Gesรน torna alle sue origini, al luogo in cui รจ nato. Lui รจ cresciuto, รจ cambiato, nel frattempo รจ diventato famoso. Probabilmente vede le cose che ha conosciuto nei primi anni di vita con occhi diversi. In questo contesto, Gesรน si trova a leggere le parole del profeta Isaia. Parole che parlano dello Spirito Santo, della presenza di Dio sulla terra e in noi, e dei suoi effetti.
E Gesรน รจ in grado di riconoscere lo Spirito: si rende conto del fatto che agisce in lui. Che il bene che ha fatto e che continua a fare รจ dovuto anche allโaver accolto lo Spirito Santo, allโaver lasciato fare al Signore. Se avesse sempre agito seguendo le dinamiche umane, facendosi influenzare dai limiti e le fragilitร caratteriali che anche lui aveva, assecondando gli sbalzi dโumore legati alle tante e diverse cose che accadono nella vita di tutti i giorni, forse non avrebbe compiuto miracoli, forse la storia sarebbe andata diversamente. Abbracciando lo Spirito e facendolo agire, invece, Gesรน ha ridato la vista ai ciechi, la libertร ai prigionieri, il lieto annuncio ai poveri.
E lui ne รจ consapevole: questo รจ lโinizio del suo discorso nella sinagoga. Oltre ad aver compiuto del bene, Gesรน fa un passettino in piรน: รจ consapevole che non รจ tutto merito suo. Questa consapevolezza รจ pura grazia: sentire e riconoscere che non tutto quello che di bene facciamo รจ merito nostro, ma che quando succede cโรจ anche lo Spirito che agisce in noi. Gesรน รจ il primo a riconoscerlo e a vivere questa grazia.
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Ilaria Zipponi
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato