ap. Laudate Deum (4 ottobre 2023), nn. 20-33: AAS 115 (2023), 1047-1050.
[107] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 105: AAS 107 (2015), 889. Cf. Id., Esort. ap. Laudate Deum (4 ottobre 2023), nn. 20-21: AAS 115 (2023), 1047.
[108] Cf. Francesco, Discorso ai partecipanti allโAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (28 febbraio 2020): AAS 112 (2020), 308-309.
[109] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 2: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 2.
[110] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 112: AAS 107 (2015), 892.
[111] Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 101, 103, 111, 115, 167: AAS 112 (2020), 1004-1005.1007-1009.1027.
[112] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046-1047. Cf. Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum (15 maggio 1891), n. 28: Acta Leonis XIII , 11 (1892), 123.
[113] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 12: AAS 58 (1966), 1034.
[114] Cf. Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (2004), n. 149.
[115] Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Dignitatis humanae (7 dicembre 1965), n. 3: AAS 58 (1966), 931. Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 50: AAS 112 (2020), 986-987.
[116] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 50: AAS 112 (2020), 986-987.
[117] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 47: AAS 107 (2015), 865. Cf. Id., Esort. ap. Christus vivit (25 marzo 2019), nn. 88-89: AAS 111 (2019), 413-414.
[118] Cf. Francesco, Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 88: AAS 105 (2013), 1057.
[119] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 47: AAS 112 (2020), 985.
[120] Cf. Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2.
[121] Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 50: AAS 112 (2020), 986-987.
[122] Cf. E. Stein, Zum Problem der Einfรผhlung , Buchdruckerei des Waisenhauses, Halle 1917 (tr. it. Il problema dellโempatia , Milano 1985).
[123] Cf. Francesco, Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 88: AAS 105 (2013), 1057: ยซCosรฌ come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi e sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dellโincontro con il volto dellโaltro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. Lโautentica fede nel Figlio di Dio fatto carne รจ inseparabile dal dono di sรฉยป; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et Spes (7 dicembre 1965), n. 24: AAS 58 (1966), 1044-1045.
[124] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), n. 1.
[125] Cf. Francesco, Discorso ai partecipanti al Seminario โIl bene comune nellโera digitaleโ (27 settembre 2019): AAS 111 (2019), 1570; Id., Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), nn. 18, 124-129: AAS 107 (2015), 854.897-899.
[126] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 5: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3.
[127] Francesco, Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 209: AAS 105 (2013), 1107.
[128] Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 4. Per lโinsegnamento di Papa Francesco in merito allโIA in relazione con il ยซparadigma tecnocraticoยป, cf. Id., Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), nn. 106-114: AAS 107 (2015), 889-893.
[129] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046-1047, come citato in Catechismo della Chiesa Cattolica , n. 1912. Cf. Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra (15 maggio 1961), n. 219: AAS 53 (1961), 453.
[130] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 64: AAS 58 (1966), 1086.
[131] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 162: AAS 112 (2020), 1025. Cf. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens (14 settembre 1981), n. 6: AAS 73 (1981), 591: ยซIl lavoro รจ โper lโuomoโ, e non lโuomo โper il lavoroโ. Con questa conclusione si arriva giustamente a riconoscere la preminenza del significato soggettivo del lavoro su quello oggettivoยป.
[132] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 128: AAS 107 (2015), 898. Cf. Id., Esort. ap. Amoris laetitia (19 marzo 2016), n. 24: AAS 108 (2016), 319-320.
[133] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 5: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3.
[134] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae (25 marzo 1995), n. 89: AAS 87 (1995), 502.
[135] Ibid.
[136] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 67: AAS 112 (2020), 993, citato in Id., Messaggio per la XXXI Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2023): LโOsservatore Romano , 10 gennaio 2023, 8.
[137] Francesco, Messaggio per la XXXII Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2024): LโOsservatore Romano , 13 gennaio 2024, 12.
[138] Francesco, Discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede (11 gennaio 2016): AAS 108 (2016), 120. Cf. Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 18: AAS 112 (2020), 975; Id., Messaggio per la XXXII Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2024): LโOsservatore Romano , 13 gennaio 2024, 12.
[139] Cf. Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 465; Id., Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2.
[140] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), nn. 105, 107: AAS 107 (2015), 889-890; Id., Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 18-21: AAS 112 (2020), 975-976; Id., Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 465.
[141] Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro promosso dalla Commissione Caritร e Salute della Conferenza Episcopale Italiana (10 febbraio 2017): AAS 109 (2017), 243. Cf. ibid. , 242-243: ยซSe cโรจ un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze รจ proprio quello sanitario. Quando la persona malata non viene messa al centro e considerata nella sua dignitร , si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui. E questo รจ molto grave! [โฆ] Il modello aziendale in ambito sanitario, se adottato in modo indiscriminato [โฆ] rischia di produrre scarti umaniยป.
[142] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 5: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3.
[143] Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Gravissimum educationis (28 ottobre 1965), n. 1: AAS 58 (1966), 729.
[144] Congregazione per lโEducazione Cattolica, Istruzione per lโapplicazione della modalitร dellโinsegnamento a distanza nelle Universitร /Facoltร ecclesiastiche (2021), 2. Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Gravissimum educationis (28 ottobre 1965), n. 1: AAS 58 (1966), 729; Francesco, Messaggio per la XLIX Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2016), n. 6: AAS 108 (2016), 57-58.
[145] Francesco, Discorso alla delegazione del โGlobal Researchers Advancing Catholic Education Projectโ (20 aprile 2022): AAS 114 (2022), 580.
[146] Cf. Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi (8 dicembre 1975), n. 41: AAS 68 (1976), 31: ยซSe [lโuomo contemporaneo] ascolta i maestri lo fa perchรฉ sono dei testimoniยป, che cita Id., Discorso ai membri del โConsilium de Laicisโ (2 ottobre 1974): AAS 66 (1974), 568.
[147] J.H. Newman, The Idea of a University Defined and Illustrated , Discourse 6.1, Basil Montagu Pickering, London 1873 3 , 125-126.
[148] Cf. Francesco, Incontro con gli studenti del Collegio Barbarigo di Padova nel 100ยฐ anno di fondazione (23 marzo 2019): LโOsservatore Romano , 24 marzo 2019, 8; Id., Discorso a rettori, docenti, studenti e personale delle universitร e istituzioni pontificie romane (25 febbraio 2023): AAS 115 (2023), 316.
[149] Francesco, Esort. ap. Christus vivit (25 marzo 2019), n. 86: AAS 111 (2019), 413, che cita XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Documento finale (27 ottobre 2018), n. 21: AAS 110 (2018), 1592.
[150] J.H. Newman, The Idea of a University Defined and Illustrated , Discourse 7.6, Basil Montagu Pickering, London 1873 3 , 167.
[151] Cf. Francesco, Esort. ap. Christus vivit (25 marzo 2019), n. 88: AAS 111 (2019), 413.
[152] In un documento strategico del 2023 sullโuso dellโIA generativa in campo educativo e di ricerca, lโUNESCO rileva: ยซUna delle questioni chiave [dellโuso dellโIA generativa (GenAI) nellโeducazione e nella ricerca] รจ capire se gli esseri umani possano eventualmente cedere allโIA i livelli elementari dei processi di pensiero e di acquisizione delle abilitร , per concentrarsi invece sulle abilitร cognitive di ordine superiore basandosi sulle risposte fornite da tali sistemi. La scrittura, per esempio, รจ spesso associata con la strutturazione del pensiero. Con la GenAI [โฆ], gli scrittori possono ora partire da un abbozzo ben organizzato fornito dallโalgoritmo. Alcuni esperti hanno descritto lโuso della GenAI per generare testi in questo modo come uno โscrivere senza pensareโยป (UNESCO, Guidance for Generative AI in Education and Research [2023], 37-38). La filosofa tedesco-statunitense Hannah Arendt ha previsto questa possibilitร giร nel suo libro del 1959, La condizione umana , e ha messo in guardia: ยซSe dovesse alla fine essere vero che la conoscenza (nel senso di know-how ) e il pensiero si sono separati una volta per tutte, allora diventeremmo davvero degli schiavi inutili, non tanto delle macchine quanto del nostro know-how ยป (H. Arendt, The Human Condition , The University of Chicago Press, Chicago 2018 2 , 3; tr. it. Vita activa. La condizione umana , Milano 2017).
[153] Francesco, Esort. ap. Amoris laetitia (19 marzo 2016), n. 262: AAS 108 (2016), 417.
[154] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 7: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3. Cf. Id., Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 167: AAS 107 (2015), 914.
[155] Giovanni Paolo II, Cost. ap. Ex corde Ecclesiae (15 agosto 1990), n. 7: AAS 82 (1990), 1479.
[156] Francesco, Cost. ap. Veritatis gaudium (29 gennaio 2018), 4c: AAS 110 (2018), 9-10.
[157] Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 3.
[158] Per esempio, potrebbe aiutare le persone ad accedere alle ยซmolteplici [โฆ] risorse che lโuomo possiede per promuovere il progresso nella conoscenza della veritร ยป raccolte nelle opere filosofiche (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio [14 settembre 1998], n. 3: AAS 91 [1999], 7). Cf. ibid. , n. 4: AAS 91 (1999), 7-8.
[159] Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), n. 43. Cf. ibid. , nn. 61-62.
[160] Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2024): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8.
[161] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 25: AAS 58 (1966), 1053. Cf. Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), passim : AAS 112 (2020), 969-1074.
[162] Cf. Francesco, Esort. ap. Christus vivit (25 marzo 2019), n. 89: AAS 111 (2019), 414; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), n. 25: AAS 91 (1999), 25-26: ยซNessuno puรฒ essere sinceramente indifferente alla veritร del suo sapere. [โฆ] ร la lezione di santโAgostino quando scrive: โMolti ho incontrato che volevano ingannare, ma che volesse farsi ingannare, nessunoโยป, che cita Agostino dโIppona, Confessionum libri tredecim , X, 23, 33: PL 32, 793.
[163] Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), n. 62.
[164] Benedetto XVI, Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 maggio 2009): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2009, 8.
[165] Cf. Dicastero per la Comunicazione, Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media (28 maggio 2023), n. 41; Conc. Ecum. Vat. II, Decr. Inter mirifica (4 dicembre 1963), nn. 4, 8-12: AAS 56 (1964), 146.148-149.
[166] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 1, 6, 16, 24.
[167] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046. Cf. Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum (15 maggio 1891), n. 32: Acta Leonis XIII , 11 (1892), 127: ยซA nessuno รจ lecito violare impunemente la dignitร dellโuomo, di cui Dio stesso dispone con grande rispettoยป, citato in Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus (1 maggio 1991), n. 9: AAS 83 (1991), 804.
[168] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , nn. 2477, 2489; can. 220 CIC ; can. 23 CCEO ; Giovanni Paolo II, Discorso in occasione della III Conferenza Generale dellโEpiscopato Latinoamericano (28 gennaio 1979), III, 1-2: Insegnamenti , II/1 (1979), 202-203.
[169] Cf. Missione dellโOsservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, Dichiarazione della Santa Sede durante la discussione tematica su altre misure di disarmo e sicurezza internazionale (24 ottobre 2022): ยซIl rispetto della dignitร umana nello spazio digitale obbliga gli Stati a rispettare anche il diritto alla privacy , proteggendo i cittadini da una sorveglianza invadente e consentendo loro di difendere i propri dati personali da accessi non autorizzatiยป.
[170] Francesco, Lett. enc. Fratelli Tutti (3 ottobre 2020), n. 42: AAS 112 (2020), 984.
[171] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 5: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3.
[172] Francesco, Discorso ai partecipanti allโincontro dei โMinerva Dialoguesโ (27 marzo 2023): AAS 115 (2023), 465.
[173] Il Report intermedio del 2023 dellโOrgano Consultivo sullโIA delle Nazioni Unite ha identificato una lista di ยซaspettative iniziali circa lโaiuto dellโIA nellโaffrontare il cambiamento climaticoยป (Organo Consultivo sullโIA delle Nazioni Unite, Interim Report: Governing AI for Humanity [dicembre 2023], 3). Il documento ha osservato che ยซinsieme ai sistemi predittivi in grado di trasformare i dati in intuizioni e le intuizioni in azioni, gli strumenti dotati di IA possono aiutare a sviluppare nuove strategie e investimenti per ridurre le emissioni, influenzare nuovi investimenti del settore privato nel net zero , proteggere la biodiversitร e costruire una capacitร sociale di recupero ad ampia baseยป ( ibid .).
[174] Si tratta di una rete di server fisici sparsi nel mondo che consente agli utenti di immagazzinare, elaborare e gestire i propri dati da remoto, senza la necessitร di spazio dโarchiviazione o potenza computazionale nei dispositivi locali.
[175] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 9: AAS 107 (2015), 850.
[176] Ibid. , n. 106: AAS 107 (2015), 890.
[177] Ibid. , n. 60: AAS 107 (2015), 870.
[178] Ibid. , nn. 3, 13: AAS 107 (2015), 848.852.
[179] Agostino dโIppona, De Civitate Dei , XIX, 13, 1: PL 41, 460.
[180] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), nn. 77-82: AAS 58 (1966), 1100-1107; Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 256-262: AAS 112 (2020), 1060-1063; Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 38-39; Catechismo della Chiesa Cattolica , nn. 2302-2317.
[181] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 78: AAS 58 (1966), 1101.
[182] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 6: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3.
[183] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica , nn. 2308-2310.
[184] Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), nn. 80-81: AAS 58 (1966), 1013-1105.
[185] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 6: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3. Cf. Id., Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2: ยซAbbiamo bisogno di garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dellโessere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale: ne va della stessa dignitร umanaยป.
[186] Francesco, Discorso alla Sessione del G7 sullโIntelligenza Artificiale a Borgo Egnazia (Puglia) (14 giugno 2024): LโOsservatore Romano , 14 giugno 2024, 2. Cf. Missione dellโOsservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, Dichiarazione della Santa Sede al Gruppo di Lavoro II sulle tecnologie emergenti presso la Commissione Disarmo dellโONU (3 aprile 2024): ยซLo sviluppo e lโuso di sistemi di armi autonome letali che mancano di un appropriato controllo umano susciterebbero fondamentali preoccupazioni etiche, dato che tali sistemi non possono mai essere soggetti moralmente responsabili in grado di rispettare il diritto internazionale umanitarioยป.
[187] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 258: AAS 112 (2020), 1061. Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 80: AAS 58 (1966), 1103-1104.
[188] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 80: AAS 58 (1966), 1103-1104.
[189] Cf. Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 6: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3: ยซNon possiamo nemmeno ignorare la possibilitร che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime. Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano allโiniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerraยป.
[190] Giovanni Paolo II, Atto di affidamento a Maria Santissima in occasione del Giubileo dei Vescovi (8 ottobre 2000), n. 3: Insegnamenti , XXIII/2 (2000), 565.
[191] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 79: AAS 107 (2015), 878.
[192] Cf. Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), n. 51: AAS 101 (2009), 687.
[193] Cf. Dicastero per la Dottrina della Fede, Dich. Dignitas infinita (8 aprile 2024), nn. 38-39.
[194] Cf. Agostino dโIppona, Confessionum libri tredecim , I, 1, 1: PL 32, 661.
[195] Cf. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis (30 dicembre 1987), n. 28: AAS 80 (1988), 548: ยซOggi si comprende meglio che la pura accumulazione di beni e di servizi [โฆ] non basta a realizzare la felicitร umana. Nรฉ, di conseguenza, la disponibilitร dei molteplici benefici reali, apportati negli ultimi tempi dalla scienza e dalla tecnica, compresa lโinformatica, comporta la liberazione da ogni forma di schiavitรน. Al contrario, [โฆ] se tutta la massa delle risorse e delle potenzialitร , messe a disposizione dellโuomo, non รจ retta da un intendimento morale e da un orientamento verso il vero bene del genere umano, si ritorce facilmente contro di lui per opprimerloยป. Cf. ibid. , nn. 29, 37: AAS 80 (1988), 550-551.563-564.
[196] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 14: AAS 58 (1966), 1036.
[197] Francesco, Lett. enc. Dilexit nos (24 ottobre 2024), n. 18: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 6.
[198] Ibid. , n. 27: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 5.
[199] Ibid. , n. 25: LโOsservatore Romano , 24 ottobre 2024, 5-6.
[200] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 105: AAS 107 (2015), 889. Cf. R. Guardini, Das Ende der Neuzeit , Werkbund Verlag, Wรผrzburg 1965 9 , 87ss. (tr. it. La fine dellโepoca moderna , Brescia 1984).
[201] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 34: AAS 58 (1966), 1053.
[202] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis (4 maggio 1979), n. 15: AAS 71 (1979), 287-288.
[203] N. Berdjaev, ยซMan and Machineยป, in C. Mitcham โ R. Mackey (edd.), Philosophy and Technology: Readings in the Philosophical Problems of Technology , The Free Press, New York 1983 2 , 212-213.
[204] Ibid. , 210.
[205] G. Bernanos, ยซLa rรฉvolution de la libertรฉยป (1944), in Id., Le Chemin de la Croix-des-รmes , Rocher, Monaco 1987, 829.
[206] Cf. Francesco, Incontro con gli studenti del Collegio Barbarigo di Padova nel 100ยฐ anno di fondazione (23 marzo 2019): LโOsservatore Romano , 24 marzo 2019, 8; Id., Discorso a rettori, docenti, studenti e personale delle universitร e istituzioni pontificie romane (25 febbraio 2023): AAS 115 (2023), 316.
[207] Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 112: AAS 107 (2015), 892-893.
[208] Cf. Bonaventura da Bagnoregio, Collationes in Hexaemeron , XIX, 3; Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 50: AAS 112 (2020), 986: ยซIl cumulo opprimente di informazioni che ci inonda non equivale a maggior saggezza. La saggezza non si fabbrica con impazienti ricerche in internet , e non รจ una sommatoria di informazioni la cui veracitร non รจ assicurata. In questo modo non si matura nellโincontro con la veritร ยป.
[209] Francesco, Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 gennaio 2024): LโOsservatore Romano , 24 gennaio 2024, 8.
[210] Ibid .
[211] Ibid .
[212] Francesco, Esort. ap. Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), n. 37: AAS 110 (2018), 1121.
[213] Francesco, Messaggio per la LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024), n. 6: LโOsservatore Romano , 14 dicembre 2023, 3. Cf. Id., Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 112: AAS 107 (2015), 892-893; Id., Esort. ap. Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), n. 46: AAS 110 (2018), 1123-1124.
[214] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato siโ (24 maggio 2015), n. 112: AAS 107 (2015), 892-893.
[215] Cf. Francesco, Discorso ai partecipanti al Seminario โIl bene comune nellโera digitaleโ (27 settembre 2019): AAS 111 (2019), 1570-1571.
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