Mons. Fisichella presenta tre eventi dell’Anno della Fede e una App dedicata ai catechisti

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26592557cec344d5b5b242a1353cc260_MTre eventi dell’Anno della Fede interamente dedicati ai catechisti: il Consiglio internazionale per la catechesi, il Congresso internazionale di catechesi e la Giornata dei catechisti, dal 25 al 29 settembre prossimi. Li hanno presentati, nella Sala stampa della Santa Sede, l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, mons. José Octavio Ruiz Arenas e mons. Graham Bell, rispettivamente segretario e sottosegretario del medesimo dicastero. Il servizio di Giada Aquilino:

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Una tematica “che avrebbe bisogno di vedere recuperato il ruolo rilevante” che ha sempre avuto nella vita della Chiesa fin dai suoi inizi. È la catechesi, al centro del relativo Consiglio internazionale, il prossimo 25 settembre, del Congresso internazionale, dal 26 al 28, e della Giornata dei catechisti, sabato 28 e domenica 29. Momenti peculiari degli appuntamenti saranno la catechesi di Papa Francesco il 27 pomeriggio alle 17 in Aula Paolo VI e domenica 29 la celebrazione della Santa Eucaristia alle 10.30, seguita dall’Angelus in Piazza San Pietro.

L’arcivescovo Rino Fisichella, ricordando che l’Anno della Fede celebra “sia la scadenza dei cinquant’anni dell’inizio del Vaticano II, come pure il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica”, ha rimarcato che tra le competenze del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione figurano la promozione dello stesso Catechismo e la giurisdizione – ereditata dalla Congregazione per il Clero – su tutta la catechesi. Non è escluso, inoltre, che in futuro lo stesso dicastero possa promuovere centri o luoghi di formazione per i catechisti. Un impegno “considerevole” riguardo al quale il presule ha annunciato che a breve sarà a disposizione gratuita degli utenti una App “Catechismo della Chiesa Cattolica” per tablet e smartphone:

“Siamo particolarmente contenti di aver raggiunto questo obiettivo – con il sostegno generoso della Conferenza Episcopale Italiana – che permetterà di avere a portata di mano sia il Catechismo della Chiesa Cattolica come il suo Compendio con la possibilità e facilità di consultazione dei testi, dei riferimenti biblici (versione della Bibbia Cei del 1974 e 2010), della ricerca dei termini in questione e dei testi di riferimento, con l’opportunità di un loro trasferimento via facebook, twitter e altro”.

Uno strumento, ha aggiunto mons. Fisichella, che “viene in aiuto a quanti desiderano conoscere meglio la fede trasmessa nei secoli e il patrimonio di dottrina e spiritualità condensato in quelle pagine”. Un patrimonio negli anni trasmesso anche dai catechisti, oggi operativi in oltre 3 milioni in tutto il mondo, al quale contribuiscono pure i Movimenti, le cui catechesi – ha spiegato l’arcivescovo – “sono sempre in relazione con quello che è il cammino che la Chiesa particolare viene a realizzare”:

“Alcune chiese hanno avuto un forte impegno nella formazione dei catechisti. Questo avviene soprattutto per le regioni dell’Africa e per molte zone dell’America Latina. In molti di questi Paesi, i catechisti svolgono realmente un’opera autentica di evangelizzazione e di azione pastorale dove non sono presenti né i sacerdoti, né i diaconi permanenti. Oggi, ci ritroviamo da una parte con un grande impegno delle chiese, delle Conferenze episcopali e delle diocesi, nella formazione dei catechisti e delle catechiste. Vorrei sottolineare il grande impegno che in questo viene messo dalle catechiste: non ho timore ad affermare che la maggioranza delle persone che si impegnano nella catechesi sono certamente le donne. In molti casi, se non ci fosse la presenza qualificante delle donne che aiutano i sacerdoti nella catechesi, noi dovremmo chiudere migliaia di parrocchie, perché non ci sarebbe la forza che viene data, invece, da questo volontariato offerto con grande passione e grande generosità dalle catechiste. Dall’altra parte, sentiamo profondamente il bisogno però di una formazione sempre più diretta, una formazione che prenda il più possibile in considerazione gli elementi basilari della catechesi, del suo rinnovamento e anche dei contenuti della fede”.

I prossimi eventi che avranno come tema caratterizzante l’espressione: “Il catechista testimone della fede”, saranno dunque occasione di verifica e miglioramento del lavoro svolto fin qui. In particolare, la riflessione si soffermerà sulla formazione degli adulti, soprattutto a livello europeo:

“La catechesi è importante nella vita della Chiesa, perché non può essere confusa con una formazione generica: ha un suo spazio peculiare, perché è ciò che consente di coniugare la maturazione della fede – proporzionata e coerente con gli stati e con l’età delle persone – con la testimonianza della vita. Quindi la catechesi impegna nella vita, non è uno studio teorico. È l’esigenza che ogni credente è opportuno che senta molto viva in sé stesso, per coniugare la maturazione nella fede e la testimonianza concreta di vita. Noi constatiamo che questo viene a mancare; ecco perché si parla di un profondo analfabetismo della fede e di una incapacità a sentirsi parte della comunità credente. Certo, durante il Congresso e la riunione internazionale probabilmente avremo bisogno di capire quali nuove metodologie saranno da studiare per consentire un’azione più efficace della catechesi legata alla vita”.

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