Riscoprire il dono
Il Battesimo del Signore รจ una festa di rivelazione dellโidentitร di Gesรน con la quale si conclude il tempo di Natale. Il Messia si inserisce nel movimento del popolo che, ascoltando la predicazione di Giovanni, si faceva battezzare da lui, manifestando il desiderio di conversione.
Gesรน, vero Dio e vero uomo, non ha certamente bisogno di essere purificato da alcunchรฉ! La sua partecipazione a quel movimento e a quel rito non รจ altro che il segno della sua solidarietร con lโumanitร peccatrice. Come ci ricorda il cosiddetto IV carme del Servo sofferente di Isaia, prefigurazione profetica del Messia, Egli โha spogliato se stesso fino alla morte ed รจ stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoliโ (Is 53,12).
Con il segno profetico del battesimo, dunque, Gesรน ha voluto anticipare il dono totale della vita che al termine del suo ministero pubblico avrebbe realizzato sulla croce. Egli si รจ immerso nelle acque del Giordano, per prefigurare quellโimmersione nella morte, da cui sarebbe scaturita la grazia pasquale. ร evidente dunque che il mistero dellโincarnazione si proietta giร verso la Pasqua.
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Gesรน, con la sua incarnazione, il suo insegnamento e ancor piรน con la sua Pasqua, รจ il Pontefice, colui che โcrea il ponteโ fra il cielo e la terra, fra Dio e lโuomo, riaprendo il cielo chiuso a causa del peccato di Adamo. Nella preghiera di Gesรน, come dialogo con il Padre, che diviene modello della nostra preghiera, si realizza il dono dello Spirito Santo, che manifesta in Lui la nuova creazione.
Gesรน, allโinizio del suo ministero pubblico, viene rivelato come il Figlio, il nuovo Adamo, primogenito della nuova umanitร che in Lui รจ resa partecipe della figliolanza divina. Tutto ciรฒ che Gesรน ha manifestato nel segno profetico del suo battesimo, come rivelazione della sua identitร , รจ stato partecipato nellโeconomia della grazia a ciascuno di noi mediante il sacramento del battesimo.
Immersi nella sua morte e resurrezione, anche noi siamo stati resi figli nel Figlio, ricolmati del dono dello Spirito e divenuti oggetto del compiacimento del Padre, ossia destinatari del suo amore. Siamo consapevoli di questo dono e di questa dignitร grandiosa? Viviamo secondo il nostro battesimo, oppure lo teniamo nellโoblio della nostra esistenza, come un regalo inutile e non gradito?
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Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.