Hai mai letto di quei giovani che mollano tutto e seguono unโidea, magari un progetto sociale o una startup innovativa, lasciandosi alle spalle certezze per qualcosa di piรน grande? Ecco, il Vangelo di oggi ci parla di un salto simile, ma con un richiamo ancora piรน profondo: Gesรน chiama, e chi risponde lo fa con tutto sรฉ stesso.
Quando leggiamo che Gesรน โchiamรฒ a sรฉ quelli che volevaโ, sembra quasi un gesto arbitrario, ma in realtร รจ un atto di fiducia totale. Gesรน non cerca competenze particolari, ma cuori disposti. Allโepoca, i rabbini non sceglievano i discepoli: erano i discepoli a proporsi. Gesรน invece rompe le regole e li chiama per nome. Questo capovolgimento รจ radicale: non sei tu a dover dimostrare di essere allโaltezza, รจ Lui che ti dice che lo sei.
Pensaci: quante volte ci sentiamo inadeguati nei rapporti? Nelle amicizie, nelle relazioni, al lavoro. Sembra di dover meritare tutto, anche lโaffetto. Eppure, Gesรน ci dice che non dobbiamo โfareโ per essere accettati. Siamo scelti, e questo basta.
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Cโรจ una scena in cui li manda โa due a dueโ. Non รจ solo strategia, รจ un insegnamento: non puoi vivere la tua chiamata da solo. Le relazioni sono fatte per sostenersi, per condividere forza e debolezza. Non รจ perfetto, ma รจ vero. Come diceva San Giovanni Crisostomo: โLโamore รจ il legame che ci tiene uniti in Dio.โ Se non impari a fidarti dellโaltro, rischi di restare chiuso nel tuo mondo.
- E tu? A cosa ti senti chiamato oggi? Forse non รจ qualcosa di eclatante, ma รจ reale. Non aspettare di essere โprontoโ. Non aspettare che tutto sia perfetto. Fidati di chi ti cammina accanto e osa rispondere con il cuore.
La tua vita non รจ un caso, รจ unโopera in costruzione.
don Domenico Bruno
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