Nel vangelo di Marco gli eventi procedono speditamente, soprattutto all’inizio. Dopo l’episodio dell’indemoniato sanato nella Sinagoga Gesรน va nella casa di Pietro e guarisce la suocera.
Rispetto a Matteo e Luca, Marco aggiunge il piccolo particolare della presenza dei due fratelli, Giacomo e Giovanni; menzione irrilevante per il racconto della guarigione, ma che aggiunge il sapore di testimonianza diretta, di โcosa vistaโ (di Marco si dice che sia lo โscribaโ dello stesso Pietro). Poi il testo procede quasi descrivendo una sorta di โgiornata tipoโ, o forse una โnotte tipoโ, di Gesรน. Ed รจ una giornata tutta dedicata agli uomini e a Dio, al servizio e alla preghiera.
Anche in questi passaggi โdi cronacaโ di un vangelo che, parole del cardinale Ravasi, a volte esibisce una stile quasi giornalistico, possiamo trovare abbondanza di spunti per la nostra vita. Proprio l’attenzione verso i fratelli in umanitร e la necessitร di curare la nostra intimitร con Dio si impongono come immediatamente evidenti se davvero a Gesรน vogliamo conformarci.
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E poi l’impegno di Gesรน a rifuggire โanzitempoโ forme di esaltazione che non rientrano nel piano di salvezza. Tutto a suo tempo. Noi dovremmo qui impegnarci a far cadere del tutto l’avverbio. Non anzitempo, bensรฌ โsempreโ.
Per riflettere
Essere al centro dell’attenzione. ร un’aspirazione che segretamente ci riguarda? Se sรฌ, come cerchiamo di contrastarla?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi